Nella Terra dei Faraoni: l’Egitto, figlio del Nilo (prima parte: Il Cairo e i dintorni)

Navigare lungo il Nilo è sempre stato un mio sogno nel cassetto, fin da quando, da bambina, avevo studiato gli Egizi e visto il film Asterix e Cleopatra. Prima occasione per visitarlo, il Viaggio di Nozze: esattamente dal 26 maggio al 9 giugno 1997.

PRIMA TAPPA, IL CAIRO

Da Linate siamo volati al Cairo e qui abbiamo scoperto che cosa voglia dire vivere in una Metropoli caotica e congestionata dal traffico ogni giorno.

Il Cairo significa ‘la soggiogatrice”, nome dato alla città dai Fatimidi. La capitale d’Egitto è anche la città più grande dell’intera Africa e del Vicino Oriente e la tredicesima metropoli al mondo per dimensioni e numero di abitanti.Si trova sulla riva e sull’isola del Nilo, nel nord dell’Egitto, immediatamente a sud del punto in cui il fiume abbandona il corso del deserto e si divide nei due rami localizzati tra Rosetta e Damietta che formano la regione del delta.

Il Cairo - Una veduta
Il Cairo – Una veduta

Fondata in epoca faraonica con il nome di Heliopolis, questa metropoli ha raccolto nel corso dei secoli testimonianze e retaggi delle culture e delle religioni più diverse. Oltre all’area di Giza e delle piramidi alla periferia della città, il miglior punto di partenza, per una visita che voglia ripercorrerne la storia in ordine cronologico, è sicuramente il Museo Egizio, dove è custodita una quantità impressionante di testimonianze,reperti e vestigia della civiltà egiziana.Il più ammirato è sicuramente l’eccezionale tesoro trovato nella tomba di Tutankhamon, che comprende manufatti di valore inestimabile,come la maschera d’oro del faraone,un gioiello dotato di una forza di attrazione quasi magnetica,capace di distogliere lo sguardo del visitatore da ogni altro oggetto esposto. Altrettanto affascinanti le statue di Rahotepe Nofret,che colpiscono per la vivacità dei colori originali,o le maestose e inquietanti statue del “faraone eretico”Akhenaton. Recentemente è stata adibita una nuova sezione dedicata al centenario dell’inaugurazione del museo.

L’accesso in alcune aree implica il pagamento di costi supplementari rispetto al costo del biglietto di accesso.

Almeno altre tre aree della città meritano assolutamente una visita: la zona antica, dove sorgeva la città fortificata romano-bizantina di Babilonia,sede di innumerevoli edifici di carattere religioso che testimoniano la grande varietà di culti che hanno attraversato la storia egiziana.Fra questi, la Chiesa Sospesa “El-Moallaqa”,la Sinagoga di Ben Ezra e la moschea di Amr Ibn El-As,la più antica di tutto l’Egitto.

Di grande interesse anche il museo dedicato alla religione e alla civiltà copta, una variante del Cristianesimo diffusa in Egitto e in Etiopia; la zona della Cittadella, edificata nel 1176 dal celebre Saladino e sede di numerose moschee,fra cui la Moschea di Mohammad Alì detta anche Alabastro, e, infine, l’antica Città Islamica dove hanno sede la celebre moschea di El-Azhar,con annessa l’Università dedicata agli studi islamici,e la moschea Qalaun,una delle più amate e frequentate dagli abitanti del Cairo.

Imperdibile la sosta al bazar di Khan El Khalili dove, in un’atmosfera impregnata di aromi orientali, è possibile trovare ogni tipo di merci: da stoffe multicolori a riproduzioni di reperti del periodo faraonico, da oggetti in vetro a essenze e profumi custoditi in graziose boccette.

