Itinerari Italiani: il Parco Nazionale del Vesuvio

ll Vesuvio, insieme all’Etna e allo Stromboli, è uno dei tre vulcani attivi sul territorio nazionale italiano. È considerato uno dei simboli della città di Napoli, anche se in realtà è un vero e proprio spauracchio per coloro che abitano nelle sue immediate vicinanze: la sua presunta prima eruzione, avvenuta nel lontanissimo 79 d. C., distrusse Pompei, Ercolano e le antiche città di Stabiae ed Oplontis. Ad oggi, dunque, è considerato uno dei vulcani più pericolosi d’Europa a causa delle sue eruzioni di natura esplosiva. Nonostante tutto, però, è la meta preferita di tantissimi visitatori provenienti da tutto il mondo, compresi noi che lo abbiamo visitato nel lontano 1998.Ma come e perché visitare il Vesuvio?

Il Vesuvio visto da Napoli
Il Vesuvio visto da Napoli

Il cratere del Vesuvio di oggi ha un diametro che misura circa 700 metri, una circonferenza di circa 12 chilometri e una profondità 200 metri. In realtà, si tratta di un formazione che comprende due vulcani: il Monte Somma (dormiente) e il Vesuvio (Gran Cono). Dal 1995, il Vesuvio è un parco nazionale e si può percorrere a piedi fino alla sua vetta. Il percorso più noto e turistico da eseguire sul Vesuvio è quello del Gran Cono, che conduce attraverso un ripido sentiero fino alla bocca del cratere. La strada asfaltata porta a circa 200 metri dalla cima; da quel punto in poi, percorrendo una passerella a spirale attorno alla montagna si potrà arrivare al cratere.

Potete trovare delle guide vulcanologiche, riconoscibili grazie alle tute grigio/gialle, che danno informazioni tecniche e spiegazioni storiche, rispondendo a tutte le domande e curiosità.
La spiegazione delle guide dura circa una quindicina di minuti, per cui dopo avete tutto il tempo per godervi il panorama su Napoli e dintorni, per fare fotografie e per acquistare souvenir in pietra lavica nei piccoli negozietti presenti. Potete poi proseguire con la passeggiata intorno all’altra metà dell’anello che circonda la bocca del cratere.

Il percorso può essere un po’ ripido, ma c’è un corrimano e si possono acquistare dei bastoni.  Scarpe chiuse antiscivolo sono raccomandate perché il percorso può essere pieno di pietre.

È bene attrezzarsi con giacca a vento, berretto e occhiali per il sole e bottiglia d’acqua.

Una volta in cima si può fare uno spuntino nell’area-sosta dotata di panche di legno.
La salita alla cima, ad oggi, costa circa 6 €.

Vi consigliamo di visitare il Vesuvio nei giorni lavorativi, perché nei fine settimana è possibile trovare molti gruppi organizzati e questo può portare a ingorghi.

Verso il Cratere del Vesuvio
Verso il Cratere del Vesuvio

Ma approfondiamo meglio la conoscenza del Vesuvio…

Il Vesuvio è uno dei vulcani più famosi e visitati del mondo. Dal 1995 è Parco Nazionale e dal 1997 è una Riserva mondiale della Biosfera.

Il paesaggio del Vesuvio comprende alcuni siti vulcanici tra i più suggestivi ed esclusivi della terra: tra questi ricordiamo il cono del vulcano stesso, la suggestiva caldera dell’attiguo Somma, la valle di lava cosiddetta del Gigante, che divide il Vesuvio dal monte Somma e che include l’Atrio del Cavallo, nel tratto che conduce al mare, attualmente ricoperto dalla colata di lava dell’eruzione verificatasi nel 1944. Infine la Valle dell’Inferno, posta nella zona interna della Vallata.

Quasi tutte le eruzioni del vulcano partenopeo sono conosciute e datate. La più nota, i cui particolari ci sono giunti, grazie alla testimonianza di Plinio il Giovane, è l’eruzione del 79 d. C. Che ha causatola distruzione delle città di Pompei, di Ercolano, di Oplonti e di altri importanti centri rurali. Un’altra eruzione violenta e distruttiva si verificò successivamente, nel 1631. Quest’evento ebbe degli effetti devastanti sia sul territorio che per il numero molto elevato di vittime che provocò. L’ultima eruzione del Vesuvio risale al recente anno 1944.

Attualmente il vulcano è in uno stato di quiescenza ma è sorvegliato costantemente attraverso un assiduo monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano. Non si sa esattamente quando, ma certamente prima o poi il Vesuvio si risveglierà: quando succederà si spera che gli abitanti si trovino il più lontano possibile.

La vegetazione della zona è molto varia.

Il Parco, nella sua parte costiera, ospita una vegetazione che è tipicamente mediterranea e caratterizzata dalla macchia e da boschi di Leccio e da pini. La zona più interna invece mostra boschi di Castagno, la Roverella, l’Ontano napoletano e gli aceri.

I tratti che sono coperti dalla lava recente mettono in evidenza le cosiddette “piante pioniere”.  Nella sua totalità la flora presente nel Parco del Vesuvio annovera circa 610 specie di piante.

Sono presenti oltre 40 specie di farfalle diurne e tra gli anfibi sono famosi il Rospo smeraldino e la Rana verde.  Numerosi sono anche i rettili, tra i quali il raro serpente Cervone.

Gli uccelli sono presenti in circa 138 specie tra cui il Falco pellegrino, la Poiana, il Gheppio e il Corvo imperiale.

Per i mammiferi si annoverano specie della lepre selvatica, le faine e le volpi.

Il Cratere del Vesuvio
Il Cratere del Vesuvio

Tra i prodotti tipici della zona ricordiamo l’albicocca vesuviana, che recentemente ha anche avuto la certificazione IGP.

Altri prodotti dell’agricoltura della zona, noti in tutto il mondo, sono i famosi pomodorini, il vino Lacryma Christi DOC, i cosiddetti “friarielli” e le noci. Rinomata è anche la lavorazione delle pietre laviche, dei coralli e del rame.
Come abbiamo potuto riscontrare si tratta di un emozionante escursione in un mondo fantastico, tra la storia, la natura e squisiti prodotti della terra.

Sicuramente, più avanti, dedicheremo anche un reportage a Pompei ed Ercolano, centri che hanno conosciuto davvero bene gli effetti delle eruzioni del Vesuvio.

Per ulteriori info riguardanti il Parco Nazionale, vi forniamo qui il link del sito ufficiale:

http://www.parconazionaledelvesuvio.it/pnv/home/index.asp

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