Itinerari di Viaggio: lungo la Transcaucasica

Dopo aver percorso, l’agosto scorso, la Karakorum Highway (antica Via della Seta), stavolta andremo sulla Transcaucasica attraversando tre stati: Armenia, Georgia e Azerbaigian. Torneremo, in un certo senso, sui nostri passi, quelli, appunto del viaggio scorso, in quanto incontreremo e percorreremo, ulteriori ramificazioni della Via della Seta stessa.

Ecco, in breve, il nostro itinerario di viaggio:

PRIMO GIORNO: partenza per Yerevan, la capitale dell’Armenia, con scalo a Vienna. Arriveremo a destinazione verso le 4:00 del mattino successivo.

Yerevan e il Monte Ararat

SECONDO GIORNO: dopo esserci ripresi ed aver fatto colazione, inizieremo a visitare la città. Capitale dal 1918, cresciuta lungo le rive del fiume Hrazdan, Yerevan risulta particolarmente piacevole grazie all’ampiezza degli spazi, al tufo usato per i palazzi che le donano delicate sfumature di colore rosa, all’abbondanza di parchi e fontane.

TERZO GIORNO: la scelta è caduta su alcuni luoghi di culto interessanti. In primis la Cattedrale di Etchmiadzin, a circa 30 km dalla capitale. Il nome del luogo significa “L’Unigenito è disceso” poiché, secondo la leggenda, Cristo vi apparve a San Gregorio l’Illuminatore. Poco distante, il Tempio di Zvartnots, delle “forze vigilanti”, il Tempio del Sole di Garni (III secolo a.C.), gioiello dell’architettura armena precristiana e, per ultimo, il Monastero di Geghard (XII-XIII secolo, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO).

QUARTO GIORNO: partenza per Dilijan, percorrendo un anello che ripercorre alcuni tra i siti reputati i più affascinanti del Paese. Prima visita, il monastero di Khor Virap, situato in cima ad un colle sulla fertile piana, dal quale si vede l’Ararat in territorio turco. A seguire, più a sud, il Monastero di Noravank, situato in fondo alla valle, tra montagne di roccia rossa che gli fanno da sfondo;  il villaggio di Noraduz per una breve visita al cimitero medievale dove si trova la più alta concentrazione di khachkar, croci in pietra intagliate che datano dal IX al XV secolo. Poco dopo si apre il panorama sul Lago Sevan. Raggiungeremo la la penisola su cui sorge il Monastero di Sevanavank, da cui si domina il lago per poi proseguire verso la nostra meta finale.

Il Lago Sevan

QUINTO GIORNO: dopo una breve passeggiata per il centro storico di Dilijan, partenza per la Georgia! Arriveremo alla spettacolare città, scavata nella roccia, di Vardzia, appostata sul fianco  di una montagna in posizione panoramica sulla vallata sottostante. Il complesso originario,  contava migliaia di stanze abitabili. Oggi alcune sono state restaurate e ci vivono i pochi monaci che custodiscono la Chiesa dell’Assunzione, affrescata attorno al 1185. Proseguiremo poi  per Akhaltsike, la principale cittadina della regione, situata sulle sponde del fiume Potskhovi. All’arrivo è doverosa una passeggiata nel centro storico, chiamato “Rabati”, con il suo castello costruito dagli ottomani, il museo etnografico e le case colorate in stile georgiano.

SESTO GIORNO: partenza per Batumi. Attraversiamo la provincia di Samtskhe-Javakheti, una regione che offre bei panorami, dalle foreste alpine alle pianure erbose, e molteplici spunti d’interesse culturale. Il lungomare è certamente una passeggiata da non tralasciare; tra locali dove assaggiare la famosa bakhlava (un dolce) e negozi, si giunge fino alla statua dedicata ad Ali e Nino, una scultura in acciaio di 7 metri d’altezza di un uomo e una donna, creata dall’artista georgiana Tamar Kvesitadze. Insomma…un po’ di relax prima di ripartire per il Grande Caucaso.

SETTIMO GIORNO: lasciamo le sponde del Mar Nero per avventurarci nella regione forse più selvaggia e remota della Georgia, lo Svaneti. Lungo la strada troviamo Zugdidi, dove sosteremo per la visita al Palazzo della famiglia Dadiani, antichi nobili della regione di Samegrelo, con il suo bel parco e con la ricca collezione del Museo Storico-Etnografico.

Mestia

Il nostro percorso ci condurrà quindi all’entrata del canyon scavato dal fiume Enguri, che costituisce la via di accesso alla regione dello Svaneti. Questa antica area costituisce anche uno dei cuori antropologici de Paese, nonché una delle culle della cultura Svan. Rimasti isolati dal resto del mondo a causa delle alte e inaccessibili montagne circostanti, gli Svani hanno conservato la propria cultura, tradizioni, riti ed un linguaggio non comprensibile al resto dei Georgiani. Dopo qualche sosta lungo il percorso per ammirare il paesaggio naturale,  arriveremo a Mestia, dove potremo conoscere la cultura unica dello Svaneti, la regione abitata più alta d’Europa essendo circondata da picchi compresi tra i 3000 e i 5000 metri. A Mestia, il capoluogo, e in ogni villaggio dello Svaneti si ergono imponenti le caratteristiche torri difensive di pietra costruite tra il IX ed il XIII secolo, grazie alle quali nel 1996 la regione è entrata a far parte della lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

OTTAVO GIORNO: partenza con 4×4 per esplorare lo Svaneti e visitare Ushguli, villaggio estremamente pittoresco ai piedi del massiccio monte Shkhara, che lo domina con i suoi 5.086 metri d’altezza. Costruito all’altezza di 2200 mt sul livello del mare, Ushguli rappresenta il centro abitato permanentemente più alto in Europa. Le numerose torri medioevali sono situate sullo sfondo di prati alpini, su cui troneggia il picco ghiacciato del monte Shkhara, a ben 5.201 metri di altezza. Isolata, sorge la bellissima Chiesa di Lamaria, del XII secolo. Lungo il tragitto sosteremo per visitare remoti villaggi e antiche chiesine affrescate.