Ma vediamo una cosa alla volta…

IL CAIRO:

IL MUSEO EGIZIO

Museo Egizio del Cairo - La maschera d'oro di Tutankamon
Museo Egizio del Cairo – La maschera d’oro di Tutankamon

Situato nella zona centrale a margine di Midan Tahrir, il Museo Egizio è una tappa imperdibile in qualunque tipo di visita al Cairo. Aperto nel 1902, la sua realizzazione aveva l’obiettivo di ospitare la memoria dell’Antico Egitto. Al suo interno il museo ospita la più grande collezione archeologica al mondo di testimonianze risalenti a tale epoca, circa 120.000 reperti, tra cui il contenuto della tomba di Tutankamon e la maggior parte delle mummie scoperte dal 19esimo secolo. Le testimonianze esposte risalgono ad un periodo storico compreso tra l’inizio dell’Antico Regno (approssimativamente risalenti al 2700 a.C.) fino al periodo greco-romano.

La struttura del museo consta di due piani. Al pianterreno, si può ripercorrere la storia dell’Egitto dall’Antico Regno fino al periodo greco-romano a partire dal corridoio a destra dell’entrata e proseguendo in senso circolare. Tale percorso vi darà un buon background della maggior parte dell’antica storia egizia. Il primo piano è organizzato invece secondo esposizioni tematiche, con una consistente porzione dello stesso destinata al contenuto della tomba di Tutankamon, in cui si può ammirare la sua maschera funeraria.

Sempre al primo piano si trova la stanza dedicata al tesoro rivenuto nella tomba reale di Tanis.

Un altro punto forte del museo, la Camera della Mummia Reale, richiede l’acquisto di un biglietto a parte. All’interno vi si potranno ammirare le mummie di alcuni dei faraoni più’ importanti, tra cui quella di Ramesse II,Seti I, e la sacra regina dell’Egitto, Hatshepsut.

Il museo ha così tanto da offrire che potrebbe addirittura risultare un po’ eccessivo.

La maggior parte del suo contenuto non è ancora stato catalogato e riorganizzato dall’epoca della prima sistemazione, circa un secolo fa. Ne risulta che alcune sezioni espositive forniscono informazioni molto limitate dei reperti e le indicazioni sono in una grande varietà di lingue, tra cui il francese, l’inglese, il greco, il tedesco e l’arabo. La loro cattiva qualità è ragione di comune lamentela tra i visitatori e un buon motivo per ingaggiare una guida.

LA CITTADELLA DEL “FEROCE SALADINO”

Salah el-Din (noto agli storici europei come Saldino) rovesciò la dinastia Fatimide nel 1171 d.C. e stabilì il nuovo califfato sunnita Ayyubide. Data la minaccia di invasioni da parte degli eserciti crociati in arrivo dall’Europa, Saladino decise di fortificare la città e nel 1176 d.C. dette avvio alla costruzione di una cinta muraria che avrebbe compreso sia Al Qahira (l’attuale parte islamica) sia Fustat (l’antico Cairo).

La Cittadella diventò il fulcro di questa imponente opera di fortificazione, che proteggeva la città a partire dalle alture che la sormontavano. Completata nel 1183 d.C., la Cittadella di Saladino divenne la sede governativa in Egitto per 700 anni, fino a quando il khedive Ismail la fece trasferire nel Palazzo Abdin, all’interno dell’allora recente complesso di Downtown, negli anni ’70 del 1800.
La Cittadella appare oggi molto diversa rispetto all’originaria fortezza fatta costruire in difesa degli eserciti crociati. Essa infatti è stata ampliata e rimodellata successivamente da diversi governati. Nel 14esimo secolo il sultano Al Nasir Muhammed vi fece costruire una moschea che ancora porta il suo nome, e un recinto a sud del forte, a fianco della cinta muraria originale dovuta a Saladino.

