Nella Terra dei Faraoni: L’Egitto figlio del Nilo (seconda parte: da Luxor ad Assuan in crociera)

Amici, dopo Il Cairo e i suoi dintorni, passiamo a ciò che il Nilo offre a chi segue il suo corso. Noi abbiamo fatto in crociera da Luxor ad Assuan e ritorno. Qui vi parlerò dell’andata. Viaggiate con noi!

Con un volo dal Cairo, sbarchiamo a Luxor, ma non ci fermiamo subito.

PRIMA TAPPA: KARNAK (DA LUXOR) e TEMPIO DI LUXOR

Una visita a Karnak rappresenta un vero e proprio viaggio nel cuore dell’Egitto durante l’Antico Regno. Questo enorme complesso templare fu il centro dell’antico culto religioso, mentre il potere amministrativo si concentrava a Tebe (l’attuale Luxor) e tale significato si riflette nelle sue mastodontiche dimensioni.

Tempio di Karnak- Le enormi colonne
Tempio di Karnak- Le enormi colonne

Al di là della funzione religiosa, il sito ha svolto anche la funzione di centro amministrativo e sede per i faraoni durante l’epoca del Nuovo Regno.

Karnak è probabilmente il più grande complesso monumentale mai costruito al mondo, sviluppatosi di generazione in generazione in un periodo di oltre 1500  anni,  e risultante come una composizione di templi, santuari e  elementi architettonici unica in Egitto.
La struttura godette di massima importanza  durante l’epoca del Nuovo Regno,  sotto faraoni come Hatshepsut, Tuthmose III, Seti I e Ramesse II che contribuirono, uno dopo l’altro, alla valorizzazione del complesso. La successiva espansione strutturale  proseguì nel periodo greco romano con gli ptolomidi, poi con i romani, e infine coi primi cristiani. Di fatto, ognuna di queste civiltà ha lasciato il proprio importante segno.
Karnak è divisa in tre sezioni: il precinto di Amon, quello di Mut, quello di Montu. La sua complessa disposizione sminuisce, dal punto di vista delle dimensioni, qualunque altro sito monumentale in Egitto. Il precinto di Amon contiene tutte le sezioni più famose del complesso di Karnak, compresa la vertiginosa Grande Sala ipostila, uno dei luoghi più suggestivi di tutto l’Egitto. In dettaglio, la descrizione dei diversi elementi che costituiscono il complesso è un compito arduo che lasceremo alla guida turistica. Piuttosto, Vi suggeriamo di dedicare del tempo all’esplorazione generale di questo enorme complesso per ammirarne la bellezza e immaginare come potesse apparire 2000 anni fa.

Tempio di Karnak - Sfingi criocefale a testa d'ariete
Tempio di Karnak – Sfingi criocefale a testa d’ariete

Come ogni altro luogo monumentale in Egitto, Karnak prevede uno spettacolo notturno di suoni e luci in diverse lingue.  Per maggiori informazioni  vi consiglio di consultare la vostra guida turistica o la vostra struttura alberghiera.

Nel frattempo, parliamo del Tempio di Luxor, visitato dopo quello di Karnak.

Il Tempio era dedicato alla triade tebana di Amon, Mut e Khonsu. Durante il Nuovo Regno fu il centro della festa annuale di Opet nella quale una statua di Amon era trasferita lungo il Nilo dal vicino Tempio di Karnak per un rito di fertilità. Amenhotep III, uno dei faraoni piu’ attivi in senso architettonico dell’Antico Egitto, fece costruire il tempio durante il Nuovo Regno, periodo che si concluse tra il 1390 e il 1352 a.C.  Haremhab e Tutankhamun aggiunsero colonne e statue ma l’espansione maggiore si ebbe con Ramses II circa 100 anni dopo l’inizio dei lavori. Ramesse II oltre ad essere un edificatore prolifico, valorizzò e reimpiegò molti monumenti già esistenti per accrescere il suo prestigio, e tra i suoi vari progetti, le statue e i bassorilievi che decorano il tempio di fatto si devono principalmente a questo faraone.

Il Tempio di Luxor è l’unico tra i maggiori complessi templari egiziani ad avere i marchi di due soli sovrani sulle strutture architettoniche. 