NONO GIORNO: lasciamo il Caucaso per discendere nella verde e fertile pianura che si trova al centro del Paese fino a raggiungere Kutaisi, la seconda città della Georgia. Poco distante dal centro,  sorge il grande complesso monumentale di Gelati, Patrimonio dell’UNESCO.  Al termine della visita, ci recheremo in città per un giro panoramico e la visita della Cattedrale di Bagrati (XI sec.), la chiesa più alta in Georgia prima dei bombardamenti ad opera dei turchi nel 1692,  ma recentemente restaurata.

Complesso Monastico di Gelati

DECIMO GIORNO: la nostra prima meta è Uplistsikhe, la più antica città rupestre esistente in Georgia, fondata nel I millennio a. C. lungo un ramo della Via della Seta (e qui torniamo con la mente al viaggio dell’agosto scorso, quando percorrevamo un’altro ramo della Via della Seta) Nel pomeriggio partiremo alla volta la provincia di Kartli, cuore della Georgia, la più grande, la più popolosa e la più importante regione centrale del paese. Visiteremo la sacra Mtskheta, antica capitale dell’Iberia (Georgia orientale), tuttora considerata la capitale spirituale del Paese grazie ai suoi siti più importanti: la Cattedrale di Svetitskhoveli e il Monastero di Jvari, entrambi iscritti dall’UNESCO nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. In serata arriveremo a Tbilisi.

UNDICESIMO GIORNO: visiteremo Tbilisi, il cui fascino risiede nel suo essere una miscela unica di Oriente e Occidente, e di passato e futuro. Dal 1991 è la capitale della Repubblica di Georgia, rinata come stato indipendente dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

DODICESIMO GIORNO: partenza per il complesso monastico di David Gareja, situato in un’area semi-desertica. Su una diagonale di pietra vedremo le celle del monastero principale di Lavra, l’unico abitato dai monaci, ritornati solo da qualche anno dopo l’abbandono del periodo sovietico. Il complesso, in parte scavato nella roccia e in parte edificato, comprende centinaia di celle, chiese, cappelle, mense e locali di abitazione. È possibile salire in circa un’ora di cammino alla parte superiore del complesso, conosciuta come il monastero di Udabno, famoso per i suoi affreschi risalenti al VIII – XIII secolo. Nel pomeriggio attraverseremo il Kakheti; la regione più orientale della Georgia, famosa soprattutto per la produzione di vino e l’ospitalità innata dei suoi abitanti. Tappa finale di oggi: Singhnaghi.

Il Monastero di David Gareja

TREDICESIMO GIORNO:  visita della città di Singhnaghi che, con la sua particolare cinta muraria, rimasta perfettamente intatta dal XVIII secolo fino ai giorni nostri. Subito dopo partiremo alla volta  del confine presso Lagodekhi, attraversando il quale lasceremo alle nostre spalle le millenarie tradizioni cristiane per incontrare una società molto diversa, composta da una popolazione di origine turca e di confessione islamica. La prima città che incontriamo è Sheiki, una delle più belle e interessanti dell’Azerbaijan, che visiteremo. Situata lungo una delle diramazioni della Via della Seta, ospitava ben cinque caravanserragli e numerosissime botteghe di artigiani, dediti alla tessitura della seta stessa.

QUATTORDICESIMO GIORNO: iniziamo il nostro avvicinamento alla Capitale, passando dai monti del Caucaso, ancora una volta, alle sponde di un mare: il Caspio. Condizioni meteorologiche e della strada permettendo, ci avventureremo lungo un percorso che per una ventina di km corre di fianco ad una rupe fino a raggiungere il paese montano di Lahic. La sua fama è dovuta ai calderai e ai tessitori di tappeti, che si vantano discendere dagli antichi persiani. Proseguiremo verso la cittadina di Shamakhi per visitare la Moschea del Venerdì, risalente al XIX secolo e gravemente danneggiata durante la guerra civile del 1918; ristrutturata qualche anno fa, mostra ancora le fondamenta della moschea precedente del X secolo e, poi, il nostro viaggio proseguirà verso est, alla scoperta della Penisola di Absheron, che si affaccia sul mar Caspio, fino ad arrivare a a Baku, l’ultima capitale della nostra transcaucasica.

QUINDICESIMO GIORNO: al mattino partenza verso la poco distante Riserva di Qobustan, una serie di grotte dove sono stati rinvenuti degli eccezionali petroglifi, più di 6.000, risalenti a circa 12.000 anni fa. Alla base del monte Boyok Dash si trova anche un graffito in latino risalente al I secolo DC: dagli studi sembra sia stata incisa da un centurione di nome Giulio Massimo, membro della XII legione mandata in avanscoperta sotto l’impero di Domiziano. La sua eccezionalità sta nel fatto di essere l’iscrizione romana più a est mai rinvenuta. Poco distante, condizione delle strade permettendo, potremo ammirare i curiosi “vulcani di fango”, formazioni geologiche a forma di cono che trasudano esalazioni gassose. Tornati in città, ci dedicheremo alla visita della stessa.

Baku

SEDICESIMO GIORNO: ripartiremo alla volta dell’Italia con un volo notturno con scalo europeo a Francoforte. Arriveremo a MXP alle 12.10, ora italiana.

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