Info utili su una Nazione poco conosciuta, ma che merita, il Kyrgyzstan

Il territorio del Kyrgyzstan è montuoso per il 94%, la sua altitudine media è di 2750 m s.l.m. e il 40% della superficie è coperta da nevi e ghiacciai perenni. I paesi confinanti sono il Kazakhstan a nord, la Cina a est, il Tajikistan a sud e l’Uzbekistan a ovest.
La catena del Tien Shan costituisce un confine naturale con la Cina che termina con il Picco Pobedy, la vetta più alta del Kyrgyzstan e la seconda vetta dell’ex Unione Sovietica, alta 7439m, mentre il confine meridionale con il Tagikistan corre lungo la catena del Pamir Alay. In una vasta depressione al limite del Tien Shan, si è formato il lago Ysykköl, profondo quasi 700 m, che non ghiaccia mai.

In kyrgyzstan si rifugiano ogni anno migliaia di uccelli migratori, molti di quali appartenenti a specie rare come le gru e le oche selvatiche. Si ritiene che nel paese risieda la maggiore popolazione di leopardo delle nevi.

La Torre di Burana

Il clima del Kyrgyzstan varia notevolmente a seconda dell’altitudine. L’area sud-ovest, ha un clima subtropicale, con temperature che, in estate, toccano i 40°C, a nord prevale il clima temperato, mentre nella zona del Tian Shan, nel sud-est del paese, troviamo un clima che varia dal secco continentale al polare, dove le temperature scendono sotto lo zero per circa 40 giorni l’anno. Generalmente il mese più freddo è gennaio, quando soffiano i venti siberiani.

La popolazione è il risultato della fusione di molti popoli e delle loro culture. I kyrgyzi sono solo il 65% della popolazione; il restante 35% è costituito principalmente da russi e uzbeki, con minoranze di ucraini e tedeschi. In Kyrgyzstan vige la libertà religiosa. Circa il 75% della popolazione è musulmano-sunnita (per cui attenzione quando fotografate e mantenete un atteggiamento ed un abbigliamento rispettoso), un ulteriore 20% è cristiano-ortodossa, mentre il restante 5% si suddivide fra varie minoranze religiose. La capitale e alcune regioni settentrionali sono per lo più laicizzate.

Per spostarsi da una città all’altra si consiglia l’uso degli autobus: sono frequenti, economici e permettono di conoscere la cultura nomade, anche se sono scomodi e noiosi. Anche i marshrutnoe, minibus con itinerari fissi, possono essere utili per visitare le principali città. Al contrario i treni sono sconsigliati, in quanto lenti, affollati e poco sicuri. È facile trovare tassisti e conducenti privati disposti a condurvi in un’altra città. Per chi desiderasse noleggiare un’auto, ricordiamo che è sufficiente essere in possesso di patente di guida italiana e di un’assicurazione di frontiera a breve termine.

Bishkek

Per ragioni di sicurezza, si sconsiglia di effettuare escursioni non organizzate e senza accompagnatore fuori dalla capitale. Inoltre, è necessario prestare molta attenzione nelle zone di confine con l’Uzbekistan data la presenza di alcuni campi minati non segnalati, così come in aree di alta montagna difficilmente accessibili. Non bevete acqua e bevande non imbottigliate (a meno che non siano bollite come il té e il caffé) e/o con ghiaccio e portate con voi i farmaci che vi servono.

A proposito di bevande e alimenti, la cucina kyrgyza, come quella tipica dell’Asia centrale, abbonda nell’uso di riso, verdure, legumi, condimenti piccanti, yogurt e carne alla griglia. La tradizione culinaria si è sviluppata secondo le esigenze degli antichi popoli nomadi, per questo è piuttosto semplice e consiste per lo più in carne, latticini e pane. La bevanda più utilizzata è il tè che generalmente viene servito senza latte. Nonostante la maggior parte della popolazione sia musulmana, molti consumano bevande alcoliche, come la vodka, il Kumys, latte di giumenta fermentato leggermente alcolico disponibile solo in primavera e in estate, quando le cavalle partoriscono, o il bozo, una bevanda densa ottenuta dal miglio fermentato.

Sorrisi di Bishkek

Per entrare in territorio kyrgyzo è necessario essere in possesso del passaporto con validità residua di almeno tre mesi dalla data di ingresso nel Paese. Dal 2012 non è più necessario il visto di ingresso per motivi di turismo e/o di affari per soggiorni che non superino i 60 giorni. Negli altri casi è ancora necessario essere in possesso del visto che viene rilasciato dall’Ambasciata del Kazakhstan a Roma, dal Consolato del Kazakhstan a Milano o dal Consolato del Kyrgyzstan a Ginevra.

A questo punto cosa vedere in Kyrgystan?

Se avete già letto i nostri due reportage dedicati a questa Nazione, ve ne sarete fatti una prima idea. In caso contrario, vi invitiamo a leggerli. Nel frattempo vi faccio un breve elenco.

Bishkek

La capitale, precedentemente chiamata Frunze, è il centro industriale del paese.
Fondata nel vicino 1825, la città non offre la possibilità di ammirare strutture precedenti la II Guerra Mondiale, ma si possono comunque visitare il Museo Storico, il Museo delle Belle Arti e la piazza Ala-Too. Bishkek vanta due primati: quello di essere la città con il maggior numero di alberi per persona tra le città dell’Asia centrale e quello di essere l’unica città al mondo il cui nome deriva da un utensile di legno, un bidone utilizzato per produrre il latte di giumenta fermentato.

Il lago Son Kun visto da uno dei monti alla sue spalle (foto panoramica)

Burana

L’area di «Burana» è conosciuta per i reperti archeologici  tra cui le incisioni rupestri, ma l’attrazione principale di questa zona è la torre «Burana», la cui altezza è di 21 metri.

 Son-kul

Il lago Son-kul è situato ad un’altitudine di 3000 m. passando attraverso luoghi di una bellezza spettacolare in cui potrete vedere yak selvatici ed altri animali. Qui avrete modo di conoscere l’ospitalità dei nomadi, il loro stile di vita e le loro abitudini, circondati da grandi prati con una stupenda vista sul lago.

 Naryn

Capoluogo della regione omonima, situata a più di 2000 metri in una gola pittoresca scavata dal Naryn River, è di una piccola cittadina circondata da pascoli. Quello che la rende meta di viaggio è il fatto che si trovi nella parte sud-orientale del Paese, nella zona del Tien Shan, le tanto attese, quanto spettacolari, Montagne Celesti: vallate, cascate, canyon, formazioni rocciose di ogni genere e persino luoghi di sepoltura, ulteriore segno di una vita nomade. Il percorso per arrivarci è davvero appagante.

L’alba a Naryn (l’ultima in Kyrgyzstan)

Ovviamente, questi sono i nostri consigli in base a ciò che abbiamo visto in quattro giorni di permanenza, ma se deciderete di dedicarvi solo alla scoperta di questo bellissimo Paese, consultate a fondo il sito ufficiale (in inglese, russo, turco e altre) per scegliere ulteriori location:

http://www.discoverkyrgyzstan.org/

 

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