Nepal, un angolo di spiritualità tra le montagne

La natura sovrastata dalle cime dell’Himalaya, i templi induisti la cui architettura esprime tutta la sacralità dei rituali, i culti che ogni giorno vengono celebrati dagli abitanti degli altopiani o delle valli: questo è il Nepal.Un Paese silenzioso che lascia nelle mani della natura e dei suoi frutti le radici di tutte le sue tradizioni.

La Catena dell'Everest
La Catena dell’Everest

Quando si visita Kathmandu e i villaggi della sua valle si perde il senso del tempo e dello spazio.

Le città,le periferie e i campi sono inglobati in una vallata racchiusa dalle montagne più alte e famose del mondo. Una tinozza piena di gente, templi, risaie, bambini, monasteri, musiche, venditori, cani randagi, vecchi camion strombazzanti e motorette… Una bagnarola di umanità ricoperta da uno spesso strato di polvere e smog.

Visitando la Valle si possono modulare visite a villaggi anonimi e ospitali, fino a luoghi più famosi come Dakshinkali dove ancora si sacrificano animali a divinità sanguinarie alla dea Khalì. Osservate come la spiritualità supera il dolore a Pashupatinath, dove il corpo lascia lo spirito nei riti funebri della tradizione Indù. ll Tempio di Pashupatinath è il più importante tempio induista del Nepal. Si trova lungo il corso del fiume Bagmati, a Kathmandu, ed è consacrato al dio Pashupati, manifestazione di Śiva.

Pashupatinath - Le pire lungo il fiume
Pashupatinath – Le pire lungo il fiume

Ascoltate i canti e le preghiere buddiste all’alba nei templi di Boudhanath, e sorridere alle coppie che si corteggiano sulle scalinate dei templi a Bhaktapur. Lasciando la valle alzate lo sguardo sulla catena dell’Himalaya e svegliatevi all’alba per ammirare il sole che ne illumina le cime. Dall’alto di Nagarkot contemplate le nebbie bianche diventare grigie di smog sulla città di Kathmandu, in lontananza.

L'Anapurna vista da Nagarkot
L’Anapurna vista da Nagarkot

Noi,l’abbiamo anche sorvolata l’Himalaya: uno spettacolo senza eguali! I voli partono da Kathmandu, condizioni meteo permettendo.
A Kathmandu ci si lascia distrarre dal mercimonio, dal caos e dal rumore delle vie del centro di Thamel. 
Contro il cielo, sagome di antichi e meravigliosi palazzi. Più giù, un groviglio di fili come una gigantesca ragnatela collega la città. L’elettricità salta di continuo e si capisce perché.Un traffico variopinto di vecchie auto, moto, biciclette e pedoni si dipana tra la polvere delle strade. Niente semafori, niente regole. Passa chi suona il clacson più forte.

Ma è facile trovare rifugio e pace nei cortili delle Kumari di Kathmandu e Patan: sotto lo sguardo capriccioso e benedicente la dea-bambina e, insieme ai fedeli Indu, sentirsi un po’ speciali.

Patan
Patan

Il Nepal offre a tutti un angolo di cielo, di pace e di paradiso.

Agli escursionisti impavidi: occasioni per arrampicarsi su vette verdeggianti e, oltre le nuvole, ammirare i picchi innevati dell’Himalaya. visitare Parchi Nazionali come Chitwan e fare rafting o biking a Pokkara.
Ai turisti affamati di cultura e storia, questo paese dalle tradizioni ancestrali insegnerà il senso di grandiosità di due religioni legate a doppio taglio da millenni di storia: il Buddhismo e l’Induismo.

Da sempre crocevia di diverse razze, il Nepal ospita sul suo territorio decine di gruppi etnici depositari di idiomi, tradizioni e credenze interessanti e ricche che con il passare dei secoli si sono fuse e sovrapposte in ogni aspetto della sua vita culturale.

Bhaktapur
Bhaktapur

Speriamo che gli eventi catastrofici degli ultimi anni e la situazione politica sempre piuttosto tormentata non mettano per sempre in ginocchio questo meraviglioso Paese e la sua gente. 

Andate in Nepal! Ha davvero grandi tesori da offrirvi!

P.s. Noi abbiamo dovuto fare attenzione ai Maoisiti che,il giorno precedente il nostro arrivo a Kathmandu, avevano attaccato la polizia uccidendo alcuni uomini. Purtroppo, infatti, ci era stato detto che se la prendono spesso con polizia ed esercito per motivi politici. Tuttavia entrano e fanno razzie anche nelle abitazioni dei poveri contadini, pur dichiarandosi dalla parte del popolo. 

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