Il Cairo - La Moschea del Saladino
Il Cairo – La Moschea del Saladino

Le modifiche più evidenti vennero compiute nel XIX secolo, quando Muhammed Ali venne al potere. Egli era determinato ad estirpare l’influenza mamelucca, che aveva controllato il paese per sei secoli; fece così demolire i palazzi risalenti a tale epoca presenti all’interno della fortezza. Fece inoltre costruire uno degli edifici oggi  più noti, la moschea di Alabastro, in memoria del figlio scomparso che sovrasta l’intero complesso. Costruita fra il 1824 ed il 1848 nello stile turco delle moschee di Istanbul, la Moschea di Muhammad Ali è una delle più imponenti e spettacolari nella Cittadella. È detta anche “Moschea di Alabastro” per il materiale utilizzato nel rivestimento. Il cortile porticato presenta al centro una fontana per le abluzioni e ha una piccola torre quadrata con orologio. L’interno della moschea è spoglio di qualsiasi figurazione umana e divina a causa di un espresso divieto della religione musulmana. Questo ha portato gli artisti a sviluppare temi decorativi geometrici e varie forme di calligrafia arabescata per riportare sulle pareti i versetti del Corano. Queste scritture sono talmente elaborate che solo gli specialisti riescono a leggerle. Anche la moschea di Alabastro si attiene a questi canoni, ed è inoltre arricchita da coloratissime vetrate e immensi lampadari. Nella terrazza-giardino sul retro della moschea si domina l’immenso panorama della città.

La Cittadella,inoltre, comprende il Museo Nazionale Militare, ove sono esposte una nutrita schiera di uniformi e armi di antica data, il Museo della Polizia, vari altri musei dedicati al Palazzo di Muhammed Ali e una moschea all’altezza del recinto settentrionale, alle spalle del Museo Nazionale Militare. La moschea di Soliman Pasha non presenta però le stesse imponenti dimensioni  di quella di Muhammed Ali o di Al Nasir, ma le sue decorazioni ornamentali ne fanno un meraviglioso esempio di stile ottomano.
Al di là dei suoi edifici, ciò che rende peculiare la Cittadella è la veduta che questa offre sulla città. Da qui, si può capire come il Cairo si sia guadagnata il soprannome di “città dai mille minareti”, e durante i giorni di tempo nitido, si può delineare a distanza perfino il profilo delle Piramidi di Giza.

IL QUARTIERE COPTO

L’insediamento dell’area intorno al Cairo non avvenne a partire dell’attuale centro cittadino. Il primo embrione di quello che sarebbe diventato la parte moderna equivale all’attuale sponda meridionale della città, conosciuta come Vecchio Cairo. Oltre due secoli fa questa era  l’imboccatura di un antico canale tra il Nilo e il mar Rosso, posizione strategica che si rivelò  determinante per lo sviluppo dei primi insediamenti nell’area circostante.

Il corso del fiume è cambiato, ora numerose centinaia di metri più a ovest, ma il tratto originario è ancora marcato da siti di rilevanza storica, molti dei quali risalgono al periodo greco-romano, quando l’Egitto fu convertito al cristianesimo. Le testimonianze archeologiche rivelano  che gli insediamenti in tale zona ebbero inizio in un periodo di poco antecedente al VI° secolo d. C. Intorno al 525 d.C. la fortezza di Babilonia venne costruita ai margini del canale, che marcava il confine tra Alto e Basso Egitto.

In seguito i Romani edificarono nello stesso sito una fortezza di maggiori dimensioni, che  assolse la funzione di  supporto per la costruzione di altri siti presenti oggi. Lo spesso muro della fortezza  Romana, striata di bianco e rosso per il colore dei suoi mattoni,  è  ancora visibile dall’uscita della metropolitana  dalla stazione di Mar Girgis, o percorrendo la strada omonima nel Cairo copto. La fortezza venne presa d’assedio dall’esercito musulmano invasore capeggiato da Amr Ibn Al Aas, durante la battaglia che segnò la conquista musulmana in Egitto.

