Itinerari di Viaggio: Hong Kong, modernità e tradizione

Estate 2014! Optiamo per un viaggio che ci porterà dall’Asia all’Oceania.
Prima tappa: Hong Kong.

Viata di Hong Kong da VictoriaPeaK
Viata di Hong Kong da VictoriaPeaK

Comincerò col consigliarvela in ben altra stagione. Se fate un stop over qui, meglio in inverno quando il clima è meno umido. Tuttavia, se vi capita, fermatevi almeno due o tre giorni perché ne vale la pena.
Hong Kong, infatti, è affascinante, un mix tra tradizioni cinesi ed ostentata ricchezza e modernità.
Il modo più semplice e rapido per raggiungere la città dall’aeroporto, è prendere la navetta Airport Express che arriva a Central ed è collegato con un servizio gratuito di bus agli hotel più importanti.
Toccando giusto a proposito l’argomento hotel, ad Hong Kong ce ne sono moltissimi e per tutte le tasche. Noi eravamo al Nathan Hotel a Kowloon, molto bello e in ottima posizione centrale, che disponeva anche del servizio navetta gratuito per essere condotti nei punti “strategici” della città. Per raggiungerlo, dall’aeroporto, si prende appunto l’Airport Express, ed esattamente la linea verde, che porta alla fermata di Kowoloon al terminal degli autobus.Incluso nel biglietto, c’è il servizio navetta che lascia proprio di fronte all’albergo.

Una tipica farmacia a Kowloon
Una tipica farmacia a Kowloon

Depositiamo i bagagli in camera e scendiamo a fare colazione in un piccolo caffè vicino all’albergo.
Facciamo un giro su Nathan Road:è la via principale di Kowloon e si estende per circa 3 kilometri da nord a sud collegando i quartieri di Tsim Sha Tsui e Sham Shui Po. Si tratta di una via costellata di negozi e ristoranti ed è una delle mete privilegiate per gli amanti dello shopping.
Nel dettaglio, la via inizia nella parte meridionale di Kowloon, nei pressi dell’incrocio con Salisbury Road, a breve distanza dal Victoria Harbour, per terminare poi all’intersezione con Boundary Street.
Nathan Road è una delle prima strade costruite a Kowloon, risalendo alla metà del XIX secolo e originariamente aveva il nome di Robinson Road, da Sir Hercules Robinson, il 5 ° governatore di Hong Kong.

Bancarelle a Mong Kok
Bancarelle a Mong Kok

Il tratto di strada che va da Gascoigne Road ad Argyle Street era originariamente chiamato Coronation Road, in onore dell’incoronazione di re Giorgio V nel 1911.
Visitiamo anche il vicino Mong Kok, caratterizzato da un mix di vecchi e nuovi edifici a più piani, con negozi, ristoranti, unità commerciali e residenziali, catene di fast food e locali dedicati all’intrattenimento.
Il fascino di questo quartiere è legato ad un’interessante commistione di antico e moderno, che ad un primo sguardo può certamente disorientare il turista.
Una delle sue caratteristiche principali è quella di essere una delle zone migliori dove fare shopping, poiché proprio qui si trovano alcuni dei mercati più caratteristici di tutta la città, come ad esempio il celebre Ladies Market, oltre ai numerosi centri commerciali che propongono merci a prezzi vantaggiosi.
Mong Kok ha intere strade dedicate al commercio al dettaglio e specializzate in varie tipologie di prodotti, dai fiori agli uccelli, passando per le scarpe e i pesci.
Chi ama contrattare troverà pane per i propri denti, soprattutto negli affollati mercatini che costellano le strade del quartiere. Chi preferisce invece la comodità e l’aria condizionata dei centri commerciali, avrà l’imbarazzo della scelta.
Torniamo quindi all’hotel e prendiamo la navetta per andare sul lungo mare. Passeggiamo, mangiamo qualcosa camminando ed assistiamo a “A Symphony of Lights”, che va in scena ogni sera alle 20:00.

A Symphony of Lights
A Symphony of Lights

Questo spettacolo multimediale notturno coinvolge più di 40 edifici su entrambi i lati del porto ed ha ricevuto il Guinness World Record per il più grande spettacolo permanente di luci e suoni.Diverse sono le tecnologie impiegate per ciò che concerne le luci: laser, proiettori a LED, illuminazioni semplici, proiezioni ecc.
Lo spettacolo è organizzato dalla Hong Kong Tourism Board e dura circa un quarto d’ora. In caso di condizioni meteorologiche avverse, tifoni, nubifragi o qualsiasi altra emergenza, viene sospeso senza preavviso.
Lo spettacolo conduce in un viaggio unico che celebra l’energia e lo spirito di Hong Kong, il tutto attraverso cinque fasi:
Risveglio: questa parte inizia con lampi di luci laser che illuminano gradualmente i grattacieli attraverso un arcobaleno di colori, a simboleggiare la potente crescita di Hong Kong.
Energia: colori e luci si fanno via via più intensi ed energici, a simboleggiare la vitalità della città.
Patrimonio: alle luci si affiancano suoni prodotti da strumenti tradizionali cinesi, simbolo del patrimonio di Hong Kong e delle sue ricche tradizioni culturali.
Collaborazione: in questa fase i raggi laser si proiettano sul porto, creando un legame simbolico tra i due lati del Victoria Harbour.
Celebrazione: i ritmi si fanno più vorticosi e i colori si compongono come in un enorme caleidoscopio. La scena finale celebra la collaborazione tra i due versanti del porto, auspicando un futuro luminoso per la città.
Per godere al massimo di questo incredibile spettacolo di luci, i punti migliori sono il lungomare Tsim Sha Tsui, tra la Avenue of Stars e l’Hong Kong Cultural Centre, la passeggiata di Golden Bauhinia Square, o ancora a bordo di uno dei traghetti turistici che transitano nel porto.
Torniamo in hotel e progettiamo di andare sull’Isola la mattina seguente. Ci avvaliamo di un trasporto privato e di una guida locale: poiché, nel tardo pomeriggio abbiamo il volo per le Fiji, non possiamo rischiare imprevisti e vogliamo comunque visitarla. Chi ha tempo può tranquillamente arrivarci, via terra o via mare, con i mezzi pubblici.

I pescatori di Hong Kong
I pescatori di Hong Kong

Prima tappa il Victoria Peak, la vetta più alta di Hong Kong con un altitudine di 554 metri. E’ il posto migliore per avere una vista aerea del Victoria Harbor e dell’intera isola.
Per raggiungere il Victoria Peak, si può prendere il Peak Tram. E’ stato messo in servizio nel 1888. Il suo punto più ripido ha un angolo di 27 gradi che sicuramente può regalarvi un’ esperienza indimenticabile.
Al vertice, si arriva alla Peak Tower, l’edificio più singolare e l’icona della città. L’unica torre a forma di “wok” si trova ad un’altitudine di 396 metri. Vedere le terrazze situate a diversi livelli della torre offre una vista spettacolare di Hong Kong e dello skyline di Kowloon, compreso Victoria Harbour.
Scattate le foto di rito, scendiamo e riprendiamo il giro.
Altra tappa Causeway Bay, un microcosmo dal sapore internazionale, il cuore pulsante della città, che ogni anno attrae milioni di visitatori, oltre ad essere il luogo prediletto dagli abitanti di Hong Kong, per quanto riguarda gli acquisti. visitiamo anche un laboratorio di perle e qui mi compero un braccialetto di perle rosa davvero carino e a buon mercato. Non saranno, infatti, perle di prima scelta, ma il prezzo è davvero conveniente.
Tornando all’area di Causeway Bay, questa era un tempo un villaggio di pescatori adagiato in una baia, tutto questo prima che il massiccio sviluppo urbanistico e le grandi opere di bonifica stravolgessero completamente il territorio. Proprio in zona effettuiamo la navigazione su un’imbarcazione tipica, per vedere le case galleggianti (imbarcazioni da pesca) dei pescatori che, ancora oggi operano qui.

Un tempio sull'Isola: la tradizione in mezzo alla modernità
Un tempio sull’Isola: la tradizione in mezzo alla modernità

Ci dirigiamo poi a Stanley (Chek Chue in cinese), una piccola città di mare che negli anni ha attratto moltissimi turisti e locali, grazie anche a vari progetti di riqualificazione del lungomare, al suo celebre mercato, le sue spiagge eccellenti e i numerosi locali e ristoranti che ne hanno fatto una popolare destinazione turistica.
Oltre ad ammirare spiagge, giardini, edifici dall’aspetto che, a volte, mi lascia un po’ perplessa, visitiamo anche un Tempio nel quale chiediamo un po’ di fortuna al Dragone per proseguire al meglio il viaggio.
E alla fine eccoci nuovamente in aeroporto…le Fiji ci aspettano! Ma questo è tutto un altro racconto…