Cosa fare, in estate, nel Parco Nazionale più antico d’Italia: il Gran Paradiso (dalla Valle d’Aosta)

Il più antico parco nazionale d’Italia, quello del Gran Paradiso, copre una superficie di oltre 70mila ettari su un terreno prevalentemente montuoso a cavallo delle regioni Valle d’Aosta e Piemonte. Fu istituito il 3 dicembre del 1922 quando Vittorio Emanuele III di Savoia donò allo Stato la sua amata riserva di caccia. Sono 7 i comuni valdostani facenti parte del Parco Nazionale Gran Paradiso, ma è Cogne a essere considerata la porta di ingresso principale, più precisamente dalla vicina Valnontey, da cui si può ammirare il ghiacciaio più esteso del massiccio del Gran Paradiso, quello della Tribolazione.

Il ghiacciaio della Tribolazione visto dal sentiero che sale all’Alpe Money (da Valnontey)
Animale simbolo del Parco nazionale del Gran Paradiso, tanto da diventarne il logo, è lo stambecco . Il povero animale, oggetto di caccia indiscriminata per secoli, fu dato per estinto in Europa fino al XIX secolo, quando fu riavvistato sugli scoscesi valloni del Massiccio del Gran Paradiso e adesso lo si può vedere anche ad altitudini ragionevoli. Molto più numerosi invece i camosci, più agili e veloci. Nel Parco sono presenti anche volpi, marmotte ed alcuni lupi, giunti in questa zona – dove erano estinti da secoli – risalendo gli Appennini. Tra le verdi vallate e le rocciose montagne possiamo ammirare anche diversi esemplari di aquila reale, di Gipeto (reintrodotto dall’uomo) e di pernice bianca.
Se oggi centinaia di specie di flora e fauna sono protette, lo si deve alla passione per la caccia dei reali di casa Savoia. Spesso le vie della conservazione sono imprevedibili e il primo importante passo per la salvaguardia dello stambecco (Capra ibex), animale simbolo del parco, fu fatto dal Re di Sardegna Carlo Felice con il decreto del 21 settembre 1821 per vietarne la caccia in tutto il regno e garantirsi gli ultimi esemplari rimasti tutti per sé. Cacciato intensivamente per i suoi magnifici palchi, per le carni e per accaparrarsi trofei legati alla superstizione, lo stambecco era ritenuto già estinto in tutta Europa già all’inizio del XIX secolo, finché un ispettore forestale valdostano scoprì che in queste valli impervie era sopravvissuta una colonia di un centinaio di esemplari. Determinante fu poi il viaggio nel 1850 del giovane re Vittorio Emanuele II, a Cogne: colpito dal ricco bottino di caccia, avvio le pratiche per istituire la Riserva Reale di Caccia del Gran Paradiso, nata ufficialmente nel 1856.

Stambecchi verso il Rifugio Vittorio Sella (da Valnontey)

Per vedere stambecchi, camosci, cervi, marmotte, cinghiali, gufi e civette ed altri animali più da vicino, sebbene in cattività, è possibile visitare il “Parc animalier” di Introd.

La flora del Parco nazionale è tipicamente alpina. Nelle vallate attorno al massiccio del Gran Paradiso, l’unico massiccio montuoso che supera i 4.000 metri interamente in territorio italiano, troviamo larici, abeti rossi, pini e abeti bianchi. Non mancano, più ad alta quota, enormi pascoli alpini che lasciano spazio alle pareti rocciose delle grandi altezze.

L’appuntamento più importante con i fiori e le erbe di montagna è invece quello con il giardino botanico alpino “Paradisia” di Valnontey, che ospita circa 1000 specie delle montagne della Valle d’Aosta e di altri gruppi montuosi di tutto il mondo. Due percorsi consentono di visitare il giardino; il primo si sviluppa nella parte centrale, caratterizzata dalle roccere e dalla riproduzione di alcuni ambienti, il secondo tocca le aree più esterne. Ecco il link http://www.pngp.it/visita-il-parco/giardino-botanico-alpino-paradisia

L’attività estiva più gettonata sono le passeggiate con destinazione un lago alpino, un rifugio, un punto panoramico oppure semplicemente per ammirare la natura circostante.

