Betlemme e Gerusalemme due città simbolo da non perdere

Nelle vacanze di Natale del 1998 siamo stati in Israele e in Palestina. Qui, per i credenti, l’atmosfera è forte e suggestiva, per i non credenti è comunque un bellissimo viaggio nella storia che, ancora oggi, domina queste Regioni, nel bene e nel male.

Le due città che mi hanno colpito ed emozionato di più sono state Betlemme e Gerusalemme.

Betlemme è, per eccellenza, il simbolo del Natale ed è il luogo, in Palestina, più semplice da raggiungere per un viaggiatore. La presenza della Basilica della Natività, che ricorda dove nacque Gesù Cristo, ha reso questo paese centro di un incessante pellegrinaggio e meta turistica per eccellenza.

Betlemme
Betlemme

Non aspettatevi però di trovare qualche casupola e la mangiatoia: Betlemme è diventata negli anni una città trafficata e brulicante di stranieri e strutture per ospitarli. Ma questa terra non è meta solo per religiosi: infatti città vecchia e bazar meritano di essere visitate.

Da oltre 1700 anni (in particolare dal 313 d.C anno in cui Costantino con l’Editto di Milano permise ai cristiani di uscire dalla clandestinità) Betlemme è meta di pellegrinaggio religioso. La Basilica della Natività, fatta costruire dallo stesso Costantino nel 326 d.C., è patrimonio Unesco e merita una visita lunga e studiata: per chi volesse non perdere nulla c’è la possibilità di ingaggiare una delle tante guide che incontrerete fuori dalla chiesa.

Il punto più suggestivo è la Grotta della Natività,punto esatto in cui si dice sia nato Gesù, illuminato da lanterne che creano un’atmosfera intima: sarà difficile però siate soli nella grotta, spesso per riuscire ad arrivarci dovrete pazientare e stare in fila anche per un’ora. Dipende dall’orario in cui vi recate.

All’interno della Grotta c’è la Cappella della Mangiatoia, dove è rappresentata in maniera suggestiva la Natività. Alla fine del vostro giro nella Basilica avrete ancora parecchie cose da vedere, tutte molto interessanti. Per questo, il consiglio è di fermarvi e godervi un po’ di più la città, che ha tanto da regalare.

Oltre alla Basilica della Natività, ci sono, per esempio, tutta una serie di Chiese da vedere. La Chiesa di Santa Caterina è accanto alla Natività ed è un edificio rosa molto ampio dove ogni Natale viene celebrata la Messa in diretta Mondiale; vicinissimo a Manger sq. potrete ammirare la Cappella della Grotta e del Latte, fatta di una roccia bianca che dicono abbia il potere di favorire la fertilità e l’allattamento.

Betlemme - La Basilica della Natività
Betlemme – La Basilica della Natività

Sempre all’interno della Città Vecchia troverete la Chiesa luterana del Natale e la Chiesa siriana ortodossa di Santa Maria. Ci sono anche altri centri di interesse religioso a Betlemme: di fronte alla Natività c’è la Moschea di Omar, l’unica nella città vecchia di Betlemme e vicino al check point che permette di entrare in città potete visitare la Tomba di Rachele, moglie di Giacobbe, che morì in viaggio verso Hebron, come raccontato dalla Bibbia.

Dal lunedì al sabato (9-18) potrete farvi un giro per il suq della Città Vecchia: qui troverete frutta, verdura, spezie, carne, pesce, succulenti spuntini e oggetti di tutti i tipi.

Infine, c’è pure una motivazione storica in più per visitare Betlemme: dopo la guerra del 1948 molti palestinesi, cacciati dalle loro terre, si sono rifugiati intorno alla città. Sono così nati campi profughi come Aida, Deisheh e Al-Azzah.

Betlemme - La Grotta della Natività (la stella rappresenta la mangiatoia in cui sarebbe stato deposto Gesù)
Betlemme – La Grotta della Natività (la stella rappresenta la mangiatoia in cui sarebbe stato deposto Gesù)

Ora passiamo a Gerusalemme, Città Santa e centro del conflitto Israeliano – Palestinese.