Questo tempio potrebbe essere la principale eredità per cui Luxor si è guadagnata il soprannome di “museo a cielo aperto più grande del Mondo”. Situato proprio al centro della parte moderna che occupa il sito dell’antica capitale egiziana, Tebe, il tempio è uno dei monumenti più antichi e meglio conservati di tutto l’Egitto, con una grande quantità di ambienti, elementi strutturali e bassorilievi  ancora intatti, che ne fanno uno dei siti di maggior interesse nell’area di Luxor e di tutto l’Egitto.In aggiunta, il fascino del luogo è accresciuto dal contesto naturale in cui è inserito. Pochi posti in Egitto danno un’immagine così chiara e immediata  dello straordinario passato della storia egiziana.

Il tempio di Luxor e il complesso templare di Karnak, sono i monumenti piu famosi nei dintorni della città, entrambi situati sulla riva orientale del Nilo. In passato, un viale di sfingi che percorreva la lunghezza di circa trenta km, collegava i due siti. Questo viale è attualmente oggetto di scavi, ma la parte più vicina al tempio di Luxor è gia stata restaurata.

Il Tempio di Luxor
Il Tempio di Luxor

La sua posizione nel cuore di Luxor rende il tempio molto facile da raggiungere in ogni momento della giornata, e anche quando non aperto ai visitatori, risulta visibile durante una passeggiata lungo la riva del Nilo, o dallo stesso centro città.  Consiglio vivamente una visita al tempio durante il tramonto. L’illuminazione notturna infatti mette meravigliosamente in evidenza  le sculture in rilievo stagliate sulle imponenti mura dell’edificio.

In tarda serata saliamo sulla motonave per rifocillarci e riposare. Altre emozioni ci aspettano prima di iniziare a navigare!

SECONDA TAPPA: LA RIVA OVEST E I DINTORNI

La riva Ovest di Luxor, infatti, divenne il sito privilegiato per le sepolture reali fin dal 2100 A.C circa. I faraoni del periodo del Nuovo Regno (1550­1069 A.C.) furono i primi a scegliere questa valle isolata dominata dal picco a forma piramidale del monte di Al­ Qurn (Il Corno).

Una volta chiamata “La Necropoli di Milioni di anni di Faraoni” o “Il Luogo della verità'”, la Valle dei Re racchiude 63 magnifiche tombe reali, ognuna differente dalle altre.

Le tombe sono state depredate da numerosi cacciatori di tesori, e nel corso degli anni hanno subito diversi allagamenti.

Valle delle Regine - La Tomba di Nefertari
Valle delle Regine – La Tomba di Nefertari

Tuttavia, proprio dalla Valle dei Re ha avuto inizio il moderno mito sull’Antico Egitto, attraverso la scoperta della tomba di Tutankamon di Howard Carter, completa di tutti i tesori con cui fu sepolto, avvenuta nel 1922.
La fama di questa scoperta portò una nuova era del turismo dato che i tesori di Tutankhamon fecero il giro del mondo, ispirando un nuovo e diffuso interesse per la storia dell’Antico Egitto. La valle in sè non appare cosi spettacolare alla prima occhiata, niente di più che una gola di roccia rossastra battuta dal sole, ma al di sotto del livello del suolo si trovano le tombe di circa settanta faraoni.  Gli scavi in alcuni punti sono ancora in corso, ma molte tombe sono di fatto aperte ai visitatori secondo dei turni per permettere sia le visite che le attività di restauro. Le pregiate decorazioni lungo le mura di queste tombe ben meritano una visita, anche nei periodi più caldi.
La vastità del patrimonio rinvenuto nella Valle dei Re ha tenuto gli archeologi impegnati per quasi due secoli. Se tutte le tombe presenti nel sito fossero aperte ai visitatori una visita completamente esaustiva sarebbe comunque impossibile, ma tale problema non si pone per via degli scavi ancora in corso per molte di esse.

Le autorità per il turismo hanno previsto l’apertura solo di alcune tombe in un certo periodo di tempo per permettere una continuità tra il ciclo di manutenzione, i lavori di restauro e le visite. In ogni caso, alcune tombe sono aperte per tutta la giornata. Vi raccomandiamo di consultare la vostra guida per sincerarvi su quali siano le effettive entrate dei monumenti.