Oggi la parte antica del Cairo pullula di edifici risalenti all’età cristiana e all’eredità musulmana. Due dei siti più recenti appartenenti al periodo islamico si trovano qui – la moschea di Ibn Al Aas, ovvero la prima moschea del continente africano, e il Nilometro, edificato  sull’isola di Rhoda, risalente ai primi tempi dell’epoca musulmana in Egitto.

Il Cairo copto è l’unica zona della città ad avere una tale concentrazione di chiese cristiane e altri siti risalenti al periodo tra il declino della religione faraonica e l’avvento della religione islamica, epoca in cui il paese registrava una maggioranza cristiana. Il Cairo copto fu costruito prevalentemente intorno alla fortezza di Babilonia al di sopra dei resti della sua cinta muraria.

Qui su trova il Museo Copto, custode della più grande collezione di testimonianze cristiane coopte al mondo. Fondato nel 1910, il museo ripercorre  la storia  della religione cristiana coopta a partire dall’avvento del cristianesimo  fino all’epoca ottomana, ed espone una vasta collezione  di reperti di epoca egizia, greca, romana, bizantina ed ottomana. Sono presenti inoltre sei chiese che risalgono alla prima età cristiana. La Chiesa Sospesa, o chiesa della Vergine Maria,  fu costruita nel IX° secolo sulla cima delle mura del forte di Babilonia. L’effetto di questa “sospensione” è ora diminuito significativamente per la crescita del livello del suolo attorno alle mura.

All’interno del Cairo copto si trovano numerose chiese, tra cui quella di S. Sergio, che risale al V° secolo e fu probabilmente costruita su una cripta dove la Santa Famiglia  (Gesù, Giuseppe e Maria) trovò rifugio in Egitto. Al di là della chiesa si trova la sinagoga di Ben Ezra, la più antica di tutto il Cairo, fondata nel IX° secolo e che si suppone essere stato anche l’originario sito dell’antico tempio di Geremia o il sito dove la figlia del faraone trovò Mosè.

Il Cairo - La Chiesa Copta di San Sergio
Il Cairo – La Chiesa Copta di San Sergio

IL MERCATO DI KHAN EL KHALILI

Nessuna visita al Cairo sarebbe completa senza un giro a Khan El-Khalili. Questo colorato, rumoroso, affollato ed eccitante mercato offre ogni genere di articoli e scintillante chincaglieria. Potrete trovare i tipici articoli per turisti ma non fatevi distrarre per concentrarvi su acquisti più raffinati su articoli che vi possono ugualmente trovare. Nel mercato delle spezie adiacente potrete acquistare erbe di ogni tipo.

Il mercato dei profumi è traboccante di infinite miscele di essenze e oli essenziali. Inoltrandovi verso la parte centrale, troverete venditori d’oro, di tessuti, di tappeti e di tutto ciò che potreste desiderare. Se non trovate quello che state cercando, non esitate a chiedere agli stessi commercianti, perché è molto probabile che loro sappiano dove potrete trovarlo. Anche se non siete in vena di acquisti, vi suggeriamo di fare comunque una passeggiata nei tortuosi vicoli di questo quartiere labirintico, sicuramente troverete qualcosa che attirerà la vostra attenzione.

Questo mercato risale al 14esimo secolo, quando l’emiro Dajaharks El-Khalili fece costruire il complesso commerciale sul sito della tomba di  Za’afran, il tradizionale luogo di sepoltura dei regnanti Fatimidi in Egitto. Questa struttura era parte di un processo di ricostruzione intrapreso dal Sultano Barquq  (1382-1399) per aiutare la città nel recupero dalla devastazione causata dalla Morte Nera durante il 13esimo e 14esimo secolo. Oggi il mercato si è modernizzato significativamente, ma ci sono ancora delle parti  che mostrano l’originale stile architettonico di epoca mamelucca, caratterizzato da portali ad arco e soffitti dalle ampie volte. Il mercato comprende numerosi ristoranti e cafè in cui potrete trascorrere una pausa dalle Vostre compere. Al Fishawy è il più’ antico caffè del Cairo, ornato di enormi specchi e mobili antichi. L’autore premio Nobel Naguib Mahfouz era solito frequentare questo luogo. Un esclusivo ristorante presente all’interno del mercato porta il suo nome. Khan el Khalili è situato a fianco di Midan Hussein, piazza di fronte all’omonima moschea, che ospita numerosi negozi e ristoranti.

