Mongolia, dove il tempo…non esiste!

Ad agosto del 2013, sono stata in Mongolia con mio marito.

Ad Ulaanbaatar, la Capitale, siamo rimasti perplessi: accanto o in mezzo ad edifici enormi, c’era chi viveva nella GER (termine mongolo che significa “casa”). In quanto capitale, la città è caotica, ma in continuo sviluppo edilizio.
Tuttavia, basta uscire da Ulaanbaatar ed allontanarsi piano piano, per entrare in un mondo a parte, dove il tempo sembra perdersi tra gli spazi infiniti, quasi come in una sorta di limbo.
Il paesaggio si fa gradualmente più verde e se ne percepisce la vastità. Pochissimi centri abitati “di cemento” ma tante “ger” isolate o a piccoli gruppi: vaste pianure in mezzo alle colline, cavalli, mucche e altri animali a mandrie solitarie che attraversano le vallate sono il magnifico quadro che ci si presenta di fronte. Insomma natura, natura e ancora natura!!!!

Le dune nel Gobi Meridionale
Le dune nel Gobi Meridionale

Qui abbiamo incontrato allevatori di cammelli, cavalli, pecore, yak e/o capre, che ci hanno invitato ad entrare nella loro Ger.

E proprio loro, i nomadi, nomadi sono un lato speciale della Mongolia, vivono veramente ancora con le abitudini di mille anni fa e quindi a seconda della stagione si spostano da un luogo all’altro… solo che oggi smontano e caricano la Ger su un camion adibito agli spostamenti.

Entri in queste tende immense e senti il calore che le famigliole trasmettono. Dentro trovi tutto l’occorrente essenziale per vivere in modo più che degno!

Al centro della tenda c’è una grande stufa che d’inverno riscalda ampiamente l’ambiente ed i mobili sono quelli tipici coloratissimi e lavorati. Gli inverni qui sono rigidi ma loro sono super organizzati.
I volti della gente, sono la cosa più bella: segnano dei tratti di storia e cultura che non hanno pari e soprattutto una serenità e pace che ti fa stare a proprio agio.
Qui dove il cielo la notte sembra caderti sulla testa e dove la quotidianità la fa da padrona, abbiamo conosciuto la vera identità del popolo mongolo.

Nella Ger di una famiglia di allevatori di cammelli battriani
Nella Ger di una famiglia di allevatori di cammelli battriani

Personalmente consiglio a tutti un viaggio in questa immensa Nazione, perché non si tratta solo di un viaggio nella natura incontaminata e spettacolare (e già questo basterebbe di per se a farne un grande viaggio), ma si tratta, soprattutto, di un viaggio attraverso le tradizioni, l’ospitalità e la cultura di un popolo degno di essere figlio di un grande capo e condottiero come Gengis Khan.
Un viaggio impegnativo, ma che arricchisce dal punto di vista umano e, al tempo stesso, una boccata d’ossigeno puro, respirato immergendosi nel vivere quotidiano, che allontana incredibilmente dalla solita frenesia del nostro mondo occidentale.

Una lezione di come si può vivere sereni, vivendo nella semplicità.

I cammelli battriani al pascolo
I cammelli battriani al pascolo

Questo, in breve, l’itinerario del nostro viaggio individuale (con tappa di 4 giorni in andata a Berlino per visitarla):
PRIMO GIORNO: BERLINO – ULAANBAATAR
SECONDO GIORNO: ULAANBAATAR
TERZO GIORNO: PARCO NAZIONALE DEL TERELJ
QUARTO GIORNO: ULAANBAATAR – GOBI CENTRALE
QUINTO GIORNO: GOBI CENTRALE
SESTO GIORNO: GOBI CENTRALE – GOBI MERIDIONALE
SETTIMO GIORNO: GOBI MERIDIONALE – KHONGORYN ELS
OTTAVO GIORNO: GOBI MERIDIONALE – ONGIIN KHIID
NONO GIORNO: ONGIIN KHIID – CASCATE ORKHON
DECIMO GIORNO: CASCATE ORKHON – KHARKHORIN (KARAKORUM) – ESCURSIONE A ERDENE ZUU
UNDICESIMO GIORNO: KHARKHORIN – LAGO UGII
DODICESIMO GIORNO: LAGO UGII – URAN TOGOO
TREDICESIMO GIORNO: URAN TOGOO – AMARBAYASGALANT – ULAANBAATAR
QUATTORDICESIMO GIORNO: ULAANBAATAR
QUINDICESIMO GIORNO: ULAANBAATAR – ITALIA

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