Da Bishkek a Naryn, tra vallate, pascoli e nomadismo

Lasciata la capitale ci dirigiamo verso il Lago di Son Kul ad oltre 3000 metri di altitudine. Prima tappa la Torre di Burana.

Questo patrimonio storico-culturale si trova ad una distanza di 80 km da Bishkek, nei pressi della città di Tomak.  L’area di «Burana» è conosciuta molto per i reperti archeologici. Tra questi le pitture rupestri che, secondo gli scienziati, sono stati realizzati nel primo millennio prima della nostra era. Gli esperti di archeologia ipotizzano che a questo punto, una volta si trovava la fortificazione Balasagun. A questa fortezza locale i usuni e karahanidi (sono delle tribù che vivevano a quel tempo) consideravano la principale città del nord dello stato dei turchi. Tuttavia, l’attrazione principale di questa zona è la torre «Burana», la cui altezza è di 21 metri. Anche ai viaggiatori più esigenti stupiranno con la sua maestosità i  balbali (sono idoli di pietra, la cui origine risale al 7 – 10 secoli.) Riguardo alla Torre di Burana una leggenda racconta che una strega avvisò un re locale che sua figlia neonata sarebbe morta a diciott’anni. Ecco come il re costruì un’alta torre dove la ragazza venne confinata senza vedere nessuno fatta eccezione per la serva che le portava da mangiare. La bambina crebbe da sola ma un giorno un ragno velenoso che si annidava nel cibo, la morse e morì nella torre, all’età di diciott’anni.

Un cimitero locale

Successivamente ci siamo diretti verso un altro punto incredibile sulla mappa del Kirghizistan, il villaggio di Kochkor, luogo meraviglioso e pittoresco che si trova nella parte centrale dell’omonima valle. I suoi abitanti vivono di agricoltura e allevamento e sono noti per la loro ospitalità: i viaggiatori, come noi, sono sempre i benvenuti ed i locali sono felici di accoglierci e, al tempo stesso, noi di familiarizzare con la vita nomade tradizionale.

A Kochkor ci è possibile pranzare  presso una famiglia godendo del cibo kirghiso autentico.

La natura intorno al villaggio è affascinante: è circondato da verdi prati e pascoli (jayloo). In questo posto la vita di tutti i giorni ci è parsa davvero, ormai, lontana.

Lasciato il villaggio ci siamo diretti verso la meta finale della nostra giornata, il Lago Son – Kul, dove abbiamo dormito in una yurta.

Le yurte del nostro campo

Questo famoso bacino naturale è il secondo lago più grande del Kirghizistan. Il suo territorio copre un’area impressionante di 280 chilometri quadrati. È a 3.016 metri sul livello del mare e il lago è relativamente profondo. La distanza media dalla superficie dell’acqua al fondo è di 14 metri.

Il lago è ricco di pesci, pertanto, le sponde del bacino sono case per molte specie di uccelli.

Son-Kul è noto per la sua acqua insolitamente chiara che cambia colore a seconda dell’ora del giorno. Alla luce del sole sembra turchese brillante mentre ci dicono  che, in caso di maltempo, l’acqua diventa viola.

Il lago si trova nella parte orientale della Riserva Naturale Protetta Karatal Japyryk. In questa regione, non ci sono quasi alberi. Intorno al lago, ci sono prati verdi di smeraldo che vengono utilizzati in estate per il pascolo del bestiame da parte della popolazione locale. I pastori hanno allestito piccoli campi di yurta durante la stagione estiva. Le strade portano al lago da tutte e 4 le direzioni del mondo.

Una famiglia presso il lago

Anche in questo caso, abbiamo fatto davvero fatica a salutare questo luogo incredibile e le sue famiglie, dopo un’intera mattinata trascorsa con loro. L’ospitalità e la convivialità fanno davvero parte della loro cultura e ci ha reso più ricchi di conoscenze storiche, culturali e sociali proprio come speravamo. Ci ha fatto ricordare la Mongolia e, come questa, ci ha regalato emozioni, profumi e ricordi indelebili.

Ma non abbiamo ancora finito, anzi…la giornata doveva portarci qui a Naryn (tappa del nostro quarto giorno di viaggio, terzo in terra Kirghisa). Ci troviamo nella parte sud-orientale del Paese, nella zona del Tien Shan, le tanto attese, quanto spettacolari, Montagne Celesti: vallate, cascate, canyon, formazioni rocciose di ogni genere e persino luoghi di sepoltura, ulteriore segno di una vita nomade.

Con gli occhi e l’anima appagatissimi, siamo arrivati in serata qui a Naryn, capoluogo della regione omonima, sita a più di 2000 metri in una gola pittoresca scavata dal Naryn River. Si tratta di una piccola cittadina circondata dai pascoli in cui ci riposeremo prima di attraversare il Torugard Pass ed entrare in Cina.

Il lago Son Kul

Ma questo è ancora un capitolo da scrivere viaggiando…

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