La Repubblica Dominicana: un’isola tutta da scoprire

In verità, nella nostra famiglia, il vero esperto dell’Isola è mio fratello che ci va, ultimamente, almeno due volte l’anno. Comunque io non ho voluto essere da meno, quindi, arrivata a destinazione, mi sono data, non solo al mare, ma anche all’esplorazione più sfrenata (il tipico morbo che colpisce i “viaggiatori seriali” come me).

Andiamo alla scoperta dell’Isola su un pulmino locale tra folclore, musica e Rhum!

Adoro la Repubblica Dominicana, in particolare la zona di Bayahibe.

Bayahibe è un piccolo villaggio di pescatori.

Le spiagge di Santo Domingo sono tra le più belle al mondo. La particolarità e la suggestione dei luoghi li rendono meta di turisti che cercano relax e tranquillità. La brezza marina che accarezza le palme rende più dolce l’esposizione al caldo sole dei Caraibi.

Le strutture alberghiere di Bayahibe hanno saputo integrarsi con la realtà locale senza invadere il luogo incontaminato. I domenicani riescono a coinvolgere il turista.

Camminando lungo le belle spiagge di Bayahibe si incontrano bancarelle che vendono artigianato locale, quadri naif e braccialetti colorati.

La spiaggia del mio resort

Nelle bancarelle dal tetto di palma che si incontrano per le strade possiamo assaggiare la cucina locale, con il platano fritto(piccole banane a fettine fritte con la pastella), il Sancocho, un misto di fagioli rossi, carne e riso, e il Pica Pollo, pollo fritto nei cartoni da portare via.

La frutta tropicale è buonissima.

Natura, relax e bellezze naturali sono le caratteristiche che rendono unica la vacanza . Ideale per chi voglia una vacanza all’insegna della tranquillità e del dolce far niente. Immersioni, pesca e passeggiate in riva al mare sono tra le attività consigliate qui.

A queste io aggiungo una bella visita dei dintorni: dai vicini villaggi haitiani, alle piantagioni di canna da zucchero. Oltre a quest’ultima, altri prodotti di buona qualità, che vengono esportati sono il cacao, il caffè, i sigari e il rhum.

Assaggio la Canna da Zucchero (ovviamente non l’ho spezzata io con le mani, ma me l’hanno tagliata con un machete)

Proseguendo nella provincia de La Altagracia, possiamo visitare la Basilica di Nuestra Señora La Altagracia, il santuario più venerato della Repubblica Dominicana e uno fra i più conosciuti dell’America Latina.

La cattedrale, che si trova subito fuori dalla città di Higüey, richiama ogni anno migliaia di fedeli dominicani e stranieri.

I pellegrini salgono sull’altare e toccano il vetro della piccola immagine venerata dal secolo XV.

La chiesa, interamente in cemento armato, ha un’insolita forma che rappresenta le mani giunte in preghiera. E’ stata realizzata dagli architetti Andrè Jaques Dunoyer e Pierre Duprè nel 1952.

Il papa Paolo VI, in visita nel 1970, la elevò al ruolo di Basilica Minore e  Giovanni Paolo II nel 1992, donò alla chiesa la corona d’oro che è contenuta nella teca dell’immagine venerata.

La Madonna di Altagracia, patrona del Paese, viene festeggiata il 21 di Gennaio, giorno festivo ufficiale del luogo, e il 16 Agosto di ogni anno.

La Basilica “De la Altagracia”

Public beach of Dominicus è la spiaggia libera di Bayahibe. Sabbia bianca e fine circondata da mare azzurro e cristallino. Il posto è sempre affollato da turisti stranieri ma anche da dominicani. Ristorantini e negozietti si affacciano sulla spiaggia offrendo le tipicità del posto. Public beach of Dominicus è il punto di partenza per le escursioni verso l’isola di Catalina e Saona.

Trattasi, quest’ultima, di una distesa di sabbia e palme che emerge da un mare azzurro e trasparente. L’isola incontaminata è quasi interamente disabitata. Le lance partono dal porto di Bayahibe. Bagni, immersioni e passeggiate in riva al mare faranno la felicità di chi voglia una vacanza lontana dal caos. Le piscine naturali con stelle marine sono la caratteristica del luogo.

