Girovagando nell’Outback

Esplorare le famose meraviglie naturali del cuore rosso di questa antica terra (ovvero Uluru Kata Tjuta National Park, in particolare), il viaggiare lungo le sabbie rosse del deserto, lo scoprire la storia aborigena locale direttamente dagli Aborigeni che vivono in questa zona da 20.000 anni, ci hanno regalato sorprese ed emozioni. Insomma, non si può proprio evitare di girovagare nell’indimenticabile e antico centro dell’Australia!!!

Ma veniamo ai dettagli di ciò che ci ha colpito di più…

I Monti Olgas, in lingua aborigena Kata Tjuta

Ayers Rock è il simbolo dell’Australia per antonomasia. Questo misterioso Monolite di sabbia, situato a 500 Km a Sud-Ovest di Alice Springs, è alto 350 m e largo 7.5 Km. Non è una roccia, ma la punta di un conglomerato di sassolini, fondo di ciò che fu un lago interno circa 600 milioni di anni fa. Per gli aborigeni, la Roccia è il “Luogo Sacro dei Sogni”, e tutt’intorno si trovano pitture rupestri. E’ interessante osservare come la Roccia cambia drasticamente colore a seconda della luce e del tempo: sfumature che vanno dal rosso, al viola, sino al buio totale che determina il calare della notte. Pochi sanno che fu scoperta da William Gosse nel 1873 (l’anno prima Ernest Giles la scambiò in lontananza per una collina!) e dedicata al primo ministro dell’epoca, Henry Ayers.

A poca distanza dal monolite, ai confini del Parco di Uluru si trovano anche i Monti Olgas.  Gli Olgas – una serie di 36 magnifiche “cupole” naturali – sono considerati il risultato di secoli di erosioni eoliche e pluviali.
Il loro nome aborigeno Kata Tjuta significa il Luogo delle Molte Teste.

Le fasi del Tramonto su Ayers Rock, in lingua aborigena Uluru

La teoria ci dice che probabilmente un tempo gli Olgas fossero un unico enorme monolito – più vasto dell’Ayers Rock – trasformato e suddiviso poi in molte montagne tondeggianti proprio a seguito di fenomeni naturali.
Il complesso alberghiero Ayers Rock Resort è in grado di offrire oltre a diversi tipi di sistemazione, per ogni tipo di esigenza o budget, anche tutta una serie di servizi complementari atti a sollecitare la corretta distribuzione di informazioni riguardanti la zona.
Giornalmente è a disposizione dei visitatori un efficiente Travel Desk in grado di organizzare trasferimenti, escursioni di ogni genere, diurne e notturne, attività sportive, animazione serale. Recentemente ristrutturato in tutte le sue parti, rappresenta un’oasi di progresso e cultura al centro del Red Centre australiano.

Noi abbiamo visto anche sia il tramonto che l’alba su Uluru e vi assicuro che, nonostante siano passati già 10 anni, l’alba, in particolare, ce l’ho ancora davanti agli occhi. Non fatevela scappare e copritevi bene perché  nell’Outback l’escursione termica si sente davvero moltissimo (specialmente se come noi andate nella stagione secca, ovvero il loro inverno, che poi è anche la migliore per queste zone).

Le fasi dell’alba su Uluru (Ayers Rock)

Altro consiglio importante, con il buio non vagate da soli neppure se a bordo di un mezzo. Se doveste aver problemi anche solo per aver bucato una gomma, scendere a cambiarla quando girano sciacalli e canguri alti due metri è decisamente sconsigliato (anche dagli stessi locali). Se non siete in camper, prenotate, con largo anticipo (in quanto non sono molte), la vostra sosta presso una struttura locale.  Infine, portate sempre con voi medicinali, garze, disinfettante, ecc., perché ci è capitato di aver bisogno di altro cortisone, ma, il centro medico locale era chiuso dalle 17 e quindi avrebbero dovuto chiamare un medico che sarebbe arrivato da lontano e chissà a quale prezzo… Per fortuna, mi marito ha superato da solo la crisi allergica scatenata dall’aver mangiato qualcosa che conteneva arachidi. Ma la notte è stata davvero lunga…soprattutto per me che, ogni momento, mi svegliavo a controllarne il respiro.

Seguendo queste e poche altre accortezze, anche il vostro vagabondare, sarà favoloso ed indimenticabile.

By https://sarainviaggio.altervista.org