Nella Terra dei Faraoni: l’Egitto figlio del Nilo (terza parte: da Assuan a Luxor e partenza per Sharm el Sheikh)

Ed eccoci arrivati all’ultima parte del nostro Viaggio di Nozze. Dopo aver visitato i Templi di Abu Simbel, torniamo ad Assuan dove ci aspetta la nostra motonave. Il comandante ha in serbo per noi una sorpresa: la nostra imbarcazione, infatti, si è affiancata ad un’altra, dall’aspetto molto familiare. Si tratta della Sudan, sulla quale è stato girato “Assassinio sul Nilo”, di Agatha Christie! Per andare sulla nostra nave, dobbiamo necessariamente salirvi a bordo per attraversarla, ma, visto che i passeggeri sono ancora in escursione, ci dedichiamo ad una visitina, con la collaborazione del loro e del nostro equipaggio.

Assuan - La Sudan riprende la navigazione
Assuan – La Sudan riprende la navigazione

Come se non bastasse, il mattino successivo, la nostra guida ci fa passare per agenti di viaggio in cerca di una prestigiosa location per il nostro tour operator, e ci mostra anche l’Old Cataract, ovvero il luogo leggendario dove Re Fouad riceveva i suoi ospiti e Agatha Christie sorseggiava cocktail.Questo incantevole hotel ha ospitato sovrani e dignitari. Nel deserto della Nubia, sulle rive del Nilo, di fronte all’Isola Elefantina, questo maestoso hotel si erge su una rupe di granito rosa affacciata sul fiume.

Ed è proprio all’Isola Elefantina che ci rechiamo subito dopo, su un’imbarcazione tipica del Nilo, la feluca.

L’insolito nome dell’isola non ha niente a che fare con la presenza di grandi mammiferi. Si pensa piuttosto che l’origine di tale nome provenga dai macigni di granito grigio presenti nella parte meridionale dell’isola, il cui profilo evocava un gruppo di elefanti. Secondo altri, la provenienza del nome sarebbe attribuibile alla forma della stessa isola, simile a quella di una zanna di elefante. L’isola offre una varietà di attrattive che sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire durante una visita ad Assuan.

In epoca faraonica la città di Assuan era ubicata esattamente su questo lembo di terra, cittadina commerciale al tempo chiamata Swenet, che usava  la turbolenza delle correnti del fiume come protezione degli attacchi nemici. La sua posizione proprio al di sotto della cataratta ne fece un importante crocevia commerciale, in cui le carovane provenienti dal sud scaricavano le proprie merci, affinchè venissero poi trasportate verso nord.

Assuan - L'Old Cataract Hotel
Assuan – L’Old Cataract Hotel

Oltre all’antico insediamento faraonico, è possibile visitare il Tempio di Khnum di epoca tardo faraonica e altri piccoli complessi monumentali parzialmente rinvenuti, consistenti in poche rovine disseminate nel resto dell’isola. La stessa ospita altresì il museo di Assuan e un antico nilometro, struttura a  scalini ricavata dalla roccia usata per misurare il livello delle acque, le cui pareti sono contrassegnate in numeri arabi, romani e faraonici.

Al centro dell’isola, una folta schiera di palmeti nasconde due villaggi nubiani che ospitano regolarmente visitatori stranieri. Ed infatti noi visitiamo proprio uno di questi villaggi. Entriamo in un’abitazione e veniamo accolti da una famiglia locale. Qui ci viene offerta una bevanda particolare, il Karkadé, preparata con i calici dei fiori essiccati dell’Hibiscus Sabdariffa, una pianta della famiglia delle Malvacee, genere Hibiscus, perenne, diffusa in Africa e Asia.

Torniamo a fatica sulla nostra motonave perché il vento è calato e la feluca va a vela!!! Ripresa la navigazione per Luxor, facciamo sosta a visitare il Tempo di Kom Ombo.  Nella mitologia egizia, Kom Ombo rappresentava il dio dell’acqua e delle inondazioni del Nilo. Figlio della dea Neith, nel ruolo di signore delle acque e della fertilità, veniva adorato nella capitale del XXI distretto dell’Alto Egitto, Crocodilopolis, l’odierna Fayoum.

La struttura del tempio è costituita da due corpi perfettamente simmetrici: vi si ergono così due ingressi rispetto al muro esterno. Il santuario a destra è dedicato al dio Horus, mentre quello a sinistra al dio Sobek; i bassorilievi che decorano i due santuari riservano la stessa importanza ad entrambe le due divinità. Le decorazioni riprendono gli elementi tipici del periodo tolemaico con scene di culto e cerimonie sacerdotali; solamente nelle cappelle tergali si trovano bassorilievi più antichi in perfetto stato di conservazione. Gran parte del tempio è stato distrutto dal Nilo, dai terremoti e da successivi costruttori che utilizzarono l’edificio come cava edile. Alcuni dei rilievi interni vennero deturpati quando il tempio venne trasformato in una chiesa copta ortodossa. Alcune delle trecento mummie di coccodrilli scoperte nei dintorni sono esibite dentro il tempio.

Kom Ombo - Bassorilievi del Tempio
Kom Ombo – Bassorilievi del Tempio

Sbarcati a Luxor, decidiamo di visitare il Museo Archeologico. Non è certo quello del Cairo riguardo a dimensioni e numero di reperti, ma è davvero molto curato e ogni cosa è ben catalogata.

Il giorno seguente si vola sul Mar Rosso!

Situata nel punto più a sud della penisola del Sinai, Sharm el Sheikh e Naama Bay sono alcune delle mete balneari ad oggi più popolari  di tutto l’Egitto.  Qualche chilometro a sud si trova il parco marino nazionale di Ras Mohammed, un’area marina protetta che offre alcuni dei straordinari paesaggi marini al mondo; qui si trovano gli esemplari di tutte le specie marine presenti nel Mar Rosso. Il numero di imbarcazioni cui è permesso il transito nel parco è limitato giornalmente, in modo da non disturbare la fauna che vi abita ed evitare un eccessivo affollamento.  Da Sharm è possibile inoltre organizzare gite dirette all’interno del Sinai, tra cui safari nel deserto ed escursioni al Monte Sinai e al Monastero di S. Caterina. Sharm el Sheikh è servita da un aeroporto internazionale che rende più semplice muoversi da e per l’Egitto, oltre che all’interno dello stesso paese.

Io ci sono tornata a dicembre del 2012 e sono rimasta scioccata da quanto sia stata edificata l’intera zona! Nel 1997 siamo stati protagonisti di un momento fantastico per Sharm. Il nostro era uno dei pochi resort presenti mentre molti altri erano ancora piccoli scheletri in costruzione. All’epoca si contavano sulla punta delle dita..ad oggi è impossibile contarli tutti! Speriamo che la natura non ne risenta troppo, in particolare la fauna marina.

Sharm el Sheikh - I fondali corallini della riserva Ras Moahmed.
Sharm el Sheikh – I fondali corallini della riserva Ras Moahmed

Comunque sia, l’Egitto resterà sempre un luogo di ricchezze archeologiche e paesaggistiche davvero magico. Unico nel suo genere, questo Paese è davvero la Terra dei Faraoni e Figlio del Nilo, il fiume più lungo del Mondo.

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