Al di là (ma anche un po’ al di qua) dei nostri Monti: Il Colle del Gran San Bernardo e i suoi cani

Durante il nostro, appena concluso, bellissimo soggiorno di due settimane in Valle d’Aosta, siamo saliti al Colle del Gran Bernardo. Agli inizi, per salire al colle, esisteva solo un piccolo sentiero che fiancheggiava il bordo del lago. Oggi la strada è asfaltata e, salendo lentamente con il vostro veicolo, potete ammirare un paesaggio che cambia, anche in maniera piuttosto brusca, ma suggestiva, con l’altitudine.

La strada verso il valico dal versante italiano

Fin dai tempi dell‘Impero Romano, quando sul colle si edificò il tempio dedicato a Giove Pennino, il Valico costituì un importante via di comunicazione attraverso le Alpi. Intorno al tempio romano sono stati scoperti degli edifici risalenti alla stessa epoca, sito archeologico noto come Plan de Jupiter.

Vista sul lago e sul versante italiano

Nel 1045, ad opera di San Bernardo di Mentone, si costruì sul colle un Ospizio gestito da una congregazione di canonici regolari, allo scopo di ricoverare, assistere e proteggere i numerosi viaggiatori, tra i quali i pellegrini che percorrevano la Via Francigena.

Una parte della Via Francigena all’interno dell’Ospizio
La Cappella all’interno dell’Ospizio

A partire almeno dal XVI secolo, i canonici dell‘ospizio allevavano grossi cani molossoidi, per la guardia e protezione dell‘Ospizio, ma anche per numerosi altri impieghi. L’utilizzo che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe, e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo, o addirittura sepolti dalle slavine. A partire dall‘800, da questi cani si selezionò la razza oggi nota come Cane di San Bernardo.

Se si dovessero citare tutti i personaggi che hanno segnato con l‘impronta dei loro passi questo storico colle, se ne incontrerebbero nel corso di ogni secolo. Il passaggio più spettacolare rimane comunque quello di Napoleone che, con la sua armata di 40.000 uomini e 5.000 cavalli, 50 cannoni e 8 obici, attraversò il valico nel 1800. Il transito dell‘artiglieria presentò molte difficoltà e occorsero otto giorni perché l‘intera armata passasse.

Nel 1892 la strada carrozzabile attuale fu aperta sul versante svizzero e, solamente nel 1905, su quello italiano.

Al colle si può godere della vista di un piccolo lago, gelato fino a primavera inoltrata, e di panorami mozzafiato sulle montagne circostanti. La zona è meta di itinerari di scialpinismo grazie all’innevamento presente fino all’inizio di giugno e di escursionismo durante l’estate.

L’Ospizio e il Museo

Noi abbiamo visitato l’Ospizio, il Museo, assistito all’inaugurazione del nuovi box per i cani della Fondazione che, dopo la salita al Colle da Martigny, assieme ai volontari e ad altri cani San Bernardo accompagnati dai loro padroni, parrebbe avessero davvero apprezzato. Il canile, generalmente visitabile da giugno a settembre (salvo quest’anno per via dei lavori terminati appunto per l’inaugurazione del 14 luglio), vi ricordo che si trova in territorio svizzero.

Io (felicissima) tra i Barry

Anche se i prezzi sono in franchi svizzeri, l’euro viene comunque accettato nei pagamenti e dato alla pari con il franco svizzero (un franco svizzero infatti vale appena poco meno).

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