Quanto può essere dura la ripartenza?

Per alcuni riprendere a viaggiare per il Mondo non è stato facile. Ansia, paure, sentimenti ed emozioni contrastanti per via della “confort zone da pandemia”.

Io invece no. Io sono nata per viaggiare, io sono fatta per viaggiare, il Mondo è fatto per essere visto, conosciuto, apprezzato. 

Nei due anni in cui non ho preso un aereo per andare all’estero, lockdown a parte, ho perlomeno trovato coraggio e modo di spostarmi all’interno della mia splendida Nazione, l’Italia. Sono sempre uscita di casa, sono andata al ristorante, a teatro, nei musei… quando consentito.

Lo stare barricata in casa non fa proprio per me. Non ci sono abituata e non mi ci abituerò mai.  Spero di non dover passare altri momenti bui come quelli passati da 9 marzo al 23 maggio 2020!

Ed ecco la ripartenza, quel momento in cui abbiamo ritrovato la tanto amata abitudine di viaggiare in giro per il Mondo che il covid ci aveva fatto mettere da parte.

Khiva – La “città museo” dell’Uzbekistan

Durante la pandemia quante volte ci siamo domandati “Torneremo mai a viaggiare? Si potrà ricominciare a sentirsi cittadini del Mondo?”

Finalmente, quest’anno molte Nazioni hanno riaperto le frontiere e le compagnie aeree si sono fatte trovare relativamente pronte. Non tutte, infatti, hanno retto bene il flusso di persone che avevano voglia di riacquistare il loro status di viaggiatori. Altre hanno passato veri e propri momenti di crisi perché, durante il covid, avevano licenziato il personale ritenuto, all’epoca, inutile. Come biasimarle? Nessuna entrata, nessuna possibilità di mantenere i tanti dipendenti.

C’è chi, per motivi di lavoro, anche durante il lock-down, ha potuto prendere aerei e spostarsi fin quando la situazione non si è fatta così critica da portare alla paralisi dei voli. 

Poi ci siamo noi, i viaggiatori, quelli che prima della pandemia si erano fatti un piano dettagliato dei luoghi che avrebbero voluto vedere anno dopo anno e che, purtroppo, si sono trovati improvvisamente a terra e chiusi fuori dalle frontiere.

Vista la situazione, mi ero posta come fine di tutto il 2022. Avevo deciso che questa sarebbe stata la data della ripartenza senza condizioni… e così è stato!

All’inizio l’entusiasmo, poi qualche dubbio a causa delle compagnie aeree e della situazione altalenante nelle varie nazioni non solo sul covid, ma anche sulla guerra in Ucraina, su rivolte interne ed altro ancora.

Alla fine, ci siamo lanciati e ho deciso di prenotare il viaggio in Uzbekistan del quale trovate l’itinerario tra i nostri itinerari di viaggio (https://sarainviaggio.altervista.org/itinerari-di-viaggio-non-e-poi-cosi-lontana-samarcanda/)

Abbiamo atteso il giorno della partenza con alti e bassi.

Bukhara – Uzbekistan

Prima sembrava che, nella Repubblica autonoma del Karakalpakstan, le proteste in corso a luglio avrebbero portato non solo ad un coprifuoco a tempo indeterminato, ma ad una chiusura della Repubblica autonoma ai visitatori (tutto invece si è risolto in pochi giorni ed il coprifuoco è terminato il 2 agosto); poi la compagnia aerea da noi scelta, ovvero la Turkish airlines, aveva annunciato la cancellazione di un sacco di voli a luglio e ad agosto per svariati motivi; infine, ciliegina sulla torta da parte proprio della stessa compagnia. Il giorno prima della partenza, quando è stato il momento di fare il check-in on-line, sulla mappa del volo, risultava che i posti erano già stati tutti assegnati. Calma e gesso…ma non vi nego il momento di rabbia, smaltito subito, a cui ha fatto seguito una mia telefonata alla compagnia aerea.

Il mattino seguente, al momento della partenza, altre quattro telefonate, dell’operatrice direttamente dal bancone della business agli uffici della Turkish, hanno sbloccato il sistema (che decretava già come definitiva l’assegnazione dei posti del giorno precedente) e, con esso, la nostra situazione: mi sono trovata in mano le carte d’imbarco (posti 1A e 1B) come da prenotazione.

Quei posti, infatti, erano nostri di diritto (al momento della prenotazione avevo dovuto attendere che la compagnia aerea riformulasse i supplementi di business, segno che, probabilmente, ero stata la prima a chiederli, dopo di che, ho dovuto versare immediatamente e per intero la cifra indicatami per i due, affinché, come precisato dalla Turkish, i posti venissero fermati subito, ovvero per essere certa che fossero nostri).

Samarcanda – Uzbekistan

Insomma, svariati momenti di ansia hanno accompagnato questa tanto attesa ripartenza, ma alla fine tutto è andato nel migliore dei modi e la voglia di partire anche a Natale si sta, via via, già avvicinando.

Per la prossima destinazione ho già diverse opzioni in mente. Tutto ovviamente dipenderà dalle date di partenza, ma, soprattutto, da quelle di rientro in Italia.

Ci auguriamo che non ci siano intoppi di alcun genere e che altri Stati aggiornino le normative covid a favore dei viaggiatori.

Viva la ripartenza…per il Mondo! La mia vita è di nuovo piena, completa! 

Ora non ci si ferma più!