Un mix tra natura e arte preistorica aborigena, il Kakadu National Park in Australia

Nella parte settentrionale del Northern Territory, a pochi chilometri da Darwin, si trova il Kakadu National Park, uno tra i più bei parchi nazionali di tutto il territorio australiano. Il parco occupa circa 20000 chilometri quadrati di superficie ed è importante soprattutto per la storia della cultura aborigena che vi si può riscoprire all’interno.

Nourlangie Rock

Il parco presenta ampie distese di savana erbosa, foresta pluviale, fertili pianure e bellissime cascate create dai corsi d’acqua che scorrono all’interno del parco. Proprio per questa varietà del paesaggio il Kakadu National Park offre alloggio e riparo a tantissime specie di animali e volatili.

Nella fauna del parco la popolazione di uccelli è una delle più numerose: qui potrete trovare nel cielo le grandi aquile ma anche i bellissimi uccelli acquatici nei pressi delle zone paludose. Bellissimi gli aironi e i martin pescatori che sono parte della popolazione animale del parco.

Un’aquila in picchiata

Tra i mammiferi troviamo gli immancabili canguri e wallaby. Anche le porzioni di acqua sono popolate: uno dei loro abitanti è il barramundi, il pesce più tipico delle acque australiane. Non mancano anche folte popolazioni di serpenti, coccodrilli e alcune specie di tartarughe.

Noi lo abbiamo visitato ad agosto del 2008, durante un lungo viaggio in terra australiana, programmato con attenzione mesi prima, in modo da non perderci meraviglie come questa.

Non potevamo lasciare il parco senza ammirare gli spettacolari esempi di arte rupestre che sono probabilmente l’attrazione per cui il parco è maggiormente famoso. Il sito di Ubirr vi permetterà di osservarli con cura. Alcuni di essi risalgono a 15000 anni fa e sono stati conservati in ottime condizioni fino ad oggi. Gli Aborigeni chiedono che non vengano consumati alcolici nell’area.

Arte rupestre aborigena

Con una passeggiata un poco più lunga abbiamo raggiunto la cima di una formazione rocciosa dalla quale è possibile godere della vista di splendidi tramonti. A poca distanza da Ubirr, presso il Border Store, è possibile prenotare una gita in barca durante la quale vi verranno proposte delle letture sulla cultura aborigena. Principali inquilini del fiume sono degli enormi coccodrilli d’acqua salata, i più grandi al mondo, cui fanno compagnia pitoni acquatici, anatre fischianti, aironi, ibis e altri trampolieri.

Proprio nel bel mezzo del Kakadu National Park, adagiata sulla pianura alluvionale, si trova la zona di Yellow Water. È il luogo eccellente per osservare la locale fauna selvatica durante la stagione secca, sia con le passeggiate lungo i pontili che con le gite in barca. Per una visuale dall’alto si prenota uno dei voli panoramici che partono dalle vicine piste di Jabiru East e Cooinda. Nell’area è collocato anche il Warradjan Aboriginal Culture Centre presso il quale abbiamo reperito informazioni dettagliate sulla cultura aborigena; vi è inoltre una galleria dove è possibile acquistare manufatti di arte aborigena.

Navighiamo lungo il fiume

Siamo stati nel Parco tre giorni e due notti e lo abbiamo girato in lungo e in largo nonché navigato sui suoi corsi d’acqua.

Alcune curiosità che ci sono state riferite in loco.

  1. Arrivando da Darwin, la prima cosa che si vede in lontananza è un tavolato roccioso. La sua conformazione è così particolare che, a novembre, nella zona cade, per tutto il mese, un vera e propria pioggia di fulmini (e nemmeno una goccia d’acqua), attirati, probabilmente dal tavolato stesso.
  2. Durante la stagione delle piogge (estate), cade così tanta acqua che, in poche ore può raggiungere i 4 metri di livello. Le persone lasciano le auto in città ed usano le barche per spostarsi non solo nel Parco, ma in tutta la zona. I coccodrilli, non più nelle billabong (pozze naturali), sono liberi di sguazzare ovunque.

    Un coccodrillo australiano nel fiume

Se vi venisse voglia di partire per l’Australia, non dimenticatevi del Kakadu National Park e, soprattutto, della cultura aborigena a cui dedicheremo, più avanti nel tempo, un reportage.

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