Le tombe più famose non sono necessariamente le più suggestive e un biglietto per la Valle dei Re vi consentirà l’accesso solo per tre tombe.

Un biglietto a parte è richiesto per l’ingresso nella tomba di Tutankamon, sebbene la si possa trovare un po’ deludente.  Tutankamon  fu un faraone relativamente minore, reso famoso dal fatto che la sua tomba è l’unica della valle scoperta col suo contenuto ancora intatto, ora esposto nel Museo Egizio al Cairo.

Assicuratevi di procurarvi il biglietto all’ufficio presente sulla sponda occidentale prima dell’arrivo nella Valle dei Re. I ticket per ogni sito presente sulla riva occidentale possono essere acquistati solo qui.

Dopo la Valle dei Re abbiamo visitato il Tempio Funerario di Hatshepsut. In termini di impatto visuale, nulla eguaglia il Tempio di Hatshepsut. Questa struttura a più piani è situata lungo le rupi di roccia calcarea alle spalle della valle del Nilo, in un panorama spettacolare. L’unicità della sua struttura rispecchia  quella del faraone che ne aveva voluto la sua costruzione.

Valle delle Regine - Il Tempio di Hatshepsut
Valle delle Regine – Il Tempio di Hatshepsut

Hatshepsut fu l’unico faraone donna nella storia dell’antico Egitto. Salì al potere durante il Nuovo Regno in seguito alla morte del padre, Tuthmose I, e del suo fratellastro e marito Tuthmose II, salito al trono  dopo lo stesso, in principio come sovrana reggente in funzione del figlio del suo sposo avuto da un’altra moglie, Tuthmose III, ma riuscì a restare alla guida del potere fino alla sua morte. La fama della statua di Hatshepsut  non è dovuta solo alla rappresentazione dell’unica sovrana donna al governo dell’Egitto, ma anche per il buongoverno che contraddistinse il suo periodo di reggenza e che ne fece una sovrana giusta e amata, come espresso nelle raffigurazioni del tempio a lei dedicato. La faraona inoltre commissionò l’edificazione di vari templi, tra cui quello di Karnak.

Quando fu scoperto nella metà del 19esimo secolo, sul tempio gravava uno stato di rovina dovuto alle ripetute devastazioni volute da Tuthmose III, presumibilmente come rivalsa contro la memoria della sua matrigna. Il sito venne riconvertito a monastero durante i primi secoli d.C. , il che contribuì al suo ulteriore deterioramento. Di conseguenza, il tempio è stato oggetto di un’ intensiva attività di restauro durante il XX secolo. La maggior parte delle colonne oggi presenti non sono originali e molte delle pitture murarie in bassorilievo non sono state adeguatamente recuperate. Per questa ragione il tempio potrebbe risultare piuttosto deludente, specialmente rispetto alla sua popolarità come meta turistica.

Tornando verso la motonave, lungo il percorso, abbiamo visto i Colossi di Memnone. Queste due gigantesche statue, alte 59 piedi, sono individuabili dai visitatori sin dalla riva orientale. Sono note sin dall’antichità per un misterioso suono emesso da una di queste durante il tramonto e si ritiene che, questo suono, fosse causato dal contatto delle correnti d’aria con la porosa superficie delle pietre riscaldate dalla luce del sole, ma non c’è modo di verificarlo dal momento che il suono smise di prodursi centinaia di anni fa, in seguito ad un restauro.

A prescindere dalla causa, il suono determinò il nome delle statue poiché portò i greci a ritenere che queste rappresentassero l’immortale Memnone. In realtà le statue rappresentano Amenhotep III e sua moglie,Tiye, le quali presiedevano l’entrata di un grande complesso templare che si credeva avrebbe potuto rivaleggiare con Karnak per dimensioni.

