Beviamoci un mojito e lasciamoci trasportare dalla musica! Dove? Ma a L’Avana naturalmente!

Siamo stati a Cuba dal 24 dicembre 2002 al 8 gennaio 2003 e siamo rimasti incantati dai villaggi rurali e dalle cittadine dal fascino coloniale, dalla gente cordiale e allegra, dalla musica, dalla produzione dei suoi famosi sigari confezionati a mano, uno ad uno, dalle mani esperte e veloci delle donne (ne avevo portati alcuni a mio padre e li aveva davvero apprezzati) e per come Che Guevara fosse ricordato e celebrato ancora come “il Comandante”, soprattutto nelle canzoni intonate da molti. Siamo anche rimasti colpiti, e in qualche modo coinvolti, ma senza conseguenze se non qualche risata in più, dal consumo di quella che i cubani definiscono “vitamina R” (il rum cubano). Ovunque entrassimo, anche se mattina, ce ne veniva offerto un po’, spesso sotto forma di mojito, cuba libre, canchanchara…e chi più ne ha, più ne metta.
Al di là di tutto ciò che di positivo e di negativo possa lasciarti dentro l’esperienza di un viaggio a Cuba, una città in particolare mi è rimasta nel cuore e mi ha davvero conquistata per come modernità e colonialismo convivono in armonia, l’Avana.

L'Avana vista dalla sua fortezza
L’Avana vista dalla sua fortezza

L’Avana, capitale di Cuba, è la più grande città dei Caraibi e uno dei centri urbani più ricchi di cultura al mondo. Il quartiere storico de la Vieja Habana (L’Avana Vecchia) è un affascinante sito decretato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, con oltre 900 monumenti, che comprendono il Palazzo Presidenziale e la Piazza della Cattedrale.
Ma, arrivati a Cuba, ed in particolare qui a l’Avana, l’amore degli isolani per la musica e la danza si rovescia per strada, esce dai club, dai cabaret e dalla salsa improvvisata sui marciapiedi. Non a caso, la città vanta alcune delle migliori scuole e compagnie di danza del mondo e la sua comunità teatrale è senza pari in tutti i Caraibi. Ci sono vivaci circoli del cinema, teatri comici, gallerie d’arte che spaziano dall’eclettico (lungo la pedonale Calle Obispo) all’esteso (Museo Nacional de Bellas Artes). Ovunque negozi di libri. L’Avana è una città che ispira e adora i propri scrittori, poeti e filosofi. Nessuna meraviglia, quindi, se qui hanno messo radici uomini come Ernest Hemingway e Federico Garcia Lorca.

Edifici coloniali a l'Avana
Edifici coloniali a l’Avana

Se non avete molti giorni a disposizione per visitare questa città davvero unica ecco qualche consiglio per voi su cosa non tralasciare. Dedicatele, però, almeno due giorni. Visitate Vedado, l’Habana Vieja, il Centro Habana e Miramar: i quartieri principali di una città in continuo mutamento. Passeggiate per il suggestivo Malecón. Andateci di giorno e tornateci di notte. Ammirate la bellezza del lungomare, esplorate la vita notturna che si anima in quella zona, lasciatevi cullare dalla brezza marina, sedetevi e ammirate il mare. Una gioia immensa vi scalderà il cuore, una vista panoramica vi sazierà lo sguardo.

Esplorate la Habana Vieja. Quattro meravigliose piazze la contraddistinguono, una passeggiata piacevole ti condurrà alla scoperta di questo quartiere. Plaza de Armas, con il suo mercatino di libri usati e il gigantesco albero di ceiba, Plaza Vieja, che profuma di cambiamento e rinnovamento grazie ai suoi palazzi ristrutturati e ai negozi di marche famose, Plaza de San Francisco de Asís, vicina al porto e al museo del Ron, e Plaza de la Catedral, con la sua architettura barocca e la stupenda e imponente cattedrale. Il quartiere, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, non finisce qui. C’è ancora una zona non restaurata che profuma di autentico e di vita quotidiana. Qui, dove i bambini giocano a calcio in mezzo alla strada e gli adulti si ritrovano a giocare a domino agli angoli delle vie, sentirete battere forte il tuo cuore all’unisono con i suoi abitanti.

Passeggiate per il Centro Habana. Il quartiere che profuma di Rivoluzione grazie al Museo de la Revolución. Una tappa imperdibile per avvicinarvi alla storia della Isla Grande e percorrere, stanza dopo stanza, i passi di un cambiamento. Centro Habana è anche la sede del Capitolio Nacional, imponente edificio con la cupola in pietra. Per ammirare L’Avana dall’alto salite sulla terrazza panoramica dell’Hotel Inglaterra, l’albergo più antico della città.

Speriamo che la fine dell’Embargo, da parte degli Stati Uniti, non sia la fine “del vecchio”, “del coloniale”, delle macchine americane d’epoca che girano per l’Avana, dei cammelli (camion adattati ad autobus), dei ritmi, dei costumi, delle tradizioni, della cucina e di ciò che, fino al giorno precedente, ha fatto di Cuba un’isola magica, nell’esperienza, così come nell’immaginario, di tutti.

A proposito…vi chiederete “Ma, alla fine”, dove prendo il mio mojito a L’Avana?”

Eccovi…Serviti!!!

Passando da L’Avana, consiglio di prendervi una gustosa pausa in uno di questi due locali: un mojito al bancone de la Bodeguita o  un daiquiri a El Floridita mentre un gruppo suona musica locale e  i vostri piedi, inevitabilmente, terranno il ritmo sotto al tavolo.

La Boteguita (Habana) -Ernest Hemingway è indubbiamente stato qui
La Boteguita (Habana) -Ernest Hemingway è indubbiamente stato qui

Per percorrere le orme di Hemingway, oltre a questi due locali, dirigetevi anche alll’hotel Ambos Mundos (lo trovate nella città vecchia), dove ha soggiornato lo scrittore per scrivere uno dei suoi romanzi. In cima troverete una terrazza panoramica dove gustare una fresca Cristal (birra locale).

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