I DINTORNI:

GIZA: LE PIRAMIDI E LA SFINGE

Situata nell’omonima piana a pochi chilometri dalla capitale, questo complesso di monumenti costituisce la più celebre immagine dell’Egitto nel mondo.

Nell’area che delimita la necropoli si trova infatti la Sfinge, alle cui spalle sorgono le piramidi di Cheope (o Grande Piramide, di Chefren e Micerino.

La Piramide di Khufu a Giza è una delle Sette Meraviglie del mondo Antico oggi ancora presente. A suo figlio Chefren e Micerino, vengono attribuiti la realizzazione delle altre due piramidi di Giza,ma nessuna di queste ha le stesse imponenti dimensioni della grande Piramide di Cheope, completata intorno al 2560 a. C. e alta originariamente  481 piedi (oggi ridotti a 455 a causa della rimozione di elementi architetturali esterni).Khufu,  conosciuto anche col nome greco di Cheope, fu il secondo faraone della quarta dinastia dell’Antico Egitto durante l’epoca dell’Antico Regno.La quarta dinastia è considerata un’ età d’oro per l’Antico Regno, principalmente per via delle gigantesche dimensioni e per la fattura delle piramidi costruite in questo periodo.A partire dalla costruzione delle piramidi del padre di Cheope, Sneferu, realizzate a Dahshur, le piramidi della quarta dinastia presentano di fatto maggiori dimensioni e un aspetto più curato rispetto alle altre edificate in epoca anteriore e successiva.

Il Cairo - L'Altopiano di Giza
Il Cairo – L’Altopiano di Giza

La seconda piramide per dimensioni a Giza e nell’intero Egitto fu costruita in onore di Khafre, il terzo faraone della quarta dinastia durante il periodo dell’Antico Regno, attorno al 2540 a.C.

Khafre, noto anche col nome greco di Chefren, era il figlio di Cheope e nipote di Sneferu,un altro nome fondamentale nell’architettura dell’Antico Egitto. Chefren visse durante l’età d’oro dell’Antico Regno.Le piramidi realizzate da lui e dalla sua famiglia furono le più maestose nella storia d’Egitto,e una delle più grandi conquiste della storia dell’umanità.

A suo padre, Khufu, viene attribuito un disegno più affinato delle piramidi e la costruzione delle più grandiose mai costruite nel mondo antico.
La piramide di Chefren risulta più piccola e priva di alcuni dei pregiati lavori in pietra con cui era ornata la piramide di Sneferu,il che lascia supporre qualche primo segno di declino nell’epoca della quarta dinastia.

Comunque, Chefren realizzò degli ampliamenti significativi  per la Necropoli di Giza, tra  i quali gli si attribuisce la gigantesca statua della Grande Sfinge, famosa almeno quanto le piramidi, come presidio al sito funerario di Giza. La statua è situata nei pressi della Valle dei Templi, in relazione con la Piramide di Chefren e una grande statua del faraone, rinvenuta grazie ad alcuni scavi archeologici nelle vicinanze della Sfinge.

La terza e più piccola delle grandi piramidi di Giza è attribuita al faraone Menkaure (Micerino in greco). Si pensa che tale struttura sia stata completata alla fine del ventiseiesimo secolo a.C.

Menkaure, come gli altri faraoni responsabili della realizzazione delle altre piramidi di Giza, governò l’Egitto durante la quarta dinastia, nel periodo dell’Antico Regno. Si ritiene che Micerino sia stato il successore di Khafre,a cui si devono la seconda piramide e la Grande Sfinge, anche se altri resoconti confutano le prove archeologiche che sostengono questa teoria.

