Nelle ormai lontane vacanze natalizie del 2000 siamo andati in Sri Lanka e poi, il pomeriggio del 31 dicembre, ci siamo catapultati alle Maldive per rilassarci almeno una settimana.
Lo Sri Lanka, conosciuto come Ceylon e chiamato Serendib dai commercianti arabi, è oggi più che mai l'”isola splendente”, prodiga di piacevoli sorprese.
Appare sulla carta geografica come una goccia, appena sotto la penisola indiana e concentra paesaggi molto diversi: dalle savane alla foresta vergine, dalle montagne alte più di duemila metri alle spiagge lunghissime e silenziose bordate di palme, a volte selvagge e disabitate, a volte con alberghi nascosti nella vegetazione.
L’isola è anche culla della civiltà millenaria, un paese conosciuto fin dai tempi remoti come terra di perle, spezie ed elefanti, patria di un popolo ospitale, dove fantastici siti archeologici riportano magicamente i visitatori indietro di circa 2.500 anni.
Lo Sri Lanka è un mosaico di culture, riti e religioni diverse, ma su tutto domina il tollerante Buddismo, in una terra il cui patrimonio monumentale e archeologico è impressionante: la famosa Rocca di Sigiriya, da sola, vale il viaggio.
E poi ci sono le rovine ben conservate dell’ex capitale Polannaruwa, il santuario rupestre e le grotte di Dambulla, abitate da centinaia di statue di Budda, e poi “dagobe”, pagode e “stupa” sparsi ovunque in un paesaggio sempre piacevole ( i più grandi sono quelli ad Anuradhapura).
In una sola giornata, si può passare dalle moderne attrezzature alberghiere della costa, alle salubri colline dell’altopiano centrale e alle suggestive testimonianze storiche. Oppure si può scegliere tra la tradizionale tranquillità dei villaggi rurali e le frenetiche manifestazioni popolari, il suono dei tamburi e le famose danze kandiane.
I maggiori centri abitati dell’isola offrono, invece, l’affascinante spettacolo delle strade affollate, un mondo animatissimo popolato da bonzi vestiti di arancione, sacerdoti indù con i loro simboli esoterici tatuati sulla fronte, uomini comuni dai bianchi vestiti che spiccano sulla pelle scura e donne ornate dall’hennè e dai gioielli.
La zona centrale, montuosa e collinare, è invece ricoperta da una fitta vegetazione di arbusti di tè, un manto di foglie verdi scintillanti, folto e soffice all’apparenza, in file ordinate nelle quali si aggirano le raccoglitrici “tamil” dai sari colorati e le bocche rosse di “betel”, simili a principesse. Ovunque si vada però la principale caratteristica di Sri Lanka resta il ritmo di vita lento e riposante, dove la gente non è ancora “toccata” dal consumismo e la spiritualità rappresenta uno dei suoi valori più vivi.
Ed ecco, in breve, le principali tappe del nostro viaggio:
COLOMBO
DAMBULLA
SIGIRIYA
POLONNARUWA
ANURADHAPURA
MIHINTALE
KANDY
NUWARA ELIA
COLOMBO
Dall’aeroporto della Capitale a quello di Male, Capitale della Repubblica delle Maldive, si fa davvero in un lampo. Poi si devono raggiungere le isole con imbarcazioni o idrovolanti (in questo caso tenete presente che dopo le 17 non volano più e non iniziano mai troppo presto. Se il tempo non lo permette, per il troppo vento o l’Oceano troppo mosso, non effettuano il servizio).
Alle Maldive potete fare snorkeling, diving e sport acquatici vari, gite in barca da un’isola all’altra, ecc…, oppure rilassarvi e crogiolarvi al sole (ovviamente dopo esservi dati una crema ad alta protezione, se necessario anche più volte, o, come me, se durante le ore a rischio scottature, avete indossato una maglietta anche in acqua).
Come avrete notato, nella prima di queste foto maldiviane, indosso una canottiera ed un pareo. Questo perché la popolazione locale è musulmana e quindi non mi sembrava eticamente corretto girare per l’isola in costume e maglietta e basta (per altro non lo faccio mai).