Camosci nel Parco (Fondovalle di Valnontey)

Appassionati cacciatori e assidui frequentatori della zona, nella seconda metà dell’Ottocento i Savoia cambiarono il volto delle valli valdostane (e canavesane) facendo realizzare una fittissima rete di mulattiere lastricate di pietra (oltre 300 km) per collegare i paesi con le loro case di caccia. Per consentire a Re Vittorio Emanuele II di muoversi agevolmente a cavallo all’interno della Riserva Reale, dovevano essere ampie e in grado di superare ripidi versanti mantenendo una leggera ma costante pendenza. I tracciati si trovano in gran parte oltre i 2mila metri di quota, superando addirittura i 3mila, come al Colle del Lauson (3.296 mt) e al Colle della Porta (3.002 mt). La maggior parte delle mulattiere è ancora percorribile, ma alcune sono state risistemate per offrire agli escursionisti passeggiate in totale sicurezza, come quella che da Cogne, in prossimità del Giardino Botanico Alpino Paradisia in Valnontey, sale al rifugio Vittorio Sella (un tempo casa reale di caccia, a quota 2.588 mt) in due ore e mezza di salita. Percorribile da giugno a settembre, questo tracciato nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso è alla portata di tutti con un minimo di allenamento. Ecco il nostro Reportage che vi conduce al Sella, ma non solo… https://sarainviaggio.altervista.org/le-nostre-montagne-la-valle-daosta-prima-parte-due-belle-escursioni-da-cogne/

Dal lato della vicina Valsavarenche invece, assolutamente da non perdere e provate da noi, come del resto tutte le escursioni e passeggiate che vi suggeriamo di reportage in reportage, l’escursione da Pont al Rifugio Vittorio Emanuele e al al Rifugio Federico Chabot (il nostro reportage per entrambe i rifugi https://sarainviaggio.altervista.org/le-nostre-montagne-la-valle-daosta-seconda-parte-i-rifugi-federico-chabod-e-vittorio-emanuele-ii/), quella da Degioz alla Casa di caccia di Orvieille ed infine da Eaux Rousse agli Alpeggi di Levionaz.

Una marmotta in alpeggio

Un po’ più lontana, ma non eccessivamente, la Valle di Rhêmes, ma, dal villaggio di Thumel, vi consigliamo di seguire il sentiero che vi condurrà al Rifugio Benevolo per vedere da vicino il bel massiccio della Granta Parei.

Poiché per le ultime tre escursioni che vi abbiamo suggerito non siamo ancora pronti con i reportage, vi lascio questo link che vi sarà utile per queste ed altre escursioni e passeggiate nel P.N. http://www.pngp.it/sentieri-parco

Per tutte le informazioni, gli appuntamenti, il regolamento, ecc… il link della home del sito del P.N. http://www.pngp.it

Per ulteriori info ed immagini, trovate numerosi scatti fotografici sulla nostra pagina Facebook. Seguiteci! Vi basta mettere “Mi piace” alla pagina ed il gioco è fatto!

Ah, un ultimo consiglio… Non dimenticate di assaggiare le tipicità e le eccellenze del territorio negli agriturismi, nei rifugi e/o nei ristoranti locali!

By https://sarainviaggio.altervista.org

 

One thought on “Cosa fare, in estate, nel Parco Nazionale più antico d’Italia: il Gran Paradiso (dalla Valle d’Aosta)

  1. Hey I am so excited I found your weblog, I really found you
    by accident, while I was researching on Aol for something else, Anyways I am here now
    and would just like to say thanks for a marvelous post and a all round enjoyable blog (I also love the theme/design), I don’t have time to browse it all at
    the minute but I have saved it and also included your RSS feeds, so when I have time I will be back to read much more, Please do keep up the
    superb work.

Comments are closed.