La piramide aveva un’ altezza originale di 215 piedi, oggi ridotti a 204 per la rimozione di alcuni elementi strutturali. La sezione inferiore della piramide è rivestita in granito rosa, mentre la sezione superiore è in pietra calcarea di Tura come altre piramidi presenti a Giza e altri siti.
Gli archeologi ritengono che la piramide non sia stata mai completata perché parte del restante rivestimento in granito alla base della struttura non è stato ultimato. Sulla facciata settentrionale della piramide si trova una profonda incisione. Tale segno è attribuito al sovrano ottomano Al Aziz ben Yusef, che governò l’Egitto durante il 12esimo secolo, e che ordinò la demolizione della piramide per reimpiegare i suoi blocchi in altre opere.

L’opera di demolizione cominciò con la piramide di Micerino, ma fu impossibile portare a termine il compito. Dopo otto mesi di lavoro, si riuscì solo a creare la crepa attualmente visibile.

Ma perché, queste gigantesche tombe hanno questa forma? La forma piramidale è attribuita al culto del Sole, per la quale gli spigoli di queste strutture rappresenterebbero i raggi solari, e la piramide in se il mezzo per salire al cielo.

A queste tre costruzioni principali si aggiungono svariati edifici satellite tra cui le piramidi minori, dedicate alle consorti, numerosi cimiteri, mastabe e tombe private, sepolture di alti funzionari e membri secondari delle varie famiglie reali.

Tra le scoperte di epoca più recente, è stato rinvenuto nella stessa piana il “Villaggio degli Artigiani”, i veri fautori delle piramidi, e della necropoli a loro dedicata.

Ma torniamo alla Sfinge. Questo tema statuario è apparso in Egitto per la prima volta durante il periodo della 4° dinastia del Medio Regno. Il primo re a cui venne dedicato fu Djetef Ra, successore di Cheope. Il significato del nome « sfinge » sarebbe da ricondurre al termine greco a sua volta indicante l’antico nome egiziano “Ssp Ankh”,ovvero immagine vivente, riferendosi al re e al suo potere fisico e mentale, rappresentati rispettivamente da una testa umana su un corpo di leone.

Durante l’epoca della quarta dinastia le statue raffiguranti la sfinge erano considerate guardiani dei luoghi funebri, mentre le sfingi in versione reale erano poste a protezione delle vie di collegamento tra i vari templi, come si può osservare presso il tempio di Karnak e presso quello dedicato al dio Ptahand, nell’antica Menfi.

Per quanto riguarda le statue femminili, sin dalla seconda metà della dodicesima dinastia, la maggior parte delle regine e principesse vollero una sfinge a loro dedicata. La più celebre fino ad oggi è la statua della regina Nefertiti, scoperta nella parte orientale del complesso di Karnak, nelle vicinanze del tempio dedicato al dio Aton.

La Sfinge di Giza è una statua di volto umano e corpo di leone costruita da Chefren, uno dei sovrani della IV dinastia. La Sfinge fa parte della necropoli. E’ lunga 73,5 metri, alta 20,22 metri e larga 6 metri (la testa misura 4 metri).

Giza - La Grande Piramide e la Sfinge
Giza – La Grande Piramide e la Sfinge

Le sfingi continuarono ad essere forgiate fino al periodo greco-romano e molti imperatori vollero delle sfingi a loro dedicate, le quali avrebbero poi raggiunto Roma e decorato città e palazzi dell’impero.

Durante il regno di Micerino venne iniziata anche la costruzione del Tempio della Valle.

ll tempio, di cui non vi sono resti, fu costruito in due fasi.

Sotto Micerino furono realizzate le fondamenta con grandi blocchi di pietra ma, a causa della morte prematura del faraone, il tempio fu concluso dal suo successore, Shepseskaf, anche se ormai in mattoni crudi. Più tardi, al tempo della VI dinastia, forse durante il regno di Fiope II, fu completamente ricostruito.

