Uno degli artisti più amati dal pubblico e molto meno dalla critica è Fernando Botero.
Artista di origini colombiane (Medellín, 19 aprile 1932), famoso e popolare in tutto il mondo, i suoi quadri sono riconoscibili da chiunque perché rappresenta uomini e donne “in carne” (ma anche oggetti, paesaggi e nature morte altrettanto “grassi”).
Il suo è un linguaggio pittorico inconfondibile ed è definito da molti critici infantile e commerciale.
C’è però chi continua a sostenere il contrario, definendolo uno dei grandi artisti del nostro tempo.
E’ difficile esprimere ora un giudizio sulle opere di Botero per due motivi:
- si tratta di un artista vivente e ancora in attività
- le sue opere devono ancora superare la prova del tempo, quindi solo tra qualche decennio potremmo capire se Botero ha qualcosa da dire anche alle future generazioni di artisti e collezionisti.
E’ una frase di Botero, però, a riassumere il senso del suo lavoro e anche del suo stile.
«Sono sempre andato controcorrente. Ora c’è una vera dittatura culturale che sta distruggendo la pittura e la scultura. Andare contro l’egemonia di critici, curatori e galleristi non è forse rivoluzionario?».
A me, tutto sommato Botero, ha divertito, incuriosito, colpito e, a volte, sconcertato, ed è per questo che ho voluto fotografare, proprio nella sua terra, alcune delle sue opere.