L’importanza di Gerusalemme riguarda anche il cristianesimo. Gesù Cristo visse e morì tra le sue mura. Il solo quartiere cristiano ospita oltre 40 edifici religiosi, tra chiese, monasteri ed ostelli per i pellegrini. Uno dei più importanti simboli del cristianesimo è la Via Dolorosa, l’ultimo sentiero percorso, secondo la tradizione cristiana, da Gesù, dal tribunale fino alla collina del Golgota dove venne crocifisso e sepolto, e sono molti i pellegrini a ripercorrere i suoi passi lungo una strada che ha inizio nel quartiere musulmano, al Ponte dei Leoni, e tocca le 14 stazioni della croce fino alla Chiesa del Santo Sepolcro. Alcune tra le più importanti reliquie cristiane sono custodite in questa chiesa, tra cui la pietra dell’unzione, dove il corpo di Gesù venne disteso prima della sepoltura, ed il suo stesso sepolcro. La Chiesa del Santo Sepolcro è meta di milioni di pellegrini cristiani che arrivano da tutto il mondo per visitarla. A sudest della città si trova il monte Sion dove l’Abbazia della Dormizione, secondo la tradizione cristiana, venne costruita nel luogo dove Maria trascorse la sua ultima notte. L’abbazia risale a un centinaio di anni fa, e nel seminterrato custodisce una statua di Maria dormiente. Accanto all’Abbazia è situata anche la Stanza dell’Ultima Cena di Gesù Cristo. Ad est della Vecchia Città si eleva il Monte degli Ulivi, sede di altri importanti siti del Cristianesimo, oltre a numerose chiese: Ascensione, Padre Nostro, Dominus Flevit, Maria Maddalena, Getsemani, Monastero di Lazzaro e Abramo. Secondo la tradizione cristiana, la tomba di Maria si trova nella valle di Kidron, sottostante al Monte degli Ulivi.

Gerusalemme - Muro del Pianto e Cupola della Roccia
Gerusalemme – Muro del Pianto e Cupola della Roccia

Arrivati in città, ci lasciamo subito trasportare dai mercatini e dal flusso di persone che  la attraversano, arrivando ad angoli imprevisti e lì decidiamo di tuffarci nei vicoli stretti della città vecchia. Ammiriamo la porta di Jaffa e quella di Damasco, mangiucchiamo i primi felafel. Cuore di Gerusalemme,è circondata da un muro e divisa in 4 quartieri: Ebraico, Armeno, Cristiano e Musulmano. Tra le sue mura vi sono i luoghi significativi delle tre maggiori religioni del mondo: il Muro Occidentale, sacro agli Ebrei, la chiesa del Santo Sepolcro, e la Cupola della Roccia sul Tempio del Monte. Milioni di fedeli visitano la piazza del Muro Occidentale, situata ai piedi dell’imponente muro, unica rimanenza del Sacro Tempio, offrendo le loro preghiere e scrivendo i desideri del loro cuore sui frammenti di carta che infilano nelle fessure del muro, tra le pietre. Intorno, vi sono altri luoghi considerati sacri dagli Ebrei: le labirintiche Gallerie sotterranee del Muro Occidentale, il Davidson Center, situato nel parco archeologico di Gerusalemme, il quartiere ebraico con le rovine romane di Cardo e la Cittadella di Davide, torreggiante e orgogliosa nella sua bellezza. A sud della Città Vecchia si trova la Città di Davide, dalla quale si sviluppò l’antica Gerusalemme cananea e israelita, un luogo affascinante e sorprendente, che regala un’esperienza indimenticabile.

Nel pomeriggio prendiamo un bus che ci lascia in cima al Monte degli Ulivi, da cui si può godere una vista mozzafiato di Gerusalemme.