Nel 1908, George Reisner trovò nel tempio della valle diverse sculture di inestimabile valore, una delle quali costituisce forse la rappresentazione più delicata nel suo genere dell’antico Egitto. Si tratta della doppia scultura del re e di sua moglie, che raffigura Micerino preso per la vita dalla sua sposa principale, la regina Khamerernebty II. Vicino a questa statua, furono rinvenute le famose triadi di Micerino, ognuna delle quali rappresenta il faraone accanto a due divinità, la dea Hathor e una dea locale.

MENFI

Il fulcro originario della città del Cairo risale al 10° secolo, quando i Fatimidi fondarono una nuova capitale, la cui ubicazione è più o meno equivalente all’attuale Cairo Islamico. I primi insediamenti nell’area sono di qualche secolo antecedenti rispetto alla conquista islamica dell’Egitto, datata nel 641 d.C.
Anche le costruzioni più antiche nel Cairo sono risalenti ad un paio di secoli a.C., ovvero al periodo greco-romano.  Ai margini della città si trovano le Piramidi di Giza, uno dei più antichi monumenti nella storia dell’umanità.  Nonostante la sua vicinanza alla città del Cairo, la differenza di età storica tra le piramidi e la stessa sono prova di quanto poco abbiano a che fare l’una con l’altra. Le piramidi di Giza e le desertiche zone limitrofe al Cairo sono parte dell’eredità di una città più antica caduta in declino e per i più di poca importanza, nel momento in cui il Cairo raggiunse il suo momento di massimo splendore. Menfi  fu la sede del potere dell’Antico Regno (2686 – 2181 a.C.) nell’Antico Egitto, dimora dei faraoni che fecero costruire le piramidi. Di fatto, la maggior parte di queste strutture architettoniche rinvenute nei dintorni del Cairo, ben oltre il centinaio, furono costruite in questo periodo, quando Menfi era la città più potente di tutto l’Egitto.
La posizione di Menfi prossima al Cairo è prova della sua importanza storica. Entrambe le città erano situate nel delta del Nilo, laddove la corrente del fiume rallentava e si divideva  a ventaglio prima di sfociare nel mar Mediterraneo. Dalla sua posizione strategica, tutti i governanti dell’Egitto dal terzo millennio furono in grado di esercitare il loro potere sia dall’Alto Egitto verso il sud, e verso il Basso Egitto a nord del delta. Le rovine di questa antica capitale si trovano a 25 km a sud del Cairo, sul lato ovest del Nilo.
Si ritiene che il sito abbia un’età di circa 5000 anni, e che sia di dimensioni estremamente ridotte rispetto alla città originaria, ma ancora vanta un  vastissimo patrimonio di reperti, di cui un gran numero rinvenuti di recente. La statua di Ramesse II è di gran lunga la più spettacolare tra tutte le testimonianze qui rinvenute, alta circa dieci metri.

Menfi - Una delle Sfingi
Menfi – Una delle Sfingi

Ramesse II governò l’antica Tebe, ovvero l’attuale Luxor, nel 13esimo secolo a.C., quando ormai l’età d’oro aveva ceduto il posto ad un progressivo declino;  tuttavia  le imponenti dimensioni del reperto  rivelano che la città aveva comunque mantenuto la sua importanza fino al 1500 successivi al completamento delle piramidi di Giza.

SAQQUARA

Nonostante la fama di cui godono le Piramidi di Giza, non meno degno di nota è il sito di Saqqara, una delle numerose necropoli situate vicino al Cairo, la quale offre un’interessante retrospettiva. Di fatto Saqqara viene da alcuni ritenuta anche più significativa rispetto alla necropoli di Giza dal punto di vista archeologico. Questo enorme sito infatti ospita le tombe di epoca di poco antecedente all’Antico Regno fino al periodo greco. La struttura di gran lunga più famosa è la piramide a gradoni di Zoser. Risalente alla terza dinastia, (2667 . 2448 a.C.) questa fu uno dei primi complessi interamente costruiti in pietra.