L’isola di Saona, conosciuta come la perla delle Grandi Antille, si trova nel sud della Repubblica Dominicana ed ha una storia antica e appassionante. Come un po’ tutta la zona, è stata abitata dai Tainos fin dal secolo IX a.C., ed è documentata nelle fonti storiche dal racconto di Michele da Cuneo, l’esperto marinaio che accompagnò Cristoforo Colombo nella seconda spedizione verso le Americhe.

Sull’Isola di Saona in tempi più recenti rispetto al mio concittadino Cristoforo Colombo

Il diario di bordo del grande amico di Colombo, parla di una forte tempesta che sorprese le caravelle durante l’esplorazione delle coste a sud di Hispaniola, l’isola comprendente Haiti e la Repubblica Dominicana.

Due imbarcazioni furono costrette a riparare sull’isoletta per qualche giorno.

Il marinaio e la ciurma rimasero stupiti dalla bellezza del paesaggio “trovassimo una isola bellissima..” , scrissero nel diario, e lo stesso Colombo la chiamò “la bella Saonese”, in onore di Savona, la città dove Michele da Cuneo era nato.

Era il 24 Settembre 1494.

Lunga 22 km e larga poco più di 5, l’isola è frequentata dal turismo giornaliero ed è praticamente priva di costruzioni, eccetto il piccolo agglomerato di Manu Juan.

A Saona, nella parte dove approdano la maggioranza delle escursioni, troveremo lettini prendisole, tavoli per pranzare e chioschi dove si cucinano aragoste e pesce alla griglia. Si vende anche il latte di cocco da bere con cannuccia direttamente dalla noce.

In alcune zone ci sono palchi dove le persone ballano al ritmo di Bachata, Salsa e Merengue e tutto intorno girano gli immancabili venditori di braccialetti.

Sulla spiaggia rosa di Catalinita

Ma se la spiaggia principale a Saona è animata e vivace, sulla vicina Catalinita, invece, potrete vede, oltre alle tipica sabbia da sogno, il punto di incontro tra il Mare Del Caribe e l’Oceano Atlantico. Catalinita è completamente selvaggia, ideale per chi vuole trascorrere una giornata di mare in tranquillità, facendo snorkeling e immersioni.

Per arrivare a Bayahibe e, comunque, in Repubblica Dominicana ci sono diversi voli dall’Italia organizzati dai tour operator (il cui numero delle partenze varia a seconda della stagione turistica) o via Stati Uniti.

Il momento migliore per fare il viaggio è da Ottobre ad Aprile. Nella stagione monsonica, comunque caratteristica, a volte i contrasti si fanno più intensi per il sopraggiungere di temporali improvvisi. Pochi minuti di pioggia scrosciante e spesso il sole torna a splendere come sempre.

Una vacanza a Bayahibe sarà indimenticabile in tutti i periodi dell’anno.

Una veduta paesaggistica della Repubblica Dominicana durante il mio girovagare

Se non volete pagare troppo il volo, vi sconsiglio le Vacanze di Natale, durante le quali, sale alle stelle,rispetto agli altri periodi dell’anno, anche il prezzo dei soggiorni nelle strutture alberghiere.

By https://sarainviaggio.altervista.org

2 commenti su “La Repubblica Dominicana: un’isola tutta da scoprire

  1. La Repubblica Domenicana è spesso snobbata per la falsa credenza che sia in mano ai ballerini di salsa, vacanzieri di massa a caccia di note e di ragazze. Un po’ è vero, ma se ci sposta un po’ dalle traettorie di questi turisti si scopre un’isola speciale e davvero molto bella. Ho avuto la fortuna di “rivalutarla” con una residente che mi ha accompagnato in auto e in barca in posti meravigliosi e sconosciuti. E ci sono tornata più volte…

    1. Negli ultimi anni si è molto rivalutata tanto che, spesso, famiglie italiane con bambini passano lì almeno una settimana delle loro vacanze invernali. I voli dei tour operator sono pieni di queste famiglie (anche per via dell’attuale situazione guerre/terrorismo che hanno reso meno sicure mete più vicine come Tunisia ed Egitto) Non solo. L’ultima volta avevo conosciuto in loco due coppie italiane che sarebbero state giù un mese perché avevano appena adottato due bimbi. Speriamo che anche la popolazione locale risenta dei benefici del turismo in crescita, soprattutto gli abitanti dei villaggi.

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