Al di là (ma un po’ anche al di qua) dei nostri Monti: la Valle delle Meraviglie e il Monte Bego

Appena al di là del confine ligure-piemontese, in Francia (anche se in realtà una parte, sotto altri nomi, è situata in Italia), facile da raggiungere, si estende la favolosa Valle delle Meraviglie: una verde ferita tra le Alpi Marittime, un paradiso paesaggistico e naturale, che riassume in tutta la sua completezza la flora, la fauna e la rurale vita dell’uomo per millenni, fino ad oggi. La Valle delle Meraviglie è conosciuta per le sue incisioni preistoriche. Questo luogo meraviglioso offre anche l’occasione per fare una bella escursione: qui non mancano foreste e laghi, ricchi di fauna e flora. Tenda con i suoi 2100 abitanti è il paesino di riferimento della valle, sede anche del sito archeologico e dei musei.

Tende (Francia)

Nella valle delle Meraviglie si trova il più ampio panorama iconografico che si estende alle pendici del monte Bego: i graffiti rivolti verso l’oscura montagna, elevata ad olimpo della preistoria richiamano tanti escursionisti meravigliati delle incisioni rupestri realizzate durante l’Età del Bronzo. Gli ideogrammi più ricorrenti, classificati per la prima volta da Clarence Bicknell nel 1913, sono quelli che raffigurano animali corni-formi legati al culto del dio-toro, segno di fertilità; alabarde, emblemi della forza; figure antropomorfe e geometriche.

L’esplorazione a queste ed altre incisioni rupestri è possibile solo se i visitatori sono accompagnati dal personale autorizzato, poiché i siti archeologici sono salvaguardati dalle leggi francesi come bene monumentale. Le guide competenti possono essere facilmente contattate presso il rifugio CAF Des Meravilles.
Ricordiamo inoltre che nel rispetto delle norme del Parco è proibito uscire dai sentieri; nella valle di Fontanalbe ci sono meno limitazioni e i visitatori possono prendere liberamente i sentieri autorizzati. Noi, la prima volta, ci siamo entrati proprio da qui e siamo saliti sul Monte Bego. Unico neo…le nuvole temporalesche sono scese all’improvviso, avvolgendoci e bagnandoci a dovere, proprio mentre eravamo i cima a contemplare il paesaggio. Risultato: fuga più in basso sperando nella clemenza di Giove Pluvio e nel suo aiuto per non farci precipitare a valle. Comunque siamo riusciti a goderci e fotografare il panorama.

La Valle vista dal Bego

Qui, nel santuario della preistoria alpina, lo studioso Clarence Bicknell dedicò molti anni della sua vita alla ricerca ed individuazione delle diverse tipologie e metodologie di esecuzione dei graffiti. I più noti, degli oltre 40.000 catalogati, sono il Mago, la divinità propiziatrice; il Cristo, incredibilmente rassomigliante all’icona del Redentore; il Capo Tribù, in preghiera e con un pugnale rivolto verso la testa; l’Antropomorfo con le braccia a zig-zag.
L’opera del pastore inglese trova in Carlo Conti, Enzo Bernardini ed Henry De Lumley, validi prosecutori, tanto che i graffiti catalogati sono saliti a più di 100.000.

Vorremmo ricordare che oltre alle incisioni rupestri, altro valido motivo per visitare le valli che si distendono ai piedi del monte Bego sono la presenza di tantissime specie botaniche; infatti le particolari condizioni climatiche, dovute ai venti freddi settentrionali e all’influenza del vicino mare, hanno creato particolari endemismi con la convivenza di piante e fiori dalle diverse esigenze biologiche (come d’altra parte è avvenuto nelle vicine Alpi Marittime). Un esempio su tutti è la Sassifraga, autentico fossile vivente insediatosi in questa zona all’epoca delle grandi glaciazioni.

L’itinerario: la Valle di Fontanalbe

Località di partenza: Castérine (m 1543)
Località di arrivo: Rifugio de Fontanalba (m 2018)
Difficoltà: E
Dislivello: + 480 metri
Tempo di percorrenza: 4 ore con visita alle incisioni rupestri
Siamo nell’Alta Val Roja, in Francia, ma non così distante dalla nostra Liguria. Come raggiungerla? Presso il confine si abbandona l’autostrada dei Fiori, da Ventimiglia si segue E74/SS20 e poi la D6204, lungo la via che sale al Colle di Tenda si dirama sulla sinistra la strada della Valle della Beonia, fino a Lac de le Mesc e Castérine.

L’incantevole laghetto di Castérine, dove le acque rilucicano di un verde smeraldo, è l’ideale preludio all’escursione che risale la Valle di Fontanalbe.
Dal Vallon de Castérine, passato l’abitato omonimo (m 1570), si prosegue per 2 chilometri fino al Jas du Basto (m 1732), dove si lascia l’auto. Un pannello del Parco Nazionale del Mercantour indica il tragitto da seguire per raggiungere il rifugio posto alla testata della Valèe de Fontanalba.

Una delle tante incisioni rupestri

La pista gradatamente guadagna quota offrendo bellissimi scorci sul lato idrografico sinistro della conca valliva, oltre la quale si scorge la piana di Castérine. Dopo la breve deviazione a destra per ammirare il Lac des Grenouilles (m 2221), si prosegue lungo la strada di servizio del rifugio, fino a giungervi. Importanti incisioni rupestri affiorano sulla roccia nel bacino sovrastante il rifugio privato Fontanalba, lungo un breve anello esplorativo che porta alla scoperta dei graffiti e del suggestivo Lac Vert.

Presso i laghi Gemelli una roccia si estende per 80 metri circa, leggermente inclinata rispetto al terreno: è la Via Sacra. Lungo la sua superficie levigata scorrono immagini corniformi, alabarde, figure antropomorfe e altri simboli ricorrenti che raccontano la primordiale preghiera dei Liguri ai piedi del Monte Bego.

Come raggiungere la Valle delle Meraviglie

Se vuoi raggiungere la Valle delle Meraviglie hai due possibilità: da sud, ovvero dal mar Mediterraneo, o da est nord-est rispetto alla disposizione dei luoghi sulla cartina geografica. Sicuramente bisognerà avvalersi di un’automobile poiché i mezzi pubblici sono scarsi. Tuttavia gli aeroporti più vicini sono quello di Nizza, Genova e Torino dove un’auto si può noleggiare. Da sud, passando da Ventimiglia (ultimo comune italiano) o da Mentone, se scendi a Nizza (primo comune della Costa Azzurra, dopo il confine costiero con Ventimiglia), ci sono due strade regionali che nel giro di poco più di un’ora ti conducono a Tenda. Se vieni da nord conviene partire da Borgo San Dalmazzo, nei pressi di Cuneo – facilmente raggiungibile da Torino. Da qui procedendo sulla provinciale per Limone Piemonte, in meno di un’oretta si raggiunge il paesino di Tenda. Da Limone Piemonte si trova anche un trenino che la collega a Ventimiglia passando proprio per Tenda. In questo caso però la frequenza è ridotta, anzi, potrebbe subire o aver subito ritardi e cancellazioni.

Assolutamente da leggere e rispettare!

Noi, ovviamente, abbiamo base logistica a Limone Piemonte, pertanto, arrivare giù in macchina è decisamente più semplice e comodo. Comunque questa è una visita che consiglio a tutti e si può fare anche a cavallo (ovviamente con guide e cavalli locali da prenotare prima). Per prenotare una guida per individuali o gruppi stranieri potete chiedere all’ufficio turistico di Tenda – 0033 (0) 4 93 04 73 71 oppure scrivere [email protected] 

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