Terre e Curiose Leggende: la Pagoda Shwedagon, il simbolo della spiritualità birmana

La pagoda di Shwedagon, o Pagoda d’oro, è il più straordinario monumento religioso dell’Estremo Oriente. Si tratta del principale luogo di culto della Birmania e rappresenta la meta di continui pellegrinaggi da ogni parte del Paese. domina la capitale, Yangon, dalla collina Singuttara, a pochi chilometri di distanza dal centro, e vi si accede a piedi attraverso quattro porte custodite da statue di animali con le fauci spalancate.

 

La prima pietra fu posta dai Mon circa 2500 anni fa, ma, a causa dei continui terremoti, sono rimaste ben poche tracce della costruzione originale.

Secondo la leggenda, due mercanti birmani si recarono in visita al Buddha e ricevettero in dono otto dei suoi capelli come reliquia. sebbene i mercanti ne avessero regalato la metà ai reggenti dei vari regni che attraversarono per tornare in Birmania, al loro ritorno a Dangon possedevano ancora tutti e otto i capelli.

Per custodirli, venne edificata una piccola pagoda grande non più di nove metri, negli anni continuamente ampliata e ristrutturata fino a diventare l’attuale immenso complesso che si sviluppa lungo un perimetro di 450 metri.

Guglie, tempietti, statue, pagode più piccole si moltiplicano attorno allo stupa centrale, sul quale svetta una cupola che sfiora i cento metri di altezza e culmina con un globo d’oro nel quale sono incastonati 4351 diamanti, sormontati da un unico brillante da 76 carati. C’è poco da meravigliarsi che la Shwedagon è indicata in Myanmar come “La corona della Birmania”.

L’intero monumento si presenta così come un insieme di costruzioni grandi e piccole.

Tutto il territorio circostante è considerato sacro e, per raggiungere la pagoda, bisogna salire a piedi scalzi lungo un sentiero che si inerpica sulla collina (i turisti possono approfittare di un ascensore).

Una scalinata di 150 metri ornata di statue dorate, immagini sacre, libri di preghiera, fiori, incenso e candele, conduce ad un largo piazzale. Al centro di esso sorge l’imponente cupola della pagoda. I fedeli pregano e depongono le loro offerte nella piazza avvolta dal profumo penetrante dell’incenso.

Tale è la potenza della Shwedagon che in Myanmar la ritengono indistruttibile. Nonostante un forte terremoto nel 1769, diversi terremoti più piccoli nel 20 ° secolo e un grande incendio nel 1931, si trova ancora imponente sulla cima di una collina.

Le scale e ponti che conducono al santuario principale servono le migliaia di pellegrini che qui accorrono giornalmente, e bancarelle di fiori e libri, venditori ambulanti di souvenir religiosi e negozi di tè svolgono attività commerciali durante le lunghe ore di apertura della Pagoda Shwedagon.

“La Shwe Dagon”, ha scritto Somerset Maugham nel 1930, “rosa superba, scintillante d’oro, come un improvviso speranza nella notte oscura dell’anima”.

La Pagoda Shwedagon rimane senza rivali come tempio, luogo di incontro e simbolo di identità nazionale.

A noi ha emozionato molto girarvi insieme ai fedeli e ai monaci e, vedere il tramonto da qui, è stato davvero il culmine di una visita unica e affascinante come solo il Myanmar sa essere.

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