Le Nostre Montagne: il Monte Zatta, una tappa sull’Alta Via dei Monti Liguri

Migliaia di chilometri di sentieri e mulattiere, percorribili tutto l’anno, che collegano le estremità della riviera ligure dalla Provincia di Imperia alla Provincia di La Spezia. Un viaggio tra costa ed entroterra, tra Alpi ed  Appennini, tra mare e cielo, lungo praterie erbose che scendono raramente sotto i mille metri di quota, in un ambiente aspro e dolce allo stesso tempo dove le strade carrabili, spesso, non sono mai arrivate. L’Alta Via dei Monti Liguri è l’itinerario perfetto per tutti: per coloro che vogliono scoprire gli angoli più reconditi dell’entroterra ligure, per chi è in cerca d’avventura, per chi vuole passare un tranquillo week end a contatto con la natura o per la famiglia in gita domenicale. Il segnavia – la bandierina bianco/rossa con la scitta “AV” al centro –  individua e caratterizza  il tracciato, disegnando una grande strada verde dove crinali soleggiati si alternano a boschi ombrosi e, talvolta, nebbie orografiche creano forme e atmosfere surreali, un percorso unico da cui è possibile ammirare, nello stesso momento, la Corsica, il Monviso e il Massiccio del Monte Rosa.

 

Notevole, lungo l’intero tragitto, è anche il patrimonio storico e culturale, basti pensare alle possente linea di fortificazioni del ponente o ai numerosi ed antichissimi insediamenti rurali che sfiorano il crinale in diversi punti del percorso: Realdo (IM), Canate (GE) e Zignago (SP), solo per citarne alcuni. Ogni tappa dell’Alta Via può rappresentare l’occasione per organizzare la visita ad un borgo, un castello, un museo, ma anche per partecipare ad una delle tradizionali feste e sagre che, in tutte le stagioni dell’anno, animano il territorio ligure.
Poi c’è la natura. Insieme ai Siti della Rete Natura 2000 Comunitaria, al sistema dei parchi e alla rete ecologica regionale, l’Alta Via costituisce un “corridoio di connessione” per eccellenza, prezioso in particolare per la macrofauna. Non a caso, nel 2004, un lupo dotato di radiocollare ha migrato dall’Appennino emiliano alle Alpi marittime usufruendo proprio di questa importante strada verde.
Noi ne abbiamo percorso qualche tappa, in momenti e periodi diversi.

Iniziamo con questa del Monte Zatta perché adatta davvero a tutti, basti pensare che ci abbiamo condotto due classi seconde della mia Scuola Primaria.

Noi, arrivandone da Genova ed essendo con bambini, siamo arrivati sul Monte Zatta (Crinale di Ponente) da Mezzanego, al Passo del Bocco ed abbiamo usufruito di diversi mezzi ovvero: da Genova Principe abbiamo preso il treno per Chiavari e, poco fuori dalla stazione, la corriera per Mezzanego. Abbiamo pernottato al Rifugio Devoto (consigliamo la prenotazione con un certo anticipo) e, grazie ad una giovane, ma esperta guida, il mattino successivo siamo saliti, osservando attentamente anche la natura circostante ed ascoltando le spiegazioni della nostra accompagnatrice.

Un’esperienza che consiglio volentieri anche alle famiglie perché, oltre alla salita sullo Zatta, ci sono percorsi natura e tante attività che si possono svolgere in loco.

Il panorama dallo Zatta

In verità, il Monte Zatta fa parte del percorso dell’Alta Via che va dalla tappa 32 alla tappa 37 e che parte dal Passo della Forcella, da cui si entra nel cuore del Parco Naturale Regionale dell’Aveto, area di grande importanza in campo naturalistico, paesaggistico e per il permanere di tradizioni ed attività tipiche. Non solo. Testimonianze storiche sono rintracciabili un po’ ovunque; al Passo del Bozale transita, ad esempio, la direttrice medioevale dalla V. Sturla alla V. d’Aveto, con lunghi tratti di pavimentazione ben conservati. Superata la Cappelletta delle Lame si può accedere, con breve deviazione, al sistema di laghetti di origine glaciale situato alle pendici occidentali del M. Aiona. Dalla sua vetta, rinomata tra gli alpinisti genovesi per i canalini ghiacciati, si può ammirare un circo glaciale di vaste dimensioni ubicato tra il M. Penna e il Passo dell’Incisa. Oltrepassata la stupenda faggeta del M. Zatta si giunge, per lungo e facile percorso, al Passo di Cento Croci, antico valico tra la Repubblica di Genova ed il Ducato di Parma. Ma questa è un’altra storia … per chi ha gambe e più tempo.

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