I Colossi di Memnone
I Colossi di Memnone

Amenhotep III, che governò durante il Nuovo Regno nel momento di massimo splendore della storia dell’Antico Egitto, è considerato uno dei costruttori più prolifici dell’Antico Egitto. Questo tempio sarebbe stato il più significativo tra i suoi progetti architettonici, ma al giorno d’oggi purtroppo ne restano in piedi solo poche rovine. Gli archeologici ritengono  che la struttura  sia stata rapidamente danneggiata dai ripetuti saccheggi e per la sua ubicazione all’interno di una piana alluvionale del Nilo. La pietra calcarea impiegata per la sua costruzione fu di conseguenza erosa dalla secolare esposizione alle periodiche  alluvioni.

TERZA TAPPA: COMINCIA LA NAVIGAZIONE

Finalmente la crociera ha inizio e le prime località che visitiamo sono Esna e a seguire Edfu.

Raggiungibile in un piacevole giorno di viaggio partendo da Luxor, Esna è un villaggio agricolo situato sulla sponda occidentale del Nilo. Conosciuta con il nome di Latopolis dagli antichi greci, tra le rovine custodite spicca il tempio dedicato a Khnum (divinità con la testa di ariete la quale, secondo il mito, aveva creato gli uomini dall’argilla plasmandoli sul suo tornio da vasaio), edificato durante la XVIII dinastia e utilizzato fino all’epoca romana. Il tempio è sepolto in un’enorme fossa nel centro della città, profonda 10 m sotto il livello della strada principale. Il sito ha conservato una relativa integrità, limitata al tetto e alla sala ipostila. Il soffitto è sorretto da 24 colonne a capitelli floreali, decorato dall’immagine di un ampio zodiaco, mentre tra i rilievi parietali è possibile osservare la raffigurazione di una scena di caccia in cui il sovrano  cattura degli uccelli selvatici.

il Tempio di Esna
il Tempio di Esna

Situata tra Esna e Assuan, Edfu è una splendida città egiziana circondata da palmeti, deserto e suggestive montagne di granito. Ha molto da raccontare sul suo antico passato, a partire dall’epoca in cui la stessa rivestì l’importante ruolo di capitale di una delle regioni dell’Alto Egitto. Il tempio di Horus, situato nel centro della città, è di gran lunga considerato il più suggestivo di tutti i templi presenti sulle sponde del Nilo lungo la tratta che va da Luxor ad Assuan. Rappresenta quindi una delle tappe obbligatorie per una crociera sul Nilo, così come le città di Esna e Kom Ombo. Il tempio di Edfu, come quello di Esna, fu realizzato durante il periodo greco-romano, ed è pertanto da considerarsi relativamente recente.

Una visita al tempio di Edfu consente di avere un’ idea più chiara dell’aspetto originario dell’edificio, quando questo venne costruito circa 2000 anni fa.

A partire dal 19° secolo, il villaggio si estese  in parte all’interno del tempio, e alcune case vennero costruite sul suo tetto. Ora gli edifici sono stati rimossi, ma il retaggio degli edifici precedenti è ancora evidente, il cui antico perimetro si affaccia all’interno del complesso templare, che si trova diversi metri al di sotto dell’attuale livello del suolo.

Il tempio presenta un buon stato di conservazione, e comprende un pilone che venne costruito dal padre di Cleopatra durante il primo secolo a.C., il quale conduce verso una corte interna e successivamente ad una sala ipostila che precede il santuario di Horus, la più importante parte del tempio. Tutti questi elementi strutturali replicano lo stile templare in auge durante il Nuovo Regno, il quale si può osservare anche nei resti degli altri edifici nella zona di Luxor e lungo la Valle del Nilo. Il tempio di Horus a Edfu è comunque rimasto uno dei più completi e integri esempi di questo stile architettonico.

Il Tempio di Edfu
Il Tempio di Edfu

Di notevole rilevanza anche la necropoli risalente dall’epoca dell’Antico Regno, che rappresenta un’ulteriore prova dell’importanza archeologica del sito.

QUARTA TAPPA: LA DIGA NUOVA E L’ISOLA TEMPIO DI FILE

La Diga Alta (ci abbiamo camminato sopra)

Si trova nei pressi della seconda cateratta del Nilo vicino alla città di Assuan, ed è la più grande e più moderna delle due dighe sul Nilo. La costruzione della Diga Alta prese avvio nel 1952. Venne costruita a causa di un’inondazione che nel 1946 aveva aumentato il livello dell’acqua rispetto all’altezza della diga originaria. Si decise quindi di costruire una diga più imponente invece di aumentare per la terza volta l’altezza della diga già esistente.

