Wellington, la Capitale più a Sud del Pianeta

La città di Wellington si trova in Nuova Zelanda ed è situata nella parte meridionale dell’isola del Nord. Proprio per la sua posizione geografica Wellington ha la caratteristica di essere la capitale più meridionale della Terra, ma è anche una meta ricca di cose da fare e da vedere.
In passato Wellington è stata definita come una delle capitali più cool al mondo, moderna e vibrante. La sua particolarità sta anche nel presentare un’interminabile varietà di stili architettonici che la rendono molto originale, dalle piccole casette in legno nel quartiere antico alle forme architettoniche più moderne e nuove situate in particolar modo nei quartieri contemporanei.

La prima cosa che abbiamo fatto, è stato salire in collina e vedere Wellington e la sua baia dall’alto (nelle due immagini), per poi scendere e lanciarci alla scoperta della città.

Con la voglia di sognare ancora un po’ i mondi fantastici di “The Lord of the rings” e “The Hobbit”, ci siamo fiondati negli studios cinematografici vincitori del premio Academy Award, alla scoperta dei segreti degli effetti speciali in film come, appunto, ” Il signore degli anelli” e, con mia sorpresa, “Avatar”.

Richard Taylor e Tanya Rodger hanno fondato Weta Workshop nel 1987. Alla società sono state inizialmente affidate delle serie televisive come “Hercules” e “Xena: principessa guerriera” e, in seguito, alcuni delle principali produzioni cinematografiche del XXI secolo, come “King Kong” e “Lo Hobbit”. La visita guidata di 45 minuti, che parte dalla Weta Cave, ci ha dato anche l’opportunità  di vedere lo staff in azione, compresi i responsabili dell’animazione e i tecnici degli effetti speciali che lavorano sugli ultimi progetti. All’interno abbiamo visto oggetti di scena e modelli a grandezza naturale impiegati nei film che ho citato.Usciti dalla spettacolare realtà cinematografica e visitato anche qualche famoso teatro, optiamo per un nuovo giro panoramico, salendo la ripida collina che conduce fin su ai Giardini Botanici. Ovviamente, non andiamo a piedi, ma con la storica funicolare (guardate la foto sottostante) che collega Lambton Quay, la principale via degli acquisti cittadina, a Kelburn, un sobborgo sulle colline che dominano il centro della città. Al termine del viaggio visitiamo il Museo della Funicolare per scoprire la storia di questo antico mezzo di trasporto e ci fermiamo ad osservare un altro scenario mozzafiato, quello di Kelburn. A breve distanza dalla fermata si trovano inoltre l’Osservatorio Carter, con annesso Planetario, e i Giardini Botanici (aperti tutti i giorni, dall’alba al tramonto), mentre una navetta gratuita arriva fino all’area naturale protetta di Zealandia.
Una bellissima passeggiata panoramica di circa 40 minuti attraverso i Giardini Botanici ci riporta nel centro di Wellington.Tornati in città, ci dirigiamo verso la zona che, tra le tante meraviglie architettoniche interessanti, ospita il Parlamento di Wellington, centro della scena politica del paese oltre che simbolo della capitale, proprio grazie alla sua maestosa architettura, alle ricche decorazioni e alle opere d’arte ospitate al suo interno. La struttura è composta da quattro edifici: Parlamento, Beehive, Biblioteca del parlamento e Bowen House. Il tour parte dal Centro Visitatori, che si trova nel foyer del Beehive, il caratteristico palazzo a forma di alveare. 

Proseguendo in auto, ci avviamo verso l’Antica Cattedrale di St. Paul, la prima cattedrale anglicana di Wellington, una testimonianza importante della storia cittadina. Questa chiesa in stile neo-gotico del XIX secolo fu adattata all’ambiente coloniale ed è famosa per la ricchezza dei suoi reperti religiosi e artistici, in particolare per le mostre speciali, i dipinti murali e le ricche vetrate. Benché non sia più utilizzata per i normali servizi di culto, conserva ancor oggi un forte significato storico e religioso. Impossibile, a questo punto, non recarci presso la “nuova” Cattedrale di San Paolo per un confronto. Si tratta di una chiesa anglicana e uno dei luoghi di culto più importanti della città. Realizzata in cemento armato, è stata progettata secondo le tecniche antisismiche più avanzate. Al suo interno, molte opere d’arte e cimeli religiosi. Accesa una candela nella “cappella senza mura”, un luogo sacro di grande importanza per i fedeli, percorriamo la navata centrale, fino a raggiungere le panche e  ci sediamo a contemplare le vetrate. Sono state progettate da Brian Thomas, a cui si devono anche le vetrate dell’Abbazia di Westminster e della Cattedrale di St. Paul a Londra, realizzate dopo la Seconda guerra mondiale.

La vetrata dedicata al Capitano Ferdinand Holm, sposatosi nel 1870 nella precedente Cattedrale di S. Paolo.

Il giorno successivo, gironzoliamo ancora, ma lo dedichiamo soprattutto al Museo nazionale neozelandese: tecnologico, interattivo e gratuito. Il Te Papa Tongarewa (che in lingua māori significa “contenitore di tesori”) ospita 6 piani di esposizioni dedicate alla storia, cultura, flora e fauna locali. Tra i tesori del museo ci sono migliaia di antiche incisioni, ornamenti e armi appartenute ai primi Māori, oltre ad un’importante raccolta di opere d’arte neozelandesi realizzate da pittori, scultori e fotografi del luogo. Abbiamo anche visto quello che si pensa sia il calamaro più grande mai pescato, con un peso che sfiora i 500 kg e un mantello lungo due metri e mezzo, catturato nelle acque dell’Antartico nel 2007 e custodito in un’enorme vasca. Sembra di essere ritornati tra gli “effetti di scena” del cinema!

Ricostruzione di un’abitazione Maori

Che altro aggiungere…Wellington ci è piaciuta ed abbiamo avuto modo di incontrare e parlare con persone che, anni fa, sono arrivate qui proprio dall’Italia, come la Signora Maria, che ha una sorella a Trieste, ma figli e nipotini qui nella capitale. Ci ha raccontato praticamente tutta la sua vita, dicendo che era stata davvero felice di aver incontrato altri Italiani e parlato nella sua madre lingua. Che tenerezza! Si è persino commossa quando ci ha accompagnati addirittura all’aeroporto. Insomma adesso possiamo dire di avere una “nonnina acquisita” che vive in Nuova Zelanda!

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