Costeggiamo il monte a piedi, fin quando non arriviamo all’imbocco della ripida discesa che affianca il cimitero ebraico: farsi seppellire qui è ritenuto un privilegio assoluto, perché nella Bibbia si parla di questo come luogo dove i morti risorgeranno. Scendendo oltre si incontra la bellissima chiesa russa dedicata a Maria Maddalena per arrivare infine a quello che rende questo monte noto a tutti: il giardino degli ulivi, dove Gesù venne a pregare nel famoso passaggio del Vangelo prima dell’arresto da parte dei romani; qui troverete anche una chiesa. Ma dedichiamo qualche riga a questo posto davvero particolare.

Gerusalemme - Gli ulivi millenari dell'Orto del Getsemani
Gerusalemme – Gli ulivi millenari dell’Orto del Getsemani

Chi visita il Giardino del Getsemani si stupisce nel venire a conoscenza come questi nodosi alberi siano stati giovani arbusti all’epoca in cui Gesù vi giunse con i discepoli, nella fatale notte dell’Ultima Cena (Matteo 26,36 – Marco 14,32 – Giovanni 18,1). Oggi gli antichi alberi si elevano dai fiori delle aiuole, ma ai tempi di Gesù questo era un fitto bosco di ulivi dove era situato un frantoio: Getsemani, in aramaico. L’imponente Chiesa delle Nazioni, costruita nel 1920 sopra una chiesa precedente, evoca gli eventi accaduti in questo luogo con il suo mosaico che, magnificamente dettagliato, si estende dal soffitto al pavimento: Gesù che prega in solitudine (Marco 14,35-36), il tradimento di Giuda (Matteo 26,48), il taglio dell’orecchio al guardiano del Sommo Sacerdote (Marco 14,47). Da una parte all’altra del sentiero un bosco, non molto frequentato, offre il luogo adatto ai visitatori per raccogliersi in preghiera e contemplazione. Chiesa e giardino si trovano nel luogo in cui Gesù trascorse la notte in preghiera, mentre gli apostoli si erano addormentati, prima di essere arrestato dalle truppe romane condotte da Giuda. E’ uno dei primi luoghi identificati già nel IV secolo, e la chiesa, citata negli scritti di Egreria, la pellegrina cristiana che descrisse i suoi viaggi in Terra Santa, venne ricostruita dai crociati dopo il terremoto del VIII secolo, abbandonata nel XIV secolo, ed infine ricostruita nuovamente nel 1924. La Basilica dell’Agonia, che evoca le lacrime di sangue piante da Gesù in attesa della propria crocifissione, è un capolavoro di forte impatto emotivo. Lo splendore delle tessere d’oro, appena rivelato dalla luce che filtra dall’alabastro delle finestre, pone ognuno nell’acuta consapevolezza della miseria di questo mondo lasciando percepire una fugace visione dell’aldilà.

Quasi fronte a questo splendido giardino trovare una chiesa dove è sepolta Maria, una sorta di grotta molto particolare, quasi inaspettata.

Tornati in città, abbiamo visitato:

  • la Basilica del Santo Sepolcro, dove i cristiani celebrano la crocifissione, sepoltura e resurrezione di Gesù. E’ il luogo più celebrato e più discusso di tutto il Cristianesimo.Il Santo Sepolcro accoglie le sedi tradizionali della crocifissione e della resurrezione di Gesù. La collina della crocifissione era chiamata Golgotha, il Luogo del Teschio, e secondo il vangelo di Giovanni dove Gesù venne sepolto cresceva un giardino.Il luogo venne scoperto sotto il tempio di Venere, nell’angolo del foro occidentale della città di Adriano Aelia Capitolina dalla regina Elena, moglie di Costantino, che fece distruggere il tempio e costruire un’imponente basilica dedicata nel giorno di Pasqua del 326. Parzialmente ricostruita nel secolo successivo da Giustiniano, la chiesa rimase intatta fino al 1009, quando il folle califfo Hakim distrusse tutto. Restaurata da un monaco chiamato Robert, la chiesa, all’epoca dei Crociati, nel 1099, era stata ricostruita solo per metà della sua grandezza originale, e tale è rimasta fino ad oggi.
  • la Spianata delle Moschee, luogo sacro importantissimo per Islam ed ebraismo: potrete ammirare la Moschea Dorata di Omar’, detta anche Moschea di Al-Aqsa o Cupola della Roccia.Perché è un luogo sacro per i musulmani? Secondo la tradizione islamica fu proprio dal luogo dove oggi sorge la Moschea di Al Aqsa che Maometto ascese in cielo nel suo viaggio miracoloso. Il Corano narra infatti che, in una sola notte, Maometto viaggiò “dal Tempio Santo al Tempio Ultimo ”, visitando il cielo e gli inferi: se non sbaglio, la tradizione interpreta questa espressione come un viaggio da Gerusalemme alla Mecca.Perché è un luogo sacro per gli ebrei? Sotto le moschee, appunto, sorge l’antico Tempio ebraico: religione a parte, questo è un fatto storico, su cui concordano anche gli archeologi. Secondo la Bibbia, all’interno del Tempio si trovava il luogo più sacro al mondo: ossia il sancta sanctorum , la dimora di Dio in terra che per rispetto nessun uomo poteva calpestare. Il Tempio comunque fu distrutto dai Romani nel 70 d.C: di esso rimane solo il Muro del Pianto che, però, non è propriamente una parte del tempio.
    Gerusalemme - La Cappella del Calvario all'interno della Basilica del Santo Sepolcro
    Gerusalemme – La Cappella del Calvario all’interno della Basilica del Santo Sepolcro

    Il Muro Occidentale, detto anche Muro del Pianto dove gli ebrei si ritrovano a pregare durante il giorno e la notte. In realtà la parete che si presenta ai vostri occhi è il muro di cinta risalente all’epoca del secondo Tempio di Gerusalemme, distrutto dalle legioni dell’imperatore Tito. Nei giorni della Bar Mitzvah (lunedì, giovedì e sabato) famiglie da ogni parte d’Israele  e del mondo affollano la piazza per celebrare la prima lettura in pubblico della Bibbia del loro figlio tredicenne. Ed è mescolandosi tra gli ebrei provenienti da tutti i continenti, ciascuno con le proprie usanze, la musica, il modo di vestire e la propria liturgia, che scaturisce un’esperienza culturale molto variopinta e sicuramente indimenticabile. Per molti visitatori il fatto di lasciare il testo di una preghiera tra le pietre millenarie del Muro è un ricordo tra i più preziosi.

  • Il vicino tunnel del Muro Occidentale è una meraviglia per tutti gli appassionati di Storia e Archeologia, che si stupiranno del fatto che la massiccia parte a vista del Muro (lunga 243 metri circa ed alta oltre 180) è solo una porzione dell’intera struttura originaria, lunga circa 5181 metri, che si trova sotto la Città Antica. I tunnel furono creati dall’accostamento di numerosi archi a supporto delle scalinate che dalla città conducevano al Monte del Tempio. In tempi antichi, vi era una bassa valle chiamata “Tyropaean” (adesso scomparsa, per effetto delle continue demolizioni e successive ricostruzioni) che costeggiava il settore occidentale del Monte del Tempio e che separava il ricco quartiere di Erode dal Tempio. E fu proprio per creare un collegamento a quest’ultimo che vennero eretti gli archi. Questi viottoli fungono ancora da sostegno alle strade ed il tunnel si sviluppa in corrispondenza del quartiere Musulmano.

Provate a sfiorare con le dita gli imponenti archi che per millenni hanno sostenuto le strade di Gerusalemme – dove sono poi sorte le case e, naturalmente, lo stesso Muro Occidentale, edificato con blocchi di pietra tra i più massicci che siano mai stati scoperti – apprezzerete in maniera del tutto nuova la Gerusalemme di oggi, luogo magnifico ed estremamente emozionante.

Purtroppo parte proprio da Gerusalemme, il muro (eretto nel 2002) che io definisco non tanto il moderno muro del pianto, perché ha diviso persino intere famiglie, ma “Il Muro del Non Dialogo”, una barriera che divide dal dialogo e dalla pace le persone. Un muro da abbattere!

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