La struttura è inoltre un esempio di innovazione architettonica, modello per l’edificazione delle piramidi di Giza e le successive piramidi dalla quarta dinastia in poi. La piramide di Zoser fu la prima ad adoperare più mastabe (tombe a base rettangolare) sovrapposte l’una all’altra per formare la piramide a gradoni. Questa struttura segna il passaggio dalle più levigate piramidi di Giza e le piramidi minori risalenti alla quinta e sesta dinastia rinvenute a Saqqara e in altri siti circostanti, come Dahshur e Abu Sir. L’area circostante la piramide a gradoni di Zoser è disseminata di un’altra decina di piramidi e un buon numero di tombe e templi funerari risalenti al periodo greco e faraonico, pervenuti in differenti stati di conservazione.

Molte piramidi edificate in epoca successiva a quella di Zoser risultano in buona parte danneggiate a causa dei metodi di costruzione meno avanzati impiegati durante il Medio Regno, quando l’economia dell’Antico Egitto si indebolì, ma la maggior parte di queste strutture a Saqqara sono comunque preservate in modo da consentirne l’accesso. L’intero sito della necropoli di Saqqara è uno dei principali di tutto l’Egitto, ben meritevole di una visita da parte di chiunque sia interessato alla storia dell’antico Egitto.Questa venne edificata da Imohtep nel 2770 a.C., architetto divinizzato dai greci come Esculapio, il quale ebbe l’idea di sovrapporre più mastabe conferendo all’opera la forma caratteristica. Oltre a questa, una serie di piramidi accessorie di vario stato di conservazione popolano l’area desertica.

Saqquara - La Piramide a Gradoni
Saqquara – La Piramide a Gradoni

Quest’area comprende il sito archeologico più vasto di tutto il paese e storicamente uno dei più rilevanti, dato che in essa sono rappresentate tutte le principali dinastie faraoniche. Se Menfi fu infatti la capitale del Regno Antico, Saqqara fu la necropoli reale almeno fino alla terza dinastia e continuò ad esserlo per circa 3000 anni dopo l’avvento di Giza e Tebe come altre necropoli.

La Seconda parte del viaggio in un prossimo articolo. Intanto vi do un po’ di consigli pratici. Incominciamo dal periodo. In Egitto potete andare tutto l’anno, ma noi già tra la fine di maggio e i primi di giugno, abbiamo trovato piuttosto caldo (quindi sconsiglierei, per chi soffre le alte temperature anche se il clima è secco, luglio e agosto). Portarsi sempre e comunque qualche capo caldo per la sera e per l’escursione termica legata soprattutto all’aria condizionata. Non bere acqua che non sia chiusa ermeticamente in bottiglia ed evitare bevande con ghiaccio e crudità varie (insalate, pesce crudo…). Portare un repellente per gli insetti e medicinali vari tra cui i fermenti lattici. Non ingoiate acqua del rubinetto: quando vi lavate i denti usate acqua in bottiglia oppure sputatela bene. Non girate con macchine fotografiche o altro materiale appariscente: vi potrebbe essere rubato o danneggiato (non tutti infatti vogliono che scattiate foto in loro presenza: chiedete sempre. Alcuni vorranno qualche moneta, ma in molti luoghi si paga sia per fotografare che per filmare). Non andate in giro con i passaporti (meglio le fotocopie) e troppo denaro, ma lasciate più che potete nella cassetta di sicurezza in hotel. Durante una delle serate che trascorrerete al Cairo, concedetevi lo spettacolo di luci e suoni presso le Piramidi: ha un suo fascino. Fatevi un giro anche nella Città dei Morti del Cairo: qui le persone abitano presso le tombe. Inquietante, ma suggestivo.

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