Il Lago Nasser
Il Lago Nasser

La diga nuova è un’opera immensa, lunga 3600 metri e larga 980 metri alla base e 40 sulla sommità, per un’altezza di 111 metri, con una capacità di 43 milioni di metri cubi. Le chiuse, se aperte al massimo, possono far uscire fino a 11000 metri cubi di acqua al secondo.  Il bacino artificiale formato dalla diga, il Lago Nasser, ha una superficie di circa 6000 chilometri quadrati, è lungo 480 km e largo fino a 16 km e contiene tra i 150 e i 165 km cubi di acqua.

A suo tempo più di 90000 persone dovettero lasciare le loro abitazioni per non essere sommerse dal lago. Gli effetti delle pericolose inondazioni del 1964 e del 1973 e delle carestie del 1972-73 e del 1983-84 furono mitigati dalla presenza della diga.

Riesce a generare più della metà dell’energia elettrica necessaria all’Egitto e negli anni Settanta permise a quasi tutti gli egiziani di avere per la prima volta una connessione elettrica.

File e il mito di Osiride

Si riteneva che il Tempio di File fosse il luogo sacro della sepoltura di Osiride, chiamato anche “Colui che giace a File” e proprio per questo era considerata come “L’isola Santa”. Tutta l’isola era sacra e soltanto con il permesso dei più alti sacerdoti era possibile accedervi. Era obbligo almeno una volta nella vita di fare un pellegrinaggio a File per gli egiziani.

Tutti i rilievi del grande tempio di Iside raccontano il mito di Osiride sotto ogni suo aspetto. Sulle pareti esterne alla base del tempio si possono vedere gli dei egiziani della fertilità. Le decorazioni esterne sono tutte opera di Augusto. Infatti l’imperatore stesso vi compare più volte vestito da faraone nell’atto di offrire doni agli dei egiziani. A sud-est di File troviamo il chiostro fatto erigere da Nectanebo I, faraone della XXX Dinastia; dietro di questo si trova un bellissimo colonnato papiriforme di epoca romana. Dal colonnato è possibile vedere i due piccoli templi tolemaico-romani dedicati a divinità nubiane: Arensnuphis e Mandulis. Inoltre un tempietto fatto costruire da Tolomeo V Epifane è dedicato ad uno dei più grandi architetti della storia: Imhotep. Un’altra bellissima costruzione che si trova vicinissima al tempio di File è il Chiostro di Traiano.

Questo bellissimo tempio, situato sull’isola di Aglika, a sud della vecchia diga di Assuan, risulta raggiungibile solo con una delle apposite moto-navette. Il tempio fu trasferito nella sua posizione corrente in seguito alla costruzione dell’alta diga, la quale minacciava seriamente di sommergerlo in modo permanente. La ricostruzione ha conservato scrupolosamente le linee del complesso originario, nell’armonioso accostamento con il paesaggio.

L'Isola Tempio di File
L’Isola Tempio di File

File (nome dell’isola dove è situato il tempio) raggiunse la sua massima importanza durante la dinastia tolemaica come centro di culto della dea Iside. Questo complesso fu di fatto uno dei pochi siti in cui l’antico culto continuò a  sopravvivere anche dopo l’avvento della religione cristiana in Egitto, chiuso ufficialmente solo nel 550 d.C.

In seguito, i primi cristiani usarono il tempio principale come proprio luogo di culto, ragione per cui si possono osservare delle deturpazioni su alcune raffigurazioni di antiche divinità, come atto dei fedeli cristiani di rimuovere le immagini pagane dal luogo rivendicato come proprio santuario. Il tempio di Iside rappresenta la principale meta dell’isola, ma altri templi minori presenti meritano comunque una visita.

Il tempio di Iside offre anche uno spettacolo di luci e suoni, come tutte le maggiori attrazioni turistiche in Egitto, anche se questo è considerato uno dei più suggestivi rispetto a questi altri pomposi eventi.L’indescrivibile atmosfera data dalle rovine dell’isola inondata dalle luci dei riflettori raccomanda vivamente una visita serale al sito per godersi questo spettacolo.

QUINTA TAPPA: I TEMPLI DI ABU SIMBEL

Questo sito a sud di Assuan lungo le rive del lago Nasser è il più famoso di tutto l’Egitto dopo le Piramidi di Giza. Costruito dal più grande dei faraoni, Ramesse II, questo enorme tempio scolpito nella roccia marca il confine meridionale dell’antico impero egizio con la Nubia, ovvero il punto di massima espansione raggiunto durante il Nuovo Regno.

Le quattro statue presenti all’entrata del tempio principale sono anche le più grandi sculture risalenti all’epoca faraonica.  Attraverso la loro realizzazione si intendeva trasmettere il potere dei sovrani dell’Egitto su chiunque vi posasse lo sguardo, e di fatto le grandi statue di Ramesse e della sua sposa Nefertari, ancora oggi incutono un certo timore.

Abu Simbel - Il Tempio Principale
Abu Simbel – Il Tempio Principale

Abu Simbel fu riscoperta nel 1813 dallo svizzero John Lewis Burckhardt. Le sabbie del deserto avevano coperto quasi per intero la loro struttura, lasciando scoperte la sommità delle teste delle enormi statue presenti di fronte alla loro entrata.

Dal 1909, quando la sabbia fu rimossa, questi templi gemelli divennero i più popolari di tutto l’Egitto.

Sebbene possano apparire come monumenti dedicati a Ramesse II e alla sua sposa, entrambi i templi sono di fatto dedicati a delle divinità.

Il tempio principale presenta quattro maestose statue dedicate a Ramesse II, Amun, Ptah e Re-Harakty.

Il secondo tempio, anch’esso di significative dimensioni sebbene più piccolo rispetto al primo, fu costruito in onore della moglie prediletta da Ramesse, Nefertari, e dedicato alla dea Hathor. Il tempio ha sei colossali statue sulla sua facciata, di cui quattro raffiguranti Ramesse e due Nefertari. Si erge a un centinaio di metri di distanza dal tempio maggiore, dedicato a Ramesse. Insieme, i due vengono a costituire uno dei complessi monumentali più affascinati e famosi di tutto l’Egitto, Abu Simbel. La facciata del tempio minore, ampia 28 metri e alta 12, esibisce 6 imponenti statue alte 10 metri, 4 delle quali raffigurano Ramesse e due Nefertari.
L’entrata porta ad una sala ipostila in cui le colonne sono sormontate da teste raffiguranti la dea Hathor. Sui pilastri si osservano iscrizioni che narrano episodi della vita dei coniugi faraoni. Le pareti offrono un meraviglioso spettacolo raffigurante scene di sacrifici alle divinità. In una sala successiva si trova la statua della dea Hathor raffigurata secondo sembianze di vacca. Come il tempio principale, anche quello dedicato a Nefertari e’ stato dichiarato patrimonio Unesco, e, come la maggior parte del patrimonio monumentale dell’antica Nubia, e’ stato spostato dalla sede originaria per essere preservato, in seguito ai cambiamenti di livello delle acque del Nilo.

Il tempio principale presenta inoltre la particolarità di essere perfettamente allineato al sole in due momenti dell’anno. In occasione dell’equinozio, durante il festival del Sole di Abu Simbel, che  si svolge ogni 22 Febbraio e 22 Ottobre, centinaia di persone visitano il luogo prima dell’alba per assistere allo spettacolo dei raggi di luce filtrare attraverso le pietre del tempio e illuminare le statue di Ramesse e delle divinità a cui il tempio è dedicato, straordinaria dimostrazione dell’abilità e delle profonde conoscenze degli antichi egizi in campo astronomico.

Abu Simbel - Il Tempio Minore
Abu Simbel – Il Tempio Minore

I templi si trovano a qualche ora di macchina a sud di Assuan, ma la maggior parte dei turisti, come noi, ne arrivava in aereo. Il volo da Assuan dura 30 minuti, con due partenze al giorno pianificate in modo da lasciare ai visitatori circa due ore di tempo per la  visita ai templi.

E con questo consiglio chiudiamo la seconda parte, ma non ultima, del nostro viaggio in terra d’Egitto.

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