Copán, l’Università dei Maya

Durante le vacanze natalizie 2014/2015 abbiamo girato per il Guatemala e l’Honduras, finendo per riposarci sull’Isola di Roatán. Proprio in Honduras abbiamo visitato Copán (ad oggi, esiste anche il paesino di Copán Ruinas, caratteristico e da vedere). Il sito archeologico si trova ad occidente del Paese, a circa 60 km dal confine con il vicino Guatemala.

Il plastico all'ingresso che riproduce il sito archeologico
Il plastico all’ingresso che riproduce il sito archeologico

Scoperto nel 1570 dall’esploratore spagnolo Diego Garcia de Palacio, il sito archeologico è oggi tra i centri Maya più importanti e visitati del Centro America. La bellezza di queste rovine, circondate da una fitta foresta, si può soltanto immaginare: bisogna trovarcisi, immersi in un gigantesco complesso con decine di edifici in perfetto stato.

Uno degli edifici di Copán
Uno degli edifici di Copán

Non a caso l’UNESCO ha inserito Copán nella lista dei beni patrimonio dell’Umanità, e la motivazione parla chiaro: il sito Maya di Copán rappresenta una delle più spettacolari realizzazioni del periodo classico Maya per numero, elaborazione e grandezza dei suoi monumenti architettonici e scultorei. Come dire, la scelta di classificare il sito di Copán è dovuta sì alla sua vastità e alla quantità dei reperti, ma anche alla raffinatezza dimostrata dal popolo Maya nella progettazione e realizzazione di strutture e capolavori artistici. A questo proposito, non bisogna dimenticare che a Copán sono conservate alcune delle opere più famose del periodo classico Maya, tra cui la celebre scalinata con geroglifici che raccontano la storia di questa misteriosa civiltà. Ed è proprio per quest’ultima e per il numero di Stele presenti (che ci fanno conoscere il calendario e i sovrani), che Copán viene spesso definito dai locali studiosi e non “l’Università dei Maya”.

La scalinata dei Geroglifici
La scalinata dei Geroglifici

Nel Parco Archeologico, le rovine monumentali sono tra le più esemplari del Periodo Classico (250-900) della civiltà Maya per abbondanza, maestosità e ricchezza elaborativa di uno stile scultoreo e architettonico unico e distintivo (fregi su edifici, sculture su stele). Da villaggio agricolo nel 1000 a.C. circa, Copán diventò una potente città-stato capitale di un importante vasto regno, una delle più grandi e importanti città Maya e centro politico, civile, culturale, religioso.
Nella fertile valle del Copán sopraggiunse, nel 100 d.C., la prima ondata di immigrazione di popolazione Maya proveniente dagli altopiani del Guatemala. La dinastia di 16 sovrani fondata nel 426 da re Yax K’uk Mo, oriundo della zona di Tikal (Petén), portò Copán a svilupparsi in diverse fasi fino al grave declino, iniziato nell’anno 822, e all’abbandono completo della città nel 1200. Negli anni ‘30 il corso del fiume Copán fu deviato per proteggere il sito dall’erosione che già aveva deteriorato nella parte orientale.
Il gruppo principale di rovine a Copán è costituito da cinque aree:
L’Acropoli, divisa in due grandi piazze sulle quali si affacciano due grandi templi, uno dei quali era per l’antica religione la porta attraverso la quale si passava nel mondo degli inferi. Sul secondo tempio se ne innalza un terzo, che rappresenta immagini di antiche dinastie regnanti a Copán .

Una Stele che ci parla dei regnanti di Copán
Una Stele che ci parla dei regnanti di Copán

I Tunnel, che sono ancora oggi in fase di scavo e di scoperta da parte di troupe di archeologi che hanno già scavato per 4 chilometri alla ricerca di testimonianze dell’epoca più antica delle civiltà Maya. Attualmente una parte dei tunnel sono aperti al pubblico.
Il grande Cortile per il gioco della Palla, una grande spianata fronteggiata lateralmente da due immense tribune. Il gioco della palla aveva una funzione rituale e sacra, al punto che sembra che i perdenti al gioco fossero poi condannati a morte ed offerti come sacrifici agli dei.
La scala geroglifica è forse il più famoso e visitato tra i monumenti di Copán. Si tratta di un’immensa scalinata di ben 63 gradini si trovano migliaia di glifi, incisioni nella pietra che raccontano compiutamente le varie fasi delle dinastie Maya. Attualmente è il più lungo testo finora conosciuto dell’antica civiltà e la guida del sito (che parla spagnolo e inglese), ci ha detto che è destinata ad essere smantellata e ricomposta in modo corretto, facendo coincidere i geroglifici come i pezzi di un puzzle.
La Grande Piazza, famosa per le sue centinaia di stele ed altari che si ritrovano in ordine sparso in una grande spianata fatta di prato curatissimo.

Una coppia di Ara
Una coppia di Ara

Durante la visita al sito di Copán sarete circondati da pappagalli Ara che vivono lì e vengono nutriti dal guardiano del Sito. La visita richiede almeno mezza giornata di tempo.
Oltre a sito archeologico, ci sono due musei che conservano molti manufatti della civiltà Maya: uno si trova proprio nel sito archeologico, l’altro nella vicina cittadina di Copán Ruinas.

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