I camion pakistani: quando l’arte viaggia per le strade

Ebbene sì…non vedevo l’ora di vederne uno ed immortalarlo in tutta la sua bellezza! Da quando vidi, anni or sono, la foto di uno di questi esemplari unici (ogni padroncino infatti lo decora a proprio piacimento) sulle pagine di una rivista, cominciai a pensare che, prima o poi, avrei avuto l’occasione… Ed eccola! Finalmente!

Li incontro numerosi su e giù per le strade del Pakistan (purtroppo ne vedo uno anche nel dirupo, distrutto e con lui ben quattro vite) e, con mia grande sorpresa, scopro che i loro conducenti non vedono l’ora di essere immortalati assieme al proprio capolavoro. Mi chiamano, si mettono in posa, mi salutano, mi invitano pure a salire per vedere come sono i mezzi al proprio interno… Non solo. Ogni volta che ne incontriamo uno, lui indietreggia o si ferma, ma, comunque ci fa passare!

Ma come nascono questi capolavori artistici ambulanti e perché?

Due le versioni in proposito, diverse, ma, al tempo stesso, entrambe convincenti!

La prima dice che un tipico camionista pakistano trascorra più tempo con il suo camion che con sua moglie: il suo sei ruote, quindi, deve ricordargli la sposa.

Motivo di ostentazione per i proprietari, questi automezzi sono un tripudio di colori da cima a fondo. Pannelli riccamente dipinti con mosaici aventi come soggetti uccelli, fiori, paesaggi, aquile, missili, ecc.. con una grande varietà di colori vivacissimi adornano l’esterno. Fiori di plastica, perle, specchi, nastri e velluto ornano l’interno. Nella parte anteriore della motrice si trova una sorta di prua di legno costruita su misura e anch’essa adornata, mentre una fila di campane di metallo penzola lungo tutto il telaio. Quando questi camion sono in movimento, queste campane suonano riproducendo il suono tipico delle ghungroo  (le campanelle indossate alle  caviglie dalle danzatrici) di una sposa . Da qui il soprannome di “jingle trucks”, coniato dai soldati americani schierati in Afghanistan.

Secondo l’altra versione, invece, i decori servono per chiedere prosperità, ma anche per attirare clienti (e, mai come nel mio caso, per attirare la curiosità dei turisti). Ogni regione ha i propri disegni caratteristici che aiutano i camionisti nei lunghi viaggi a non sentire la nostalgia per i colori di casa, ma anche a riconoscere il luogo di provenienza.

Qualunque sia davvero la ragione, i camion che si incontrano sulle strade del Pakistan, coloratissimi come quadri naif, sono vere e proprie opere d’arte in movimento. La tradizione risale ai tempi dei raj e non ha mai smesso di essere coltivata dai camionisti che arrivano anche a spendere dai 3000 ai 5000 dollari per decorare questi mezzi.

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