Itinerari Italiani: la Val d’Orcia (Toscana)

Che dire…una bella scoperta, non solo gastronomica e culturale, ma soprattutto paesaggistica. La Val d’Orcia è un posto splendido in ogni stagione. Per un ponte di quattro giorni, noi abbiamo fatto tappa verso Chiusi (località Quercia) e da lì, abbiamo girato più che potevamo. Siamo arrivati in hotel, abbiamo posato i bagagli e via…verso Chianciano. Chianciano Vecchia o Paese, così è chiamato il vecchio nucleo di Chianciano.

Verso Montepulciano

Il suo aspetto si distingue nettamente dall’agglomerato moderno che si è sviluppato intorno alle Terme. Esso è ubicato su di un colle e mostra parte delle sue antiche mura medievali e del suo antico assetto urbano. L’ingresso della cittadina si trova al termine di Viale Dante, qui sorge Porta Rivellini di impianto rinascimentale e dall’architettura essenziale ed elegante. Fatto un giro ci dirigiamo a Montepulciano. Arrivati, lasciamo la macchina in uno dei diversi parcheggi situati al di fuori delle mura da dove è possibile muoversi a piedi lungo il corso che attraversa l’elegante ed antico centro urbano che risale lungo la collina costeggiando imponenti palazzi rinascimentali, sino a giungere nella piazza centrale.  La Piazza Grande, situata nel punto più alto del paese è dominata dalla grande torre e dalla facciata in stile gotico del Palazzo Comunale. Di fronte al municipio è possibile ammirare il Duomo risalente alla fine del XVI secolo.

Montepulciano

Nonostante l’indiscutibile bellezza, Montepulciano è conosciuta a livello internazionale soprattutto per il suo Vino Nobile, uno dei vini toscani più apprezzati nel mondo, che viene ottenuto dalla spremitura delle uve provenienti dai vigneti che circondano il borgo. Una meraviglia di borgo Montepulciano, tutto da visitare. Essendo un Ponte dell’Immacolata c’erano anche i Mercatini di Natale e le luminarie che rendevano tutto un po’ magico.

Il giorno dopo era domenica, la prima del mese, quindi, abbiamo avuto una doppia graditissima sorpresa. Ci siamo diretti a Chiusi per vedere il paese e il Museo Etrusco. Alla biglietteria del museo mi dicono che, essendo appunto la prima domenica di dicembre, visiteremo prima il museo e poi alcune tombe etrusche nei dintorni…gratuitamente.

Nel centro storico, partendo da piazza del Duomo, cuore monumentale di Chiusi, ed incamminandosi per via Porsenna, l’antico decumano della città, si incontrano i seguenti palazzi nobiliari: Palazzo Baldetti, il Palazzo Della Ciaia, dalla caratteristica torre con archi gotici, il palazzo Nardi e il palazzo Turrini – Betti di stile cinquecentesco.

Il Museo Etrusco a Chiusi

I luoghi che gli Etruschi riservarono ai loro morti occupano le colline che fanno da cintura all’attuale abitato. Qui, nelle campagne coltivate e nei boschi, nel corso dei secoli e soprattutto nell’Ottocento, furono riportate alla luce oltre un migliaio di tombe.

Il museo è davvero bello ed ordinato e le tombe sono in una zona particolare…se non ci fosse stata una guida, così nel bosco, ma anche dove non c’erano alberi, non ne avremmo mai trovata una. Devo dire che anche l’area circostante, comunque, meritava.

Nel pomeriggio, poiché Chiusi è davvero vicina all’Umbria, abbiamo fatto una puntatina a Città della Pieve, appena oltre il confine. Anche qui in Umbria abbiamo trovato una bella atmosfera e una cittadina tipica con le case in mattoni.

Città della Pieve (Umbria)

Il lunedì ci siamo diretti prima a Pienza, poi a Monticchiello. Pienza è nota come la città di Papa Pio II, che vi nacque nel 1405 e volle creare un centro urbano fortemente degno e in ideale antitesi con l’altra città che l’aveva, con la sua famiglia, ingiustamente emarginato: Siena. Pretese così che architetti famosi e artisti di grido lavorassero a un progetto nel quale fossero impliciti i canoni costruttivi e filosofici di un’età che si apriva ricca di promesse: il Rinascimento italiano. In soli tre anni, dal 1459 al 1462,sorse Pienza.

Pienza

La città è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità, così come tutta la Val d’Orcia che la circonda.

Una frazione del comune di Pienza è Monticchiello, l’antico borgo che con il suo Cassero, le mura e la porta medievale svetta sulla Val d’Orcia. Gli abitanti di Montichiello tengono viva l’antica tradizione del Teatro Povero, che dimostra la vivacità del paese e la capacità della popolazione di ritrovarsi e mettere in scena la propria storia e la propria identità. Girando per le sue stradine, ci sembra, più che altro, di essere entrati in un set cinematografico. Davvero suggestivo!

Monticchiello

Il mattino dopo, le nostre ultime ore prima di tornare a Genova le dedichiamo all’acquisto dell’olio nuovo in un frantoio e alla visita della vicina Cetona. Posta nell’estrema propaggine meridionale della provincia di Siena, e quindi negli ultimi palmi di territorio che separano la Toscana dall’Umbria e dal Lazio, che sono davvero ad un passo, ma senza risentire minimamente degli influssi culturali di queste due regioni, la fisionomia urbanistica di Cetona è quella di un piccolo borgo toscano con i lineamenti disegnati nella pietra e nel cotto. Un aspetto che risalta ancora di più stagliandosi contro il verde dei boschi del Monte Cetona, che fa da quinta al paese.

Ultimo tramonto in Val d’Orcia

E qui termina il nostro itinerario in Val d’Orcia, ma non sarà certo l’ultima volta che ci metteremo piede, anche perché la Toscana è  vicina a casa nostra.

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