Facciamo due passi a Machu Picchu

Avendo la passione per la storia antica, la natura, il mistero, non potevo non andare a Machu Picchu. Ci siamo stati ad agosto del 2006, ma lo spettacolo è stato così straordinario, che ce l’ho spesso davanti agli occhi, come se, virtualmente, la mente mi riportasse lì con il teletrasporto.

Circondata dalla Foresta Amazzonica

È una delle sette meraviglie moderne, un tempio della cultura a cielo aperto.

Era il 24 giugno del 1911 quando lo storico statunitense Hiram Bingham, portò alla luce quello che poi diventò uno dei complessi culturali più famosi al mondo:Machu Picchu. In realtà Bingham, si trovava in Perù per cercare i resti di Vilcabamba e credeva di averli trovati proprio presso Macchu Picchu.

Ben presto si rese conto che in realtà aveva ritrovato i resti di una città dimenticata dal mondo.

Secondo le testimonianze, spesso nel corso della storia, venne più volte fatto riferimento a Macchu Picchu, ma a Bingham fu dato il merito di aver compreso l’importanza di quel ritrovamento e di aver iniziato gli studi sulle rovine.

Una vista sulla Città

Oggi, a lui, è dedicato un lussuoso treno che vi porta proprio a destinazione. E giusto qui mi soffermo un momento per dirvi come potete arrivare alla magnifica Città Inca.

Uno dei modi per arrivare a Machu Picchu è il Cammino Inca, escursione molto impegnativa della durata complessiva di 4 giorni, oltre ad essere un’esperienza davvero memorabile. Per questo tipo di percorso le prenotazioni devono essere fatte con diversi mesi di anticipo, poiché il governo peruviano consente solo 500 turisti al giorno sul cammino. Lungo il percorso, l’altitudine oscilla tra i 2.000 e i 4.000 metri. Se invece si decidesse di raggiungere Machu Picchu con il treno è possibile raggiungere la Città Perduta tutto l’anno, poiché i treni che partono dalle città di Ollantaytambo, Poroy e Urubamba e giungono sino al villaggio di Aguas Calientes di Machu Picchu sono disponibili giornalmente e per l’intero anno. Anche con questo tipo di soluzione di viaggio, però, bisogna organizzare e prenotare con largo anticipo a causa del numero consentito al giorno per l’accesso a Machu Picchu limitato a 2500 persone.

Ci avviciniamo al sito

Ma riprendiamo il nostro “personale” cammino…

Per andare a Machu Picchu abbiamo dormito presso  Aguas Calientes, per poi iniziare un lungo percorso a piedi prima dell’alba. Questo perché l’alba vista dal sito al davvero un grande fascino. Poco dopo essere arrivati alle porte della città, però, sono arrivate anche le nuvole dalla foresta Amazzonica che ci circonda ed è cominciato a piovere. Abbiamo così deciso di proseguire verso la Porta del Sole, da dove, sparite le nuvole ed uscito un raggio di sole, abbiamo intravisto Machu Picchu. A quel punto, abbiamo realizzato che ci eravamo passati in mezzo senza vederla, proprio a causa delle nuvole che, più fitte della nebbia, avevano avvolto nel bianco l’intero sito e noi. Da questo momento, ciò che ci si è presentato innanzi scendendo per il sentiero, ci ha provocato emozioni sempre più forti. Il Machu Picchu è uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita. Evoca immagini e atmosfere di un impero perduto, tutta la magia di ciò che non esiste più ma che, tuttavia, rimane ancorato alla terra. Un luogo di forte impatto emotivo, nel cuore del Perù.

Alle porte della Città

Storia e mito si intrecciano e confondono, qui sul Machu Picchu, il quale deve il nome all’antica lingua quechua: machu significa infatti “vecchio” e pikchu vuol dire “montagna”. Si presume che la città sia stata costruita dall’imperatore inca Pachacútec circa nell’anno 1440 e che sia stata abitata fino al 1532, anno della conquista spagnola. La posizione strategica della città era un vantaggioso segreto militare salvaguardato dai profondi dirupi che la circondano; infatti, una volta abbandonata, la sua posizione è rimasta sconosciuta per quattro secoli.

La strabiliante perfezione delle mura, costruite unendo pietre di forma complementare incastrate tra loro senza cemento o altri materiali usati come collante, ha fatto nascere vari racconti: si narra, infatti, di una particolare specie di uccello denominato Kak`aqllu, che conosceva un modo per ammorbidire le pietre, ma per evitare che il segreto fosse stato svelato, per ordine degli Dei, si strappò la lingua. Si tramanda anche dell’esistenza di una pianta magica in grado di sciogliere la roccia e poi modellarla nella nuova forma desiderata.

Siamo dentro!

Molte sono le ipotesi sulla funzione di Machu Picchu: alcuni credono che sia in realtà una residenza estiva per l’imperatore e per la nobiltà, abitata soprattutto nei periodo caldi dell’anno, altri, invece, a causa dei ritrovamenti di molte mummie di sesso femminile, credono che il complesso sia stato costruito come un Santuario dedicato alle Sacre Vergini del Sole.

Quel che è certo è che Machu Picchu sia sicuramente legata al culto del Sole e degli astri e che sia stata abitata da sacerdoti, con ottime conoscenze dei meccanismi celesti, come gli equinozi e i solstizi. Infatti, si ritiene che Macchu Picchu sia stato anche un efficiente osservatorio astronomico. A mezzogiorno del 21 marzo e del 21 settembre, durante gli equinozi di primavera e d’autunno, il sole si trova precisamente sopra il pilastro di quella che viene chiamata intihuatana. Con questo termine viene indicata la più importante struttura di pietra della città. Questo nome deriva dall’unione delle parole Inti=Sole e Huata=legare ovvero “Il Posto dove si cattura il Sole”. Da questo punto si crede che un tempo venisse definito il calendario agricolo della civiltà in base ai movimenti del sole. L’intihuatana aveva quindi la funzione di un vero e proprio orologio solare.

Una serie di edifici caratteristici

La zona in cui si estendono le rovine è molto vasta, per cui si conta che per visitarla tutta ci si debba impiegare minimo una giornata intera. L’altezza del sito è elevata: si trova infatti a circa 2.430 metri di altitudine, esattamente laddove l’antica civiltà inca nacque diversi secoli fa, ma il punto più alto è sicuramente la vetta della Huayna Picchu, la Montagna Giovane, che si trova precisamente a circa 2700 metri. Da qui è possibile osservare in toto il complesso di Machu Picchu.

I luoghi più importanti della città perduta di Machu Picchu, oltre alla Montagna Giovane, sono il Tempio del Sole, la Piazza Sacra con il Tempio delle Tre Finestre, l’intihuatana, il Tempio principale e la Residenza Reale che si trovano nella parte nord del complesso. Nella parte sud troviamo, invece, gli edifici più poveri, adibiti all’agricoltura, alle abitazioni e all’allevamento del bestiame. Le due zone di questo straordinario complesso sono collegate da lunghe scalinate e sentieri.

Salutiamo Machu Picchu e prendiamo il cammino per tornare ad Aguas Calientes

Il consiglio è quello di seguire un itinerario graduale, che conduca in vetta strada facendo per permettere al corpo di abituarsi all’altitudine.

By https://sarainviaggio